«Cosa, più grave di quanto accaduto, dovrà accadere per scuotere le “poltrone-?»
Le dichiarazioni del sottosegretario agli Interni Ettore Rosati non hanno soddisfatto i Vigili del Fuoco. «La loro protesta è anche la mia» ha detto il rappresentante del Governo durante l’incontro di ieri in Prefettura, ma questo ai sindacati non basta.
In una nota congiunta, CGIL – CISL – UIL – RDB/CUB – CONFSAL – CONAPO – RSU spiegano perché: «Si tratta di una situazione che sottopone i Vigili del Fuoco a gravi condizioni di disagio e stress negli interventi, ponendo a rischio l’incolumità degli stessi e dell’intera popolazione. Lo scorso 22 agosto i Vigili del fuoco impegnati in operazioni di spegnimento di incendi in prossimità di alcune abitazioni hanno subito aggressioni da parte di cittadini del paese, che sollecitavano interventi presso le proprie campagne e hanno dovuto far ricorso alle cure dei sanitari». Una situazione paradossale,visto il disagio in cui si trovano i Vigili del Fuoco in città.
«La provincia di Messina» continuano i sindacati «che conta ben 108 comuni e circa 650.000 abitanti, è al 13° posto nella classifica delle città più popolate, a forte rischio sismico e idrogeologico, con sette isole e due vulcani e vanta la più alta densità boschiva della Sicilia, in un contesto ambientale vasto come il nostro territorio attraversato in lungo e in largo da camion con carichi pericolosi e da navi in transito nello Stretto di Messina e con un importante polo industriale nel territorio di Milazzo».
I sindacati, dunque, hanno accolto con amarezza le dichiarazioni del Sottosegretario Rosati, che ha sostenuto come Messina sia equiparabile alle altre città italiane, e che i problemi segnalati dai lavoratori si inseriscono in un generale contesto nazionale. Secondo i sindacati, le tragedie dei giorni scorsi non sono bastate a scuotere la politica e le istituzioni. Per questo annunciano forme eclatanti di protesta.
