Santalco: «Il commissario? Dovrebbe dialogare di più»

Santalco: «Il commissario? Dovrebbe dialogare di più»

Redazione

Santalco: «Il commissario? Dovrebbe dialogare di più»

martedì 13 Novembre 2007 - 11:48

Secondo l'ex capogruppo Udc Sinatra non può agire da solo. «Mi auguro che non rimuova dirigenti in settori nevralgici del Palazzo»

«Lo vedo molto distaccato dalla realtà amministrativa». Così Carmelo Santalco, ex capogruppo al Consiglio Comunale per l’Udc (e probabile futuro segretario cittadino), commenta il primo mese e oltre di lavoro del commissario straordinario al Comune Gaspare Sinatra. Una gestione che fino a questo momento ha fatto discutere e non poco. L’impressione che fin dalla sua nomina si era formata in tanti, e cioè che il suo mandato avrebbe avuto contorni politicizzati, viene avvalorata dai vari provvedimenti che il commissario sta prendendo. «Mi sarei aspettato che avesse ascoltato i capigruppo consiliari, sia di maggioranza che di opposizione – aggiunge Santalco – non per manie di grandezza mie, ma perché credo che gli sarebbe servito per conoscere meglio le problematiche della città. Sono fondamentalmente d’accordo con l’azzeramento di tutte quelle cariche basate su un rapporto di fiduciario con un sindaco che è venuto a cadere. Potrei avere qualcosa da dire sui metodi, se è vero che, nel caso di Fragale, il licenziamento è stato sostanzialmente comunicato a mezzo stampa. Questo è da stigmatizzare, ma ripeto, nel metodo».

Uno degli argomenti spinosi del momento, anche alla luce delle dimissioni di alcuni consiglieri d’amministrazione, riguarda le società partecipate. «Sono d’accordo – afferma Santalco – anche con il possibile azzeramento degli organi di sottogoverno, anche perché è bene ricordare che la Finanziaria prevede che essi decadano. A questo proposito non vorrei che si pensasse che con le dimissioni di qualche consigliere dai Cda gli altri potranno rimanere seduti sulla loro poltrona. Un parere della corte dei conti Lombardia, infatti, chiarisce che i Cda verranno azzerati totalmente, si dovrà procedere alla modifica dello Statuto, e poi alle nuove nomine, che potrà effettuare lo stesso commissario. Poi vorrei dire la mia sulle dimissioni dei consiglieri di Messinambiente, che hanno avuto toni abbastanza polemici. Forse se c’era da dire qualcosa, era bene dirla prima, e se Santalco parlava su Messinambiente, evidentemente un po’ di ragione ce l’aveva. A questo punto mi chiedo, da libero cittadino, come mai Dalmazio sia ancora lì dov’è, ma se ne avrò l’opportunità, continuerò la mia battaglia su questa società».

A Carmelo Santalco chiediamo se, secondo lui, Sinatra agisca su mandato politico. «Sono considerazioni semplici da fare – risponde diplomaticamente – è facile dire che Sinatra agisce dopo aver parlato al telefono tanto con Lo Monte quanto con Lombardo, ma francamente non ho gli elementi per affermarlo. Il punto è che finché revoca le nomine fiduciarie mi può stare bene, ma mi auguro che non vada a rimuovere, come si sente dire in giro, dirigenti che operano in settori nevralgici della macchina comunale. S’è parlato in questi giorni di Carmelo Ricciardi, che è capo di uno dei pochi uffici che lavorano su progetti importanti e che riescono a ottenere risorse finanziarie. Posso dire con assoluta franchezza che quell’ufficio si avvale di persone di grande conoscenza e professionalità, e sarebbe un errore intervenire lì».

Una cosa è chiara, secondo Santalco: «Da solo non potrà fare nulla, e se farà troppe cose rischierà di farle male. Ha bisogno di qualcuno che lo coadiuvi, d’altronde è nei suoi poteri stabilirlo. Ritengo che debba approfondire un dialogo con le figure dirigenziali del Comune – conclude – che poi sono la memoria storica di Palazzo Zanca».

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