Reset scende in campo per i 50 vigili contrattisti a “mezzo servizio” e chiede l’attenzione del Sindaco

Reset scende in campo a sostegno dei 50 vigili urbani contrattisti transitati nel Corpo della Municipale tra il 2010 e il 2011. 50 agenti che da quasi una anno, come tutti i contrattisti comunali, non si sono più visti riconoscere l’inegrazione oraria e sono praticamente rimasti a mezzo servizio. Reset chiede che le stesse procedure e la stessa attenzione che l’amministrazione ha messo in campo in questi mesi per salvare i 32 vigili concorsisti venga rivolta anche ai 50 vigili contrattisti, senza però voler innescare guerre tra poveri.

“Registriamo con grande piacere l’accelerazione dell’Amministrazione Comunale nella richiesta di nuovi “poteri speciali” visto che ne sussistono evidentemente condizioni e presupposti. Oltre alla strada intrapresa per i 32, quindi, si potrebbero, inoltre, valutare le possibilità fornite dagli eventuali nuovi Poteri Speciali, dall’utilizzo dei fondi dell’Ecopass e da quelli dell’art. 208 del C.d.S” dice il rappresentante Alessandro Tinaglia che ricorda che aa quasi un anno, e precisamente dal primo maggio 2014, è scaduta la validità dell’integrazione oraria ai 50 dipendenti inquadrati nei delicati profili di Agente di Polizia Municipale, di Polizia Giudiziaria e di Pubblica Sicurezza. 1Per tale ragione urge intervenire e programmare il da farsi per evitare che gli stessi 50 Vigili siano ancora costretti ad effettuare un servizio limitato alle 18 ore settimanali (anziché 36 ore settimanali) e ciò con le immaginabili ripercussioni sull’efficienza del servizio e sulla tranquillità degli stessi lavoratori impegnati da sempre nella viabilità cittadina in maniera encomiabile a servizio della collettività Messinese. Va tra l’altro, cosa di non poco conto, rilevata l’esiguità dei fondi necessari in quanto il costo dei 50 vigili urbani, finanziati per il 90% dalla Regione Siciliana, è indubbiamente minimo in riferimento alla professionalità ottenuta sul territorio. Parliamo di un investimento irrisorio di circa 50mila euro mensili (600 mila annui) se riferito agli introiti per quasi 2milioni di euro annui derivanti, in maniera documentata, dalle multe”.

Secondo Reset sarebbe gravissimo continuare senza individuare nell’immediatezza una soluzione alla problematica che, se non prontamente risolta, continuerà a portare gravi disagi alla collettività soprattutto in questo delicatissimo momento (ordinanze antitir, deroghe tir, servizio stadio, servizio scuole, servizio immigrati, ecc..). Ridurre gli stipendi del 50% ai suddetti lavoratori vuol dire dimenticare e non tenere in giusta considerazione il ruolo fondamentale svolto dal corpo di Polizia Municipale, ancora più prezioso se si considerano l’esperienza, la competenza specifica oltre che gli sforzi fatti da tali lavoratori per supplire alla grave carenza organica. Inoltre i 50 vigili contrattisti transitati nel 2010 e successivamente anche nel 2011, hanno acquisito un’esperienza ormai quinquennale per quanto concerne tutte le problematiche del territorio in materia di viabilità, di interventi per incidenti stradali, di repressione per soste irregolari, di interventi annonari e/o in materia di tutela ambientale, avendo a monte sottoscritto con il comando e l’amministrazione del tempo, l’impegno di essere impiegati solo ed esclusivamente per servizi su strada, ed essendo effettivamente quasi gli unici realmente “visibili” alla cittadinanza nell’espletamento di tali mansioni.

Come detto per quanto attiene le modalità di finanziamento per il reintegro dell’orario pieno già da subito, oltre i fondi ecopass le cui risorse possono essere destinate solo ed esclusivamente al suddetto personale impegnato nei servizi viabili e nella sicurezza stradale; oggi la questione va vista anche alla luce delle modifiche apportate dalla L. 120/10 e, in particolare, va analizzata la possibilità di far rientrare tale spesa nel concetto di “potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni: “la ratio della norma della lettera b) dell’art. 208 citato sarebbe quella di consentire agli enti locali di poter impiegare un quarto (del 50%) della quota dei proventi in esame, in strumenti o attività che incrementino il controllo delle violazioni. La locuzione “anche attraverso l’acquisto di automezzi, mezzi ed attrezzature” mostra, al contrario, l’intenzione del legislatore di allargare la possibilità di impiego di queste risorse, permettendo spese che non siano esclusivamente connesse all’utilizzo di mezzi strumentali all’attività del servizio di polizia stradale (come automezzi o altri mezzi tecnici che sono esplicitamente richiamati dalla norma), ma anche attraverso altri strumenti non “materiali”, purché perseguano il fine del potenziamento del controllo delle violazioni; tale nuova norma quindi si riferisce ad un potenziamento dell’attività lavorativa svolta nel perseguimento di questo fine, ovvio che l’interpretazione porta a riferirsi alle prestazioni lavorative aggiuntive o che comportano maggiore impegno e presenza sui luoghi di lavoro (turnazione, lavoro straordinario, flessibilità oraria) espressamente finalizzate al potenziamento delle attività di controllo e di accertamento delle violazioni.

Sarebbe dunque ammessa la possibilità di finanziarie, con i proventi in questione, il prolungamento dell’orario di lavoro di unità di personale già inserite nella struttura organizzativa dell’ente e che prestano la propria attività lavorativa a tempo parziale presso il servizio di Polizia municipale come nel caso specifico dei 50 contrattisti agenti di P.M.