Dall'Udeur al Pd, il grande esodo. Cusumano e Catalioto: «Scelta di coerenza e lealtà»

Dall’Udeur al Pd, il grande esodo. Cusumano e Catalioto: «Scelta di coerenza e lealtà»

Redazione

Dall’Udeur al Pd, il grande esodo. Cusumano e Catalioto: «Scelta di coerenza e lealtà»

martedì 05 Febbraio 2008 - 11:54

L'ex gruppo dirigente del “Campanile- ufficializza l'adesione al Partito democratico seguendo la linea del senatore siciliano

Lo chiameremo “il grande esodo-. Praticamente l’Udeur non esiste più, o meglio esiste un partito di nome, affidato al commissario provinciale Nino Gazzara, ma non di fatto, perché tutti i suoi componenti e l’intero gruppo dirigente è transitato in blocco tra le braccia di Francantonio Genovese e del suo Partito democratico, sulla scia della tanto criticata decisione del senatore Nuccio Cusumano, unico parlamentare dell’Udeur a votare la fiducia a Prodi.

Proprio Cusumano ha battezzato oggi a Palazzo dei Leoni l’ufficializzazione di questa scelta, alla presenza di tutti gli ex Udeur che da domani comporranno la corrente “riformista-cattolico-democratica- del Pd. A “notificare- il tutto, come lo stesso Cusumano ha sottolineato, il coordinatore provinciale del Pd Franco Rinaldi, seduto al fianco dell’ex segretario provinciale dell’Udeur Antonio Catalioto.

Lo stesso Catalioto ha voluto esaltare la presenza di tutta la componente una volta del “Campanile-, spiegando che alla base di questa scelta c’è la decisione di sfiduciare prodi presa da Mastella e da tutti i suoi parlamentari (eccetto Cusumano, naturalmente), contravvenendo all’accordo preso due giorni prima in merito ad un appoggio esterno allo stesso governo. «Non è stato corretto – afferma Catalioto – noi ci siamo spesi e abbiamo organizzato un partito in base a una linea politica chiara e netta. Non si può far passare un atto di coerenza come quello del senatore Cusumano per un atto di tradimento. Ha votato la fiducia al Governo perché si era candidato con quello schieramento. Sfatiamo pure una leggenda metropolitana, che vuol far credere che Cusumano fosse al Senato per chissà quale magnanimità di Mastella: in Sicilia questo partito ha raccolto 70mila voti, ed è stata la seconda regione dopo la Campania, dunque era un atto dovuto. Questo è un patrimonio che vogliamo salvaguardare – continua – ed il Partito democratico è lo sbocco naturale. Vogliamo essere utili al centrosinistra, e lo faremo con una nostra lista».

«E’ stata una vicenda che mi ha molto logorato – ha commentato Cusumano, a proposito della sua scelta in Senato. – Avrei potuto prendere la scorciatoia della candidatura blindata, e invece ho scelto la via più difficile. E’ stato un atto di coerenza nei confronti di un percorso iniziato nel ’98 con l’Udr, grande intuizione di Francesco Cossiga che permise la pacificazione nazionale fra i cattolici e i post-comunisti. Noi siamo stati l’anima centrista del centrosinistra, rinnovando la tradizione dei cattolici-democratici. Il 16 gennaio scorso ci siamo ritrovati a un bivio dopo le dimissioni di Mastella, e fu deliberato l’appoggio esterno al governo Prodi. Poi nel giro di 48 ore si cambiò idea. A quel punto ho rivisto alla moviola il mio percorso politico, e ho scelto di dare la fiducia a un Governo che ritengo abbia creato le condizioni per il rilancio del Paese, e chi vincerà le elezioni si ritroverà a gestire ben 30 miliardi di euro derivanti dal gettito fiscale». Cusumano poi avverte su un grande rischio: «Fra un anno, con quel referendum che non può scomparire nel nulla, si potrebbe tornare nuovamente alle urne». Poi fa il punto sulla situazione locale: «Tutto il gruppo dirigente dell’Udeur ha dato prova di grande maturità e coerenza. Qui il compito è più agevole, perché questa è la provincia del segretario regionale del Pd Genovese che saluto con affetto. Si può lavorare per rafforzare la componente cattolico-democratica, e noi possiamo essere il valore aggiunto del grande progetto del Pd, che sarà veicolo di una nuova fase con due grandi blocchi, il Pd, appunto, da un lato e il Partito del Popolo delle Libertà dall’altro». Cusumano spende anche una parola per Cuffaro («la sua vicenda incide parecchio sulla scena politica siciliana, mi auguro che in sede d’appello riesca a mostrare la sua estraneità dai fatto imputatigli») e parla di elezioni regionali: «Nel 2006 fummo i primi a pronunciarci in favore di Rita Borsellino, ma le candidature nasceranno dal confronto interno alla coalizione».

(nella foto, da sinistra a destra, Giuseppe Picciolo, Franco Rinaldi, Antonio Catalioto e Nuccio Cusumano)

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007