In tarda mattinata l'interrogatorio di garanzia dell'omicida reo confesso. Nel pomeriggio invece l'autopsia sul corpo di Pippo Catania
MESSINA – Alle 13 in punto. E’ l’orario fissato per il faccia a faccia tra il giudice per le indagini preliminari Claudia Misale e Tanino Nucifora, in carcere da lunedì sera, reo confesso dell‘omicidio del suo amico fraterno Giuseppe Catania. L’uomo affronterà l’interrogatorio di garanzia accompagnato dal suo legale, l’avvocato Gianni Miasi.
La confessione
Pochi dubbi che confermerà la sua versione dei fatti, la drammatica confessione offerta la stessa sera del delitto, quando si è costituito ai carabinieri consegnando il fucile adoperato per giustiziare il poliziotto in pensione. Nelle due ore di confronto “a caldo” col sostituto procuratore Roberta La Speme e i carabinieri, Nucifora ha detto di aver sparato accecato dalla rabbia per aver scoperto che il suo amico, testimone di nozze e padrino di uno dei figli, per anni lo aveva “accoltellato alle spalle”. Una scoperta avvenuta solo di recente.
Gli altri passaggi dell’inchiesta
Dopo il faccia a faccia, nel pomeriggio, il magistrato incaricherà la professoressa Elvira Ventura Spagnolo di effettuare l’autopsia sul corpo di Catania, che potrà così essere restituito alla famiglia per i funerali. La moglie e i figli si sono affidati all’avvocato Antonio Scarcella, che nominerà un proprio medico legale di fiducia per seguire l’esame ordinato dal pubblico ministero. Già ieri, invece, è stato effettuato l’esame stub, ovvero il “tampone”, sulle mani di Nucifora, che consente di rilevare le tracce di polvere da sparo sulle mani di chi ha sparato di recente.

Tradito,in cosa