L'Udc a congresso: «Entro l'anno si decidano strategie e candidato a sindaco»

L’Udc a congresso: «Entro l’anno si decidano strategie e candidato a sindaco»

Redazione

L’Udc a congresso: «Entro l’anno si decidano strategie e candidato a sindaco»

domenica 25 Novembre 2007 - 12:55

Carmelo Santalco e Franco Mondello eletti segretario cittadino e presidente del partito. D'Alia: «Le decisioni vanno prese a Messina». Presenti, tra gli altri, D'Alcontres e Rinaldi

E’ parso in certi frangenti troppo stretto l’auditorium “Mons. Fasola-, sede del congresso Udc che stamani ha incoronato Carmelo Santalco segretario cittadino e Franco Mondello presidente del partito. Una folta rappresentanza dello scudocrociato messinese, ma non solo: Gianpiero D’Alia e Pippo Naro non hanno lesinato gli inviti, tanto che le prime file della platea erano assolutamente bipartisan, mostrando qualche volto che non ci si attendeva. Dal neo coordinatore provinciale del Pd Franco Rinaldi al segretario dell’Udeur ed ex assessore all’Urbanistica Antonio Catalioto, dall’esponente del Mpa Carmelo Lo Monte a Giovanni Frazzica del Movimento popolare siciliano, dal leader della nuova Dc per le Autonomie Cateno De Luca all’ambientalista Anna Giordano, e ancora Giuseppe Santalco (presidente Iacp), Nuccio Carrara (La Destra), Carmelo Briguglio (An), Pippo De Stefano (Pri) e tanti altri. Ha fatto capolino persino il “ribelle- Fabio D’Amore, ex presidente del Consiglio comunale e in rotta con la linea dirigenziale del partito.

Il congresso ha fornito anche l’occasione per un confronto formale tra gli alleati del centrodestra messinese, le cui attenzioni sono naturalmente rivolte alle elezioni di maggio. Non è stato dunque un caso che il primo a parlare sia stato Francesco Stagno D’Alcontres, allo stato attuale il più probabile oppositore di Genovese per le prossime amministrative. Un D’Alcontres che ha confermato la propria disponibilità a candidarsi, sottolineando l’esigenza che si giunga ad una decisione in tempi brevi. Gli ha risposto Peppino Buzzanca, leader di An, il quale ha ribadito l’opportunità di ricorrere alle primarie «per dare parola alla gente», scongiurando allo stesso tempo un’eventuale “divisione- della coalizione, anche alla luce delle recenti mosse nazionali. Sull’argomento D’Alia, l’ultimo a intervenire, è stato piuttosto chiaro: o entro l’anno si prende una decisione sul candidato e sulle strategie da portare avanti («decisione che va presa, o con le primarie o con un tavolo attorno al quale sedersi, a Messina e non a Palermo»), oppure ci si prenda la responsabilità di eventuali scelte autonome. Secondo D’Alia «le vicende politiche nazionali sono la ovvia evoluzione dei percorsi intrapresi dal centrodestra e dal centrosinistra. Vicende che non incideranno sulle questioni locali». Il deputato dell’Udc ha lanciato poi una provocazione forte per quanto riguarda Palazzo Zanca: «Il commissario Sinatra dichiari il dissesto finanziario». E sempre con il funzionario regionale, D’Alia non è stato tenero: «Si occupi di ciò per cui è stato chiamato. E’ giusto ed è nei suoi poteri che adotti atti del consiglio o della giunta, ma quelli che riguardano il futuro urbanistico e non solo della città non si decidono con un colpo di penna». D’Alia ha sottolineato come sia fondamentale che la politica si riappropri del suo ruolo, «dopo quattro anni in cui le decisioni sono state delegate ad altri», e ha concluso invocando una riunione in tempi brevi degli alleati per puntare alla vittoria delle amministrative.

Tra gli altri interventi, hanno riscosso applausi quello di Catalioto, un nostalgico invito a riprendere le radici comuni della vecchia Democrazia Cristiana, ma anche l’appello di Anna Giordano, che ha invitato chiunque si candidi a sindaco a non lasciarsi andare alla schizofrenia ambientale che ha contraddistinto gli ultimi anni. Franco Rinaldi ha “frenato- sul dissesto finanziario ritenendolo «una sconfitta per l’intera città», ha ribadito l’illegittimità della nomina di Sinatra, e ha poi concluso con un democristiano “volemose bene-: «non credo che Udc e Pd non si incontreranno mai». Chissà cosa ne pensa Giovanni Ardizzone, il quale nel suo intervento ha detto che «qualcuno dice che siamo di centro, qualcun altro di centrodestra, la cosa sicura è che non siamo di sinistra». Secondo il deputato regionale «non è vero che Catania e Palermo ci hanno scippato, semplicemente in queste città c’è una classe dirigente più omogenea che a Messina manca». Per Ardizzone «è il momento delle scelte forti, anche impopolari, ma sono fiducioso, perché in questa città il disagio è così profondo che le cose non possono non cambiare». Bisogna solo lavorare, questo è il punto secondo il “pupillo- di D’Alia, il quale ha poi bacchettato Sinatra sull’approvazione del progetto sul parcheggio Zaera nord («è anche così che l’Atm fallisce, dando ai privati la gestione di un parcheggio»), ha invocato scelte definitive sull’Ente porto, e ha sottolineato come classe politica e classe imprenditoriale «debbano seguire percorsi distinti e separati». Ardizzone ha terminato elogiando Santalco e Mondello, e richiamando le azioni future del partito ai valori di passione e lealtà.

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