Dopo il documento di domenica scorsa, ecco la nota a firma degli ex Ds e Vince Messina: «Abbiamo voluto dare voce ad un malessere diffuso. Gullo? Non merita risposta»

Un dibattito ormai serrato, quello apertosi domenica scorsa sul Pd e sul suo futuro in vista del congresso regionale. Il documento firmato dall’ex leader di Vince Messina Antonio Saitta e dagli ex Ds Filippo Panarello e Angela Bottari ha tracciato la strada, nella quale si sono inseriti con altrettanti documenti Paolo David e Luigi Gullo, i -giovani- da noi intervistati Gaetano Gennaro, Giuseppe Grioli, Francesco Quero e Alessandro Russo, e oggi il duo ex di Nuova Sicilia composto da Marcello Greco, capogruppo consiliare del Pd, e Paolo Saglimbeni.

Saitta, Panarello e la Bottari danno seguito a quel testo con una nuova nota, che rafforza i concetti già espressi: «Con il documento presentato domenica scorsa – scrivono – abbiamo voluto dare voce ad un malessere diffuso tra gli aderenti e gli elettori del Partito Democratico, e le reazioni dimostrano la necessità di una discussione ampia e seria sulla sconfitta e soprattutto sulla costruzione del Pd a Messina. Riteniamo più utile al partito la franchezza di chi esprime a viso aperto il proprio punto di vista, all’ipocrisia di quanti mugugnano o protestano in privato e fanno finta di niente in pubblico. L’unica ambizione che abbiamo è costruire un partito insediato nella società e radicato nel territorio, plurale e aperto, nel quale si possano riconoscere non solo gli “ex-, ma tutti coloro che avvertono la necessità di contrastare, con proposte chiare e iniziative efficaci, la politica disastrosa del centrodestra».

«Una severa riflessione su quanto è avvenuto nella nostra realtà dal 14 ottobre ad oggi – prosegue la nota – costituisce il miglior viatico per affrontare il congresso regionale e la campagna per il tesseramento: occasioni importanti, a nostro avviso, per rilanciare l’immagine ed il ruolo del Pd nella provincia di Messina. Prendiamo atto che, in molte reazioni, si eludono i problemi da noi sollevati e si preferisce parlare d’altro. E vogliamo rassicurare chi, in buona fede, si preoccupa per l’unità e il rinnovamento del partito: queste esigenze, che condividiamo, si affermano attraverso la discussione e il confronto, garantendo il funzionamento degli organismi. Non merita risposta, invece, il consigliere Gullo, uno dei responsabili materiali della mancata presentazione delle “liste del presidente- alle elezioni provinciali: cerca di buttarla in rissa e di nascondersi dietro le vecchie appartenenze, nel tentativo di sottrarsi al giudizio politico negativo per una vicenda, ancora non chiarita, che alle elezioni amministrative ha creato danni politici ed elettorali incalcolabili al Pd».

E’ bene ricordare con un accenno quanto affermato da Gullo ieri: «Ad una prima lettura delle dichiarazioni apparse sulla stampa dell’on. Panarello e degli ex assessori Bottari e Saitta – dichiarava – si potrebbe ricavare l’impressione di essere di fronte ad un improbabile tentativo di nascondere, o far passare in secondo piano, lo sconfortante risultato riportato dalla lista dagli stessi promossa alle ultime elezioni comunali. Non è possibile, mi chiedo, che il risultato elettorale sia da legare anche alle capacità (ed alla coerenza) dimostrate da ex assessori e consulenti?». Il segretario regionale Francantonio Genovese, intanto, persegue nella politica del silenzio e nella linea del -no comment-. Fino a quando?

(nelle foto, dall’alto: Saitta, Panarello e Bottari)

(Tra gli articoli correlati, le reazioni al primo documento).