Risolto il problema della disoccupazione giovanile nel Mezzogiorno

Risolto il problema della disoccupazione giovanile nel Mezzogiorno

Risolto il problema della disoccupazione giovanile nel Mezzogiorno

giovedì 03 Giugno 2010 - 09:12

200 mila disoccupati con auto propria al posto delle 629 mila auto blu?

Bisogna riconoscere che abbiamo una classe politica alla quale non manca il senso dell’umorismo. D’accatto, cinico, persino un po’ macabro, ma pur sempre aderente alla definizione universalmente accettata di disposizione dell’animo portata a cogliere gli aspetti divertenti o grotteschi della realtà e a sorriderne con ironica comprensione.

A chi, con miope spirito demagogico, affermava che fosse utile la riduzione delle auto blu al fine di ridurre il deficit pubblico, Pasquale Sommese, ex consigliere regionale del Pd e ora passato all’UdC, ha risposto: “E la ventina di macchine di servizio in dotazione alla giunta regionale campana le lasciamo marcire in garage? E degli autisti in servizio che ne facciamo: li licenziamo o li mandiamo in cassa integrazione?”.

Bisogna ammettere che, oltre al senso dell’umorismo, c’è del genio in Campania.

E non bisogna lasciarsi sfuggire l’opportunità di cogliere le logiche conseguenze di questo genio, di questi spunti spontanei dettati da sincero amore per il popolo.

Coerentemente con l’assunto, infatti, i nostri baldi amministratori non avrebbero alcuna difficoltà a privarsi dell’auto di servizio, non lo fanno per … non aumentare la disoccupazione.

Nobile scopo: prima di tutto vengono le esigenze della gente!

E allora, perché non assumere giovani disoccupati meridionali, dotati di auto propria, per portare in giro i politici? Vendendo le auto blu .

E, col ricavato della vendita, pagare lo stipendio ai nuovi autisti?

Il risultato sarebbe quello di avere un secondo autista da affiancare al primo, senza licenziarlo.

Per scarrozzare i nostri amministratori dove li obbliga la loro gloriosa missione, senza aggravio di spese.

Il costo di carburante, bollo, consumo gomme, riparazioni, etc infatti non varierebbe di molto: le auto dei giovani disoccupati meridionali sono generalmente meno costose delle auto blu.

Facciamo due conti.

In Italia ci sono 629 mila auto blu, contro le 72 mila degli Stati Uniti, le 61 mila della Francia, le 54 mila della Germania e le 51 mila della Turchia.

Quanto si può ricavare dal venderle, sostituendole con le auto personali dei giovani disoccupati del Sud?

Supponiamo di venderle a prezzo d’occasione: 10 mila euro ciascuna: si ricavano 6 miliardi e 290 milioni. Quanto serve per dare, per un anno, uno stipendio di 2.500 € lordi al mese per oltre 200 mila giovani disoccupati meridionali.

E il numero delle auto di servizio resterebbe inalterato: oltre 10 volte quello dei ricchi Tedeschi.

Immaginiamo quanto sarebbe felice Sommese nel vedere – invece della solita noiosa BMW blu notte – un’ammaccata Panda rossa che viene a prenderlo sotto casa e, accanto al solito vecchio autista, un secondo chauffeur che scende ad aprirgli lo sportello.

Oltre al (nobile) scopo di non incrementare la disoccupazione, potrebbe orgogliosamente vantarsi di averla enormemente ridotta, senza costi aggiuntivi.

Passando così alla storia..

Demagogia?

Probabilmente si, ma certamente meglio degli spudorati e stomachevoli tentativi dei politici di giustificare la loro mancanza di etica pubblica.

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