Sanità privata siciliana, una torta da 289 milioni di euro. A Messina ne toccano 36

Sanità privata siciliana, una torta da 289 milioni di euro. A Messina ne toccano 36

Sanità privata siciliana, una torta da 289 milioni di euro. A Messina ne toccano 36

mercoledì 17 Marzo 2010 - 08:49

Fissato dall’assessore Russo il budget 2010 in favore delle strutture private accreditate per l’attività specialistica ambulatoriale esterna. Più del doppio del bottino se lo dividono Palermo e Catania

Una torta da 289 milioni di euro, da dividere tra le nove province siciliane. Anche se in realtà più di metà se la spartiranno Palermo e Catania e quel che resta le rimanenti sette sorelle, tra le quali la prima in lista è Messina. Parliamo di Sanità privata, settore quanto mai delicato: l’assessore regionale alla Salute, Massimo Russo, ha fissato in 289,392 milioni di euro il tetto di spesa per il 2010 in favore delle strutture private accreditate per l’attività specialistica ambulatoriale esterna, con aumenti dell’1 per cento per tutte le branche specialistiche (medicina nucleare, radiologia diagnostica, fisiokinesiterapia e branche a visita) ad eccezione dei laboratori d’analisi, che godranno di incentivi in caso di accorpamento. A fare la parte del leone, come detto, Palermo e Catania: alla provincia del capoluogo siciliano vanno 83,7 milioni, a quella etnea 66 milioni. Insieme fanno più del doppio dell’intero budget. Segue, con notevole distacco, Messina, alla quale spettano 36,3 milioni di euro. Queste le “doti” che toccheranno alle altre Asp: Agrigento 33,9 milioni; Caltanissetta 8,4; Enna 4,4; Ragusa 8,6; Siracusa 21,4; Trapani 26,4. Questa, invece, la ripartizione del tetto di spesa regionale per singole branche: branche a visita 56,3 milioni; radiologia 55,7; medicina nucleare 9; laboratori di analisi 110; fisiokinesiterapia 58,3.

«E’ un provvedimento equilibrato e innovativo – ha commentato Russo – elaborato sulla base di criteri che rendono oggettiva e soprattutto trasparente la ripartizione del budget sulla base di precisi parametri di calcolo legati al fabbisogno e in coerenza con l’articolo 25 della legge di riforma. Stiamo introducendo importanti e nuovi criteri sia nella metodologia di calcolo che nella determinazione dei criteri correlati a indicatori di qualità con i quali intendiamo garantire ai cittadini prestazioni più qualificate. Sono misure in linea con gli standard nazionali che renderanno ancora più virtuoso il settore privato il quale, ne sono certo, può e deve porsi ancora più che in passato come strumento indispensabile a garantire il rispetto dei livelli essenziali di assistenza (Lea) attraverso l’erogazione di prestazioni professionali di qualità, in un’ottica di fattiva collaborazione con il sistema sanitario regionale».

(foto Sturiale)

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