Dall'oppozione commenti sull' Atm da Saglimbeni-Greco: -Bene la due giorni di lavori, basta commissari-

Dopo il secondo round di martedì in consiglio comunale sulla questione Atm, oggi ancora strascichi dopo le polemiche sollevate dall’attacco di Mariano Massaro dell’Orsa al consiglio comunale. Prese di posizione sono arrivate dalla maggioranza e dall’opposizione, tra chi si è soffermato sugli aspetti meramente legati ai temi discussi e chi ha tirato ancora in ballo le questioni politiche legate al nuovo affondo subito dal presidente Pippo Previti.

Una nota è stata presentanta stamattina dal duo del -Pd-Trecentosessanta- Paolo Saglimbeni–Marcello Greco. -La brusca chiusura della seduta consiliare dedicata all’azienda – scrivono – a seguito dell’aggressione subita dal Consiglio Comunale da parte di un sindacalita, rischiano di vanificare una due giorni corretta e costruttiva. Sarebbe veramente un peccato, visto che per la prima volta dirigenti, sindacalisti e amministratori hanno detto la loro, senza peli sulla lingua, sulla gravissima situazione aziendale mettendone a nudo privilegi, sprechi e anomalie ancora persistenti. Evidentemente c’è ormai piena consapevolezza di essere all’ultima spiaggia: ristrutturazione o chiusura-.

I rappresentanti dell’opposizione propongono all’assessore al ramo, sulla base della piattaforma programmatica emersa nella seduta consiliare, di attivare immediatamente un tavolo, parallelo a quello richiesto dal prefetto Alecci, insieme con gli aziendali e le organizzazioni sindacali per redigere intanto un piano di gestione 2009 in grado di far funzionare l’azienda con le risorse disponibili nel breve periodo, propedeutico alla ristrutturazione di medio periodo e alla trasformazione in Spa.

-Siamo certi che non c’è bisogno di alcun altro commissario – concludono Saglimbeni e Greco – perché in azienda e in città vi sono sufficienti competenze per superare questo momento difficile-.

Nella maggioranza invece, come detto brucia ancora il fronte interno dopo il nuovo affondo nei confronti del presidente del consiglio Pippo Previti, targato ancora Pdl ma questa volta partito dal capogruppo Pippo Capurro. I componenti del Popolo della Libertà hanno martedì abbandonato l’aula dopo l’intervento di Massaro e le -spiegazioni- di Previti, che secondo alcuni del centrodestra non avrebbero tutelato e difeso l’organo consiliare. Una presa di posizione nei confronti della quale hanno replicato Bruno Cilento (-Di quale ufficio di presidenza si parla, visto che in aula quasi sempre c’è il solo Previti? Il presidente non viene certo aiutato, Ci sono troppi disturbatori in aula-) e il diretto interessato, Previti,che ha ribattuto: -Ho l’impressione che ogni occasione sia buona per attaccare me e l’ufficio di presidenza. Pensiamo, piuttosto, ai veri problemi della città, che sono certamente altri-.

Oggi invece irrompe il capogruppo dell’Mpa Sebastiano Tamà, che inteviene ovviamente in difesa del suo collega di partito e chiede un chiarimento al Pdl: -Non si può mettere continuamente e ingenerosamente il presidente sulla graticola, scaricando le tensioni, incomprensioni e aspettative dei gruppi di appartenenza nella massima Istituzione cittadina – afferma. Massimo sostegno a lui, che ha sempre condotto in maniera corretta e istituzionale il proprio ruolo, difendendo il consiglio comunale in ogni occasione compreso martedì dopo l’intervento fuori le riche del rappresentante dell’Orsa. A questo punto la necessità di un chiarimento politico con il Pdl lo pretendiamo noi, senza ulteriori indugi-