Sospensione Cuffaro, le reazioni

Sospensione Cuffaro, le reazioni

Redazione

Sospensione Cuffaro, le reazioni

giovedì 31 Gennaio 2008 - 12:57

Intanto la giunta regionale siciliana ha deciso di sollevare il conflitto di attribuzione davanti alla Corte costituzionale per la decisione del Presidente del Consiglio

All’indomani della sospensione per l’ormai ex presidente della Regione siciliana Totò Cuffaro (nella foto), gli schieramenti politici si spaccano tra chi pensa che questa sia un atto dovuto e chi invece una provocazione politica.

Sulla prima posizione ovviamente c’è Palazzo Chigi, che spiega: -Il decreto di ‘accertamento della sospensione’ nei confronti del presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro, firmato dal presidente del Consiglio dei ministri Romano Prodi su proposta dei ministri dell’Interno e degli Affari Regionali è un atto dovuto in doveroso adempimento dell’articolo 15 della legge n° 55 del 1990, che prevede la sospensione di diritto dalle cariche per coloro che hanno riportato una condanna non definitiva per il delitto, tra altri, di cui all’articolo 378 del Codice penale in relazione all’articolo 416 bis dello stesso codice-.

Sulla seconda invece c’è proprio Cuffaro che così commenta la sospensione: -Ho appreso che il presidente del Consiglio dei ministri ha firmato il decreto con il quale si dispone la mia sospensione da presidente della Regione siciliana. Credo che tale atto sia solo da considerare come una provocazione politica poiché, come è noto, ho già lasciato spontaneamente la carica con le mie dimissioni irrevocabili-.

Vediamo invece cosa pensano i rappresentanti di centrodestra e centrosinistra:

Pippo Scalia (coordinatore regionale di An)

-Riteniamo chi vi sia un accanimento contro la Sicilia da parte di un governo di centrosinistra, peraltro decaduto, che non ha mai avuto a cuore gli interessi dell’Isola. L’ultima bravata di Prodi ha il sapore amaro di una vendetta che egli ha inteso consumare fino all’ultimo verso una regione, colpevole di aver scelto il buon governo del centrodestra. A questo punto si palesa più che opportuno il ricorso al Tar del Lazio per salvaguardare le prerogative statutarie e l’autonomia della Sicilia-.

Rosario Rappa (segretario regionale di Rifondazione Comunista)

-La sospensione dalla carica di Cuffaro firmata da Prodi non e’ altro che l’applicazione di quanto previsto dalla legge in seguito alla condanna a cinque anni e all’interdizione dai pubblici uffici per aver favorito singoli mafiosi. E’ penoso che il centrodestra si dedichi ad una campagna mediatica per fare apparire l’ex presidente vittima di inesistenti ingiustizie. Pensavamo che l’impopolarita’ causata dal festeggiamento della sentenza fosse stata una lezione sufficiente a prendere atto della gravita’ della condanna invece, il Polo e l’Udc hanno anche la faccia tosta di imbastire polemiche prive di sussistenza per giustificare la candidatura del presidente condannato al Senato o alla Camera. La verita’ e’ che Cuffaro si e’ dimesso dopo avere avuto la certezza della sospensione per evitare il commissariamento con l’obiettivo di continuare a gestire l’amministrazione pubblica fino al giorno delle elezioni-.

Lorenzo Cesa (segretario nazionale Udc)

-La sospensione del Presidente della Regione Siciliana, peraltro gia’ dimessosi, da parte del Presidente Prodi, rappresenta una grave violazione dello Statuto della Regione e della Costituzione-.

Intanto la giunta regionale siciliana, presieduta dal vicepresidente Lino Leanza (Mpa), ha deciso di sollevare il conflitto di attribuzione davanti alla Corte costituzionale per la decisione del Presidente del Consiglio.

-La decisione della giunta – spiega l’ufficio legale della presidenza della Regione- è stata adottata sulla base della dottrina (fatta propria da studiosi come Guido Corso e Salvatore Raimondi) che ritiene ‘esaustivo’ lo Statuto speciale siciliano per tutto ciò che attiene alla carica del presidente della Regione-.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007