Mollica e Trimarchi: «Devono essere tutti i cittadini a indicare la direzione che il Pd deve prendere»
Scorre inesorabile il “countdown- verso le primarie di domenica 14 ottobre (tra gli approfondimenti le “istruzioni per l’uso-, in download l’elenco dei seggi). Il Partito democratico sta muovendo i suoi primi passi, e anche in Sicilia la campagna elettorale procede a passo spedito. I candidati alla leadership regionale, come sappiamo, sono due, Francantonio Genovese, da una settimana ex sindaco di Messina, e Salvatore Messana, primo cittadino di Caltanissetta. Abbiamo raggiunto telefonicamente proprio quest’ultimo per fare un po’ il punto della situazione a tre giorni dal voto.
«La campagna elettorale prosegue – dice Messana – ma ci sono dei problemi dettati dal fatto che ci sono stati pochissimi confronti, anzi posso dire tranquillamente quasi nessuno. Sarebbe auspicabile prima di domenica qualche dibattito, non solo fra me e Genovese, ma fra i capilista e gli altri. La gente, proprio per questa mancanza di confronto, ha le idee poco chiare». L’unica alternativa alla candidatura di Genovese sta avendo, nonostante delle oggettive difficoltà, un buon riscontro. «Sono abbastanza soddisfatto – conferma – soprattutto per un ampio consenso che considero spontaneo, perché non ho il sostegno ufficiale delle segreterie. Da questo punto di vista sono state moltissime le adesioni».
Sull’andamento della campagna per le primarie sono voluti intervenire anche Giovanni Mollica e Pippo Trimarchi, animatori delle liste che sostengono Messana sul piano regionale ed Enrico Letta per la segreteria nazionale.
«Che ci crediamo o no – scrivono Mollica e Trimarchi in una nota – che intendiamo votarlo o meno, tutti dobbiamo sperare che il PD costituisca per il nostro Paese un passo avanti verso una concezione del potere inteso come servizio nei confronti della collettività e non come difesa di interessi personali da conservare ad ogni costo, per sé e per la propria congrega. Purtroppo però bisogna ammettere che moltissime delle liste presentate dai candidati a segretario nazionale e regionale del PD non forniscono segnali incoraggianti. I politici di lungo corso, gli uomini di spettacolo, i professionisti celebri che trovano ampio spazio in tali elenchi non esprimono certo quei segnali di novità, di rottura col passato e di genuina partecipazione popolare che dovrebbero essere la bandiera di un nuovo partito. Una bandiera che appare già logorata dai consueti e squallidi giochi che sono emersi con preoccupante chiarezza durante le ultime settimane. O anche da iniziative da rotocalco di bassa qualità, apparentemente banali ma che costringono a dubitare dello spessore di quella che si propone come classe dirigente. Inoltre, le segreterie dei partiti che si fonderanno il 14 ottobre, DS e Margherita hanno ostacolato la pluralità delle candidature, sostenendo i candidati ufficiali con tutta la forza e l’organizzazione dei loro apparati».
«La nostra regione – prosegue la nota – non fa eccezione: 3 candidati a segretario nazionale (Veltroni, Bindi e Letta) e solo 2 a segretario regionale (Genovese e Messana). Ma noi crediamo che gli sbandamenti ideali di questa nuova formazione possano essere ancora corretti e, in una democrazia degna di tale nome, devono essere i cittadini – tutti noi Messinesi – a indicare con fermezza la direzione nella quale vogliono, anzi pretendono che il Partito Democratico
si avvii». Così concludono Mollica e Trimarchi, che ribadiscono come Messana e Letta rappresentino la faccia “pulita- della politica.
