Lo sfogo di Sinatra: «Basta con questa caccia al commissario»

Lo sfogo di Sinatra: «Basta con questa caccia al commissario»

Redazione

Lo sfogo di Sinatra: «Basta con questa caccia al commissario»

mercoledì 14 Novembre 2007 - 11:12

Ieri sera il deputato all'Ars Franco Rinaldi aveva giudicato non a norma la sua nomina.

Sotto processo. Gaspare Sinatra è commissario di Messina da neanche un mese, ma il suo operato ha già fatto discutere parecchio. L’azzeramento di tutte le nomine fiduciarie fatte da Genovese e l’ultimatum alle società partecipate sono finiti sotto la lente di tutti gli osservatori politici e non, compresa la polizia giudiziaria. E ieri sera Franco Rinaldi, deputato regionale del Pd nonché cognato proprio dell’ex sindaco, ha presentato un’interrogazione all’Ars più tagliente di una lama ben affilata: «Sinatra non poteva essere nominato commissario». Questo il succo dell’intervento di Rinaldi, secondo il quale «la normativa in materia prevede che il commissario, qualunque sia l’ipotesi di scioglimento degli organi degli enti locali, debba essere scelto tra i dirigenti in servizio presso l’Ufficio Ispettivo all’Assessorato». Non facendo parte Sinatra di questo ufficio, secondo l’esponente del Pd la sua nomina non sarebbe valida. Sempre in serata è giunta la risposta da parte dell’assessorato, con il portavoce dell’assessore Colianni, Lima, che ha confermato che le procedure erano assolutamente regolari.

Ma questa mattina è giunta la replica del diretto interessato, Sinatra stesso, il quale ha affrontato per la prima volta dal suo insediamento una pletora di giornalisti, di fronte ai quali il commissario s’è messo una mano sulla fronte e ha esclamato: «Mamma mia, quanti siete!». A dire il vero la risposta alle dichiarazioni di Rinaldi è stata poco esaustiva: «La cosa non mi riguarda, non mi sono nominato io». Poi, in maniera quasi improvvisa, Sinatra parte al contrattacco: «Qui, come in altri centri dove ho lavorato, sembra che lo sport preferito sia la caccia al commissario. Sono solo. Mi sto spendendo moltissimo per questa causa, e dico che non mi posso fare nessun rimprovero». A chi gli fa notare che, a dispetto di quando dichiarato al suo arrivo, le “teste tagliate- sono state molte, lui risponde così: «Questo è un errore di informazione. Non sono io che taglio teste, faccio solo ciò che prevede la legge. Ho solo ricordato agli interessati che erano decaduti, qualora non lo sapessero». Poi chiarisce il caso Ciraolo, confermato prima ed esautorato dopo: «La conferma l’ho dovuta fare perché ero solo e avevo bisogno di rendermi conto. Quello delle nomine è un discorso molto complesso. Io voglio capire, ho bisogno di tempo per conoscere le persone». Sarà l’attuale segretario generale Ribaudo a svolgere le funzioni di direttore generale? Sinatra dice che sta ragionando sul da farsi, e stesso discorso vale per le partecipate: «Sì, potrei prorogare solo gli incarichi dei presidenti, ma sto ancora valutando. Mi sono fatto inviare tutti i bilanci e sto esaminando le attività svolte». Il commissario poi risponde a Latella, presidente di Innovabic, che ieri dalle pagine di un quotidiano s’era sfogato perché a suo dire esautorato da Sinatra. «Io ho solo scritto a tutte le società che si sarebbero dovute occupare di ordinaria amministrazione, non ho fatto nessuna esautorazione, Latella per educazione avrebbe potuto parlare con me prima che con i giornali». Giornali che, secondo il commissario, hanno perso le tradizionali regole del chi, cosa, quando, dove e perché. «Amo il mio lavoro – ha concluso – e mi sto impegnando moltissimo».

Oggi era anche il giorno dell’incontro con i rappresentanti dei quartieri, i quali pazienti (ma anche irritati dal ritardo, in certi casi) hanno atteso al Salone delle Bandiere. «Il ruolo dei quartieri è importante – ha detto Sinatra – perché Messina è una città dall’urbanistica molto decentrata. Faremo un’analisi della situazione». Poi al suo ingresso nel salone saluta così i consiglieri: «Sono contento di questo incontro, perché siete l’unica parte democratica rimasta dalle ultime elezioni».

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