E' il giorno dell'Irccs-Piemonte. Una vittoria contro la parte peggiore di noi: la rassegnazione

E’ il giorno dell’Irccs-Piemonte. Una vittoria contro la parte peggiore di noi: la rassegnazione

Rosaria Brancato

E’ il giorno dell’Irccs-Piemonte. Una vittoria contro la parte peggiore di noi: la rassegnazione

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domenica 16 Ottobre 2016 - 22:02

Alle 11.30 l'inaugurazione dell'Irccs-Piemonte. Dopo oltre 2 anni il progetto per salvare lo storico nosocomio e porre le basi del Polo di riabilitazione è realtà. La strada è tutta in salita ma il primo passo è stata la "missione romana" del 2014 di Formica, Picciolo, Garofalo, Germanà e Mancuso.

Nulla è perfetto, tutto è perfettibile. Ma se il 10 dicembre del 2014 un gruppo di deputati messinesi non avesse organizzato la trasferta dal Ministro Lorenzin “immortalata” nella foto, adesso racconteremmo un’altra storia.

Messina non perdona chi vuol fare, ma se un giorno di dicembre di due anni fa, mentre il destino del Piemonte sembrava segnato definitivamente, la mini-pattuglia messinese formata dai deputati Santi Formica, Beppe Picciolo, Nino Germanà, Enzo Garofalo e Bruno Mancuso, armati di un progetto ancora in fieri, tanta determinazione e altrettanta faccia tosta, non avesse bussato alla porta della Lorenzin, oggi non sarebbe il giorno dell’Irccs-Piemonte.

Strada facendo si sono unite tante forze ed energie, è diventato un lavoro di squadra che ha portato all’approvazione della legge 24, nell’ottobre dello scorso anno, ma questi due anni sono stati scanditi da ostacoli e lungaggini di ogni genere, così come da trappole e strumentalizzazioni.

Ma nel giorno in cui il “primo mattone” del Polo di riabilitazione viene messo è bene anche ricordare che c’è stato chi, contro tutti e tutto, ha deciso di cambiare il corso delle cose ed alla fine c’è riuscito.

Sarà il tempo a dire se è stata vittoria o meno, ma l’aver comunque scongiurato la chiusura del Piemonte e favorito la nascita di qualcosa d’altro, di meglio e di più, è già un traguardo.

E’ bene dirlo senza infigimenti ed ipocrisie: il destino dello storico Piemonte, culla di migliaia di bambini messinesi, pronto soccorso indispensabile nel cuore della città, era segnato. Senza il piano “B”, per quanto possa essere ancora perfettibile, la sorte del nosocomio sarebbe stata la lenta chiusura, pezzo per pezzo.

Invece non è andata così: può piacere o non piacere questo matrimonio, ma è solo grazie all’accorpamento che il Piemonte è ancora lì, destinato a continuare a svolgere la sua funzione, che è quella di curare, assistere, salvare vite.

Non diventerà supermercato, né complesso residenziale.

Nella città delle incompiute, degli scippi, dei silenzi, l’Irccs-Piemonte è un traguardo, un successo raggiunto in appena 2 anni.

Per una volta la nostra politica ha agito in modo unito, anche attraverso un confronto spesso aspro, posizioni diverse, ma alla fine il Piemonte è lì.

Certo, come in ogni guerra si contano i morti e i feriti, come il punto nascite, che non c’è più. Ma l’inaugurazione di oggi ci racconta una storia diversa rispetto al passato. Ci racconta di un lavoro di squadra, fatto anche da chi opera lontano dai riflettori, fatto dai direttori generali, dai direttori scientifici, dai dirigenti del Ministero. Ci racconta di qualcuno che un giorno, invece di subire passivamente o di limitarsi alla protesta, ha aggiunto una proposta.

Due anni dopo, un tempo record per le abitudini messinesi, quella proposta è diventata realtà, nonostante i continui ostacoli e le polemiche.

Può piacere o non piacere, c’è moltissimo ancora da fare, ma il Polo di riabilitazione porta occupazione, porta buona sanità.

E’ la risposta al nichilismo, all’immobilismo ed alla rassegnazione.

E’ il giorno della festa anche per quanti si sono uniti ed hanno dato contributi determinanti, dai sindacati, all’Ars, all’assessore Gucciardi, a quanti hanno tenuto duro nei momenti in cui il banco stava per saltare.

Nessuno si illude, la strada è tutta in salita e solo il tempo dirà se è un progetto vincente o meno.

Ma la vittoria più grande è già stata raggiunta ed è quella contro la parte peggiore di noi stessi.

Rosaria Brancato

6 commenti

  1. demometacratico 17 Ottobre 2016 07:15

    E con l’assoluta imparzialità di questo articolo, che va a braccetto con la politica che uccide la gente, ho chiuso con Tempostretto. Che delusione la Brancato, che delusione tutti.

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  2. demometacratico 17 Ottobre 2016 07:15

    E con l’assoluta imparzialità di questo articolo, che va a braccetto con la politica che uccide la gente, ho chiuso con Tempostretto. Che delusione la Brancato, che delusione tutti.

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  3. Auguri al Piemonte. Ora i politici trovino anche i soldi per la ristrutturazione e messa a norma altrimenti altro che “perfettibilità”, cara Rosaria, tra 2 mesi i NAS lo chiudono, oppure resterà la solita incompiuta. Spero di no perché la riabilitazione è disciplina molto seria ed indispensabile e merita ogni attenzione ed investimento. Auspico quindi il celere completamento

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  4. Auguri al Piemonte. Ora i politici trovino anche i soldi per la ristrutturazione e messa a norma altrimenti altro che “perfettibilità”, cara Rosaria, tra 2 mesi i NAS lo chiudono, oppure resterà la solita incompiuta. Spero di no perché la riabilitazione è disciplina molto seria ed indispensabile e merita ogni attenzione ed investimento. Auspico quindi il celere completamento

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  5. Li troveranno i soldi ora, ritengo che fosse stato abbandonato deliberatamente, ora con la potente fondazione alle spalle , regione e stato scuciranno la moneta , altro che.

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  6. Li troveranno i soldi ora, ritengo che fosse stato abbandonato deliberatamente, ora con la potente fondazione alle spalle , regione e stato scuciranno la moneta , altro che.

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