Vincenzo Garofalo: «Le primarie per la Cdl? Prima il centrodestra si sieda attorno ad un tavolo»

Vincenzo Garofalo: «Le primarie per la Cdl? Prima il centrodestra si sieda attorno ad un tavolo»

Redazione

Vincenzo Garofalo: «Le primarie per la Cdl? Prima il centrodestra si sieda attorno ad un tavolo»

giovedì 18 Ottobre 2007 - 15:16

L'ex presidente dell'Autorità portuale commente l'attuale situazione politica messinese. «D'Alcontres una scelta positiva».

La corsa a Palazzo Zanca è iniziata. Tra i nomi più gettonati nelle scorse settimane per quanto riguarda il centrodestra c’era Vincenzo Garofalo, autorevole figura di Forza Italia, che ha brillantemente guidato l’Autorità portuale negli ultimi anni. Alla fine il suo partito ha scelto Francesco Stagno d’Alcontres per il Comune, ed è da qui che partiamo in questa nostra chiacchierata con Garofalo.

«Non mi pare che si possa commentare se non in maniera positiva questa scelta, altrimenti non avrebbe avuto in questi anni i suoi mandati parlamentari. Chiaramente è una indicazione che dovrebbe essere condivisa da tutti, e che mira a riportare Messina ad essere amministrata dal centrodestra».

Buzzanca ha proposto le primarie per la Cdl.

«Le primarie, dal mio punto di vista, servono soprattutto ad arrivare ad una scelta supportata da una partecipazione ampia, ma credo che nel nostro caso sia necessaria una strategia politica comune alla quale si può giungere riunendo un tavolo attorno al quale si può discutere di un progetto da seguire. Se poi la coalizione sceglierà di intraprendere la strada delle primarie, allora andrà bene lo stesso».

Ma perché, allora, il centrodestra non s’è ancora seduto attorno a questo tavolo?

«Per quanto se ne parlasse e le voci girassero da tempo, la decadenza dell’amministrazione Genovese è un fatto che obiettivamente nessuno poteva realmente immaginare. Un po’ per la particolarità dell’accaduto, un po’ per la macchina che ha voluto il suo tempo per rimettersi in moto, la coalizione non è ancora giunta ad una scelta. Ma nello stesso centrosinistra, Genovese ha sì detto che è pronto a ricandidarsi, ma ha anche ammesso che c’è una coalizione con cui discuterne».

Possiamo dire che la candidatura di Genovese è anche dovuta ad una mancanza di forti alternative?

«In casa d’altri preferisco non guardare, anche perché per me i colleghi del centosinistra sono concorrenti, non avversari».

Forza Italia ha proposto D’Alcontres per il Comune. E la Provincia?

«Io non ero presente alla convention di Giardini Naxos, quindi ho letto le dichiarazioni di Alfano sui giornali. Essendoci due vuoti istituzionali da coprire, credo che Forza Italia abbia voluto indicare con forza un proprio nome e lo ha fatto per il Comune. A questo punto per la Provincia correrebbe un candidato di un altro partito, ma ripeto, queste sono scelte che devono essere condivise da tutta la coalizione».

Lei, invece, come sarà coinvolto nelle prossime elezioni?

«Io sono sempre stato una persona di gruppo, non ho mai fatto scelte da solo. Ho sempre voluto condividere l’obiettivo di tutto il partito del quale faccio parte e della coalizione stessa. Se la mia esperienza sarà ritenuta utile per ricoprire un ruolo, io sarò a disposizione».

La città attende il commissario straordinario. Sbaglia chi dice che questi tempi lunghi siano dovuti a delicati equilibri politici di cui tener conto?

«La questione è tutta racchiusa proprio nel termine equilibrio. L’assessore Colianni ha ben chiaro che dovrà scegliere un uomo di alto profilo e, appunto, di grande equilibrio. Ha già selezionato una serie di nomi, e giustamente sta vagliando con attenzione la scelta, di concerto con il governatore Cuffaro. Non avrà problemi ad assumersi la responsabilità della scelta, ma non credo che ci siano chissà quali equilibri politici che stanno rendendo più difficoltosa questa operazione».

Questo benedetto Piano regolatore del porto non ha avuto fortuna. Pensa che il nuovo commissario potrà sbloccare la situazione, o si dovrà attendere una nuova amministrazione?

«In generale, i tempi per i Piani regolatori del porto non sono mai brevi, e anzi i quattro anni nei quali abbiamo concluso noi sono un’eccezione. Sembrava che una volta giunto in Consiglio comunale si fosse intrapresa una strada che potesse accelerare l’iter, ma poi c’è stata la storia della decadenza. Certo, se il commissario dovesse verificare l’esistenza di una condivisione ampia attorno al Piano regolatore del porto, allora potrebbe anche approvarlo. Ma penso che sia presumibile che alla fine dovremo aspettare la nuova amministrazione e dunque il nuovo Consiglio comunale».

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