«Attendiamo che Forza Italia, partito di maggioranza in città, convochi il tavolo del centrodestra. Il nostro nome è sempre lo stesso: Giovanni Ardizzone»

I tempi stringono, il 2007 è alle spalle, adesso si fa sul serio. La campagna elettorale è ormai partita, inutile negarlo. I candidati delle due coalizioni più importanti, salvo sorprese, saranno Francantonio Genovese e Francesco Stagno D’Alcontres, anche i partitini e i movimenti civici si stanno muovendo, con Rosario Ansaldo Patti e Saro Visicaro, e qualche sorpresa è sempre dietro l’angolo (Fabio D’Amore). Il primo grande partito che si è mosso è stato però l’Udc, che ha bruciato i tempi mettendo in mostra in diverse zone della città qualche manifesto elettorale. D’altronde proprio dal suo congresso cittadino, l’Udc per bocca del suo esponente di spicco Gianpiero D’Alia aveva invitato il centrodestra ad accelerare e dare in tempi brevi alla città nomi, squadre e programmi.

A che punto siamo? Carmelo Santalco, segretario cittadino dell’Udc, fissa le prime scadenze: «Per oggi abbiamo convocato il comitato provinciale e il comitato comunale del partito, che si terranno entrambi al teatro Don Orione, il primo di mattina e il secondo il pomeriggio. Ma più in generale entro la fine di gennaio, se non la prima metà, ho registrato la forte volontà da parte della coalizione di esprimere i nomi dei candidati e delle squadre che li sosterranno». I nomi sono quelli che circolano ormai da mesi. «Su D’Alcontres – conferma Santalco – sembra esserci ampia condivisione. Il nome maggiormente spendibile del nostro partito, per l’esperienza maturata in questi anni, è quello di Giovanni Ardizzone». Il quale, una volta “riservato- Palazzo Zanca all’uomo di Forza Italia, ambirebbe alla Provincia. «In ogni caso – continua Santalco – sono decisioni che prenderemo tutti insieme. C’è grande collaborazione, aspettiamo solo che Forza Italia, il partito di maggioranza in città, convochi un tavolo attorno al quale decidere». Beghe nazionali permettendo, anche se il segretario cittadino dell’Udc sull’argomento è chiaro: «C’è un collante fortissimo, ed è l’emergenza Messina dal quale dobbiamo uscire, in tutti i sensi. La città non può subire l’onda lunga di questioni nazionali. E poi c’è un’esperienza, quella del 2005, da non ripetere assolutamente».

Intanto l’Udc si muove. Domani i comitati, dal quale verranno fuori le idee da portare al tavolo del centrodestra. «Ci stiamo strutturando in maniera veloce, – spiega Santalco – stiamo creando dieci dipartimenti con dieci aree tematiche diverse, che dovranno essere propositivi per dare un contributo di idee. Quindi formeremo un comitato di 8-10 persone per la stesura di un programma sintetico, chiaro, non un libro dei sogni. Gli argomenti sui quali ci concentreremo saranno viabilità, trasporto pubblico, rifiuti, società partecipate. Ogni idea verrà fuori dal confronto, perché come ho detto fin dal primo momento, ho bisogno di avere al fianco persone operative e vogliose di fare. L’Udc vuole essere protagonista – conclude Santalco – ed è in crescita, smentendo le ultime sterili polemiche di bottega che comunque ci siamo lasciati alle spalle».