Scopriamo il Piano Regolatore del Porto

Scopriamo il Piano Regolatore del Porto

Redazione

Scopriamo il Piano Regolatore del Porto

venerdì 21 Settembre 2007 - 10:37

Lunedì sarà in Commissione al Comune. Ecco cosa prevede

Si è discusso tanto, in questi giorni, di Autorità portuale, piano regolatore, commissariamenti. Tutti argomenti di grande rilevanza, sia dal punto di vista politico che da quello strategico per il futuro della città. Archiviata la mancata riconferma di Vincenzo Garofalo quale presidente dell’Authority, e con esso anche l’arrivo in città del commissario Silvio Di Virgilio, la città deve guardare oltre, e qualcuno ha bruciato le tappe. Il solerte Carmelo Santalco, capogruppo Udc a Palazzo Zanca, ha presentato una delibera, con richiesta di inserimento all’ordine del giorno dei lavori del Consiglio comunale, in cui si chiede di trattare subito il Piano regolatore del Porto. Una mossa a sorpresa, che ha avuto l’effetto di smuovere, finalmente, le acque a Palazzo Zanca, dove il Prp arrivò nel marzo 2006, fu modificato dall’Autorità portuale di concerto con le indicazioni provenienti dal Comune, e presentato nuovamente, nella sua forma definitiva, lo scorso luglio. Da allora è stato “impolverato- in mezzo ad altre scartoffie, abbandonato a sé stesso, fino alla fine del mandato Garofalo e ai fatti di questi giorni. Adesso forse siamo ad una svolta. La settimana scorsa è giunta la delibera di Santalco, mentre lunedì pomeriggio si terrà una seduta straordinaria della X Commissione Consiliare (Edilizia privata; Edilizia economica e popolare, Edilizia residenziale pubblica, Risanamento e politiche della casa, Pianificazione urbanistica) che discuterà proprio del Prp. Ma quanto conoscono i messinesi, in realtà, di questo Piano regolatore del Porto? Quali sono le sostanziali modifiche all’assetto urbanistico e logistico della città che il progetto prevede? Quali gli spunti che hanno generato le maggiori polemiche? Da oggi cercheremo di approfondire i contenuti del Prp, esponendone i punti essenziali. Nella sezione download è possibile scaricare l’intera relazione generale consegnata qualche mese fa dall’Authority a Palazzo Zanca, in modo che chiunque possa spulciare pagina dopo pagina questo tanto discusso documento.

Iniziamo col presentare un riassuntivo elenco degli interventi previsti dal Piano:

– rettifica e modifica alle banchine del Terminale Crociere, del Terminale Navi Veloci e Aliscafi e del Molo Norimberga;

– realizzazione della seconda darsena nel porto di Tremestieri, con relativi piazzali, viabilità interna e servizi;

– realizzazione del sottovia in corrispondenza del parco ferroviario e sistemazione della viabilità portuale sulla zona Falcata;

– realizzazione dei due porti turistici di San Francesco e della zona Falcata, fatta salva l’ipotesi che tutto o parte di essi venga realizzata da un soggetto privato.

Più nel dettaglio, vediamo cosa dice il Piano a proposito di Tremestieri e, al tempo stesso, della rada di San Francesco, punto della discordia, secondo quanto dichiarato nei giorni scorsi da diversi politici di centrodestra (su tutti Buzzanca e Ardizzone), con i presunti interessi imprenditoriali del sindaco.

«Non vi è dubbio» si legge «che le opere previste a Tremestieri abbiano carattere di assoluta priorità, considerato anche che per esse – in misura maggiore rispetto ad altri interventi – è necessario approntare progetti complessi, sostenuti da indagini locali e studi (cfr. il punto 4.3.9) che richiederanno tempo.

La realizzazione degli interventi a Tremestieri condiziona infatti la possibilità di trasferirvi le attività di traghettamento ancora in atto nella rada di San Francesco, di riqualificare l’intera rada, di eliminare il traffico di auto della viabilità urbana.

L’articolazione della attività, con alcune possibili sovrapposizioni tra le diverse fasi, comporta i seguenti passi principali:

– esecuzione degli interventi nella darsena esistente (realizzazione del terzo accosto) operando in maniera da consentire il regolare esercizio del traghettamento dei mezzi commerciali;

– costruzione integrale della nuova darsena, della viabilità e di almeno buona parte dei piazzali sud;

– trasferimento dalla darsena esistente nella nuova darsena del traghettamento di automezzi pesanti;

– trasferimento dei cantieri dalla rada di San Francesco nella parte nord della darsena esistente;

– realizzazione degli interventi sulla viabilità urbana, esterni all’ambito portuale e necessari al miglior raccordo tra Tremestieri ed il porto storico;

– trasferimento dalla rada di San Francesco a Tremestieri del traghettamento di automobili, attivazione nella nuova darsena di Tremestieri del servizio di “autostrade del mare-;

– smantellamento degli approdi nella rada di San Francesco e completamento della riqualificazione della rada prevista dal Piano. Parte degli interventi di PRP, nella parte nord della rada, possono essere avviati da subito purché non ostacolino il regolare esercizio del traghettamento».

Niente più approdi nella rada di San Francesco (la cui concessione al Gruppo Franza scade nel 2009), sulla quale il Piano torna più avanti, entrando ancor più nello specifico:

«La soluzione che è apparsa preferibile, orientata alla riorganizzazione complessiva dell’area, alla realizzazione di una passeggiata lungomare ampia e continua, ad arricchire la dotazione della città di approdi e di ormeggi per la nautica da diporto (di tipologia, destinazione e costo per gli utenti quanto più differenziati, tale da corrispondere alla vasta gamma delle diverse esigenze) è caratterizzata dalle seguenti componenti principali, procedendo da nord a sud:

– un approdo turistico, destinato all’ormeggio stanziale di imbarcazioni medio-piccole, protetto da un’opera di difesa;

– una banchina attrezzata, da adibire all’ormeggio transitorio di grandi imbarcazioni e maxiyachts in transito;

– un “porto a secco- per il rimessaggio all’aperto di piccole imbarcazioni, dotato di scali e sistemi per il varo e l’alaggio delle barche».

Porticciolo a San Francesco, dunque, e non a Grotte, che sarebbe la soluzione più gradita al Gruppo Franza, attraverso la Marina dello Stretto, e alla Nettuno Spa, società della quale le quote maggiori appartengono al Comune e alla Provincia. Ci sarà di che, discutere, dunque. Lunedì la nuova, prima tappa di questo percorso.

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