Soddisfazione della Cisl per il mancato dissesto del Comune, preoccupazione per la sanità

Soddisfazione della Cisl per il mancato dissesto del Comune, preoccupazione per la sanità

Redazione

Soddisfazione della Cisl per il mancato dissesto del Comune, preoccupazione per la sanità

giovedì 06 Dicembre 2007 - 11:35

Le conseguenze per la città, in caso di dissesto, sarebbero state gravi. La Regione palesa l'incapacità a gestire il piano di rientro finanziario.

Due diversi stati d’animo sono stati manifestati da Saro La Rosa, segretario generale della Funzione Pubblica della Cisl, nel corso della sua relazione introduttiva al Comitato esecutivo della Federazione. Soddisfazione da un lato perché s’è scongiurato il dissesto finanziario per il Comune di Messina, preoccupazione dall’altro per come stanno andando le cose nel settore della sanità.

«Le dichiarazioni del dirigente dell”area finanziaria del Comune di Messina dott. Ferdinando Coglitore – afferma La Rosa – mettono una pietra tombale sulla disputa che si era aperta sulla necessità di dichiarare il dissesto finanziario del Comune di Messina-». Le conseguenze, infatti, sarebbero state pesanti per tutti. «Automaticamente – spiega La Rosa – si sarebbe prodotta una contrazione della qualità e quantità dei servizi erogati, un aumento dei piani tariffari, l’elevazione al tetto massimo delle aliquote tributarie, la sospensione dei mutui con il soffocamento dell”economia connessa ai lavori pubblici, la messa in discussione delle ragioni dei creditori e la collocazione in mobilità (una sorta di cassa integrazione per i lavoratori pubblici) di diverse centinaia di dipendenti comunali di ruolo che avrebbero percepito l’80% della retribuzione solo per 24 mesi con l’automatico licenziamento in caso di mancato assorbimento in altre pubbliche amministrazioni. Inoltre sarebbe scattato il licenziamento immediatamente per il 50% dei precari contrattisti in atto occupati».

Preoccupa, invece, relativamente al settore sanità, «la reiterata iniziativa da parte dell’Assessorato regionale alla Sanità di erodere il salario accessorio e di produttività dei lavoratori manifestando al contempo una plateale incapacità a gestire un piano di rientro finanziario concordato con il Governo Nazionale, con il rischio concreto di essere commissariato dal Ministero della Sanità».

La Regione Sicilia in questo modo rischia di perdere il diritto «di attingere alle risorse del Fondo nazionale messe a disposizione delle regioni che, pur essendo deficitarie, rispettando il patto di stabilità sono virtuose per colmare il buco di un miliardo di euro, facendo pagare di conseguenza ai cittadini la copertura del deficit con l’aumento dell”IRPEF in Sicilia».

Problemi anche all’Ausl 5, la cui direzione «manifesta ritardi ed inadempienze rinviando il necessario confronto con le organizzazioni sindacali per esaminare il progetto di rimodulazione dei posti letto, per i quali nel messinese sono previsti tagli significativi e di riorganizzazione complessiva della sanità nella nostra provincia».

«E’ divenuta intollerabile – conclude La Rosa – la condizione dei lavoratori dipendenti delle Cooperative collegate con la SSR (Società Servizi Riabilitativi) che gestisce il servizio, per il mancato pagamento delle retribuzioni sin dal mese di settembre e il mancato rimborso delle spese di benzina sin dal mese di maggio agli operatori sanitari che prestano assistenza al domicilio dei pazienti».

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