Il Patto per la falce, la "resa" dei duri e puri e le contraddizioni della giunta Accorinti

Il Patto per la falce, la “resa” dei duri e puri e le contraddizioni della giunta Accorinti

Rosaria Brancato

Il Patto per la falce, la “resa” dei duri e puri e le contraddizioni della giunta Accorinti

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giovedì 28 Gennaio 2016 - 23:15

In 10 giorni l'amministrazione Accorinti è passata dalla manifestazione Mare negato al Patto per la falce. Pochi giorni per passare dal sì al contenzioso contro l'Authority. L'accaduto è solo l'ultimo passo indietro che rivela la resa dell'anima rivoluzionaria della giunta e le contraddizioni di una giunta geneticamente modificata

La firma del Patto per la falce è un fatto storico, ma è anche l’ultimo di una serie di tasselli che hanno fatto emergere le contraddizioni all’interno della giunta e che sono genetiche, perché nate nel momento in cui ha messo piede a Palazzo Zanca e che sono diventate visibili col passare dei mesi. Il Patto per la falce rappresenta anche la resa dei duri e puri dell’amministrazione, la resa dell’area di Cambiamo Messina dal basso nei confronti dell’anima meno rivoluzionaria.

Anche la tempistica fa riflettere. Il 16 gennaio in prima fila tra i manifestanti per il “Mare negato”, organizzata da Cambiamo Messina dal basso, insieme ad Orsa e ad altre sigle, c’erano ben 2 assessori della giunta, Sebastiano Pino e Daniele Ialacqua, intervenuti a fine corteo a Palazzo Zanca per spiegare i motivi della protesta. Tra i punti principali c’erano: il no contro “il fronte di speculatori che hanno fatto dell’Autorità Portuale un vorace gestore dell’affaccio a mare cittadino”, il sì al contenzioso contro l’Authority “Sostegno pieno alla scelta del Comune di perseguire le vie consentite dalla legge per recuperare tanto inestimabile valore e un’ostinata contrarietà all’ipotesi di un eventuale abbandono del contenzioso in atto. Continuare rappresenta l’inizio di un processo di orgogliosa presa di coscienza da unire alla lotta del territorio in una mobilitazione permanente a sostegno di una piattaforma rivendicativa con la prospettiva partecipativa dei beni comuni.”. A quanti parlavano di confusione di posizioni all’interno della giunta l’assessore Pino così, il 18 gennaio replicava: “Chi vuole ridurre la questione a beghe fra Istituzioni, dimentica che sono in discussione principi di democrazia e diritti negati. La storia ci ha insegnato che nella nostra Città spesso hanno prevalso altri interessi rispetto al bene comune”.

Esattamente 7 giorni dopo, sabato 23 gennaio Accorinti plaudiva insieme a Crocetta alla nascita dell’intesa che infine, martedì 26 è stata siglata. Un accordo che prevede la rinunzia al contenzioso da parte del Comune. In soli 10 giorni siamo passati dalla manifestazione Mare negato organizzata da CMdB con Ialacqua e Pino in prima fila, alla firma del Patto per la falce (con Pino a Palermo insieme ai firmatari). In soli 10 giorni quel contenzioso ritenuto uno strumento di lotta irrinunciabile per una serie di diritti è stato ritirato. Due ore prima della firma Cambiamo Messina dal basso ha diramato un comunicato nel quale si fa riferimento a “pressioni sull’amministrazione”, e si accetta la “resa” sul contenzioso elencando alcune condizioni tra le quali: inserire nell'accordo anche il Waterfront; la richiesta del rimborso dei canoni e il vincolo di destinazione pubblica delle aree del Piano regolatore del Porto. Ancora ieri mattina, a cose fatte, l’assessore Pino in Commissione consiliare ribadiva la bontà della tesi a sostegno del contenzioso, tesi evidentemente smentita da sé stesso il martedì.

In realtà la firma del Patto per la falce è stato un altro passo che allontana Accorinti dallo spirito originario del 2013. Nell’aprile 2014 Accorinti firmava un primo accordo per la zona falcata, dimenticandosene per un anno, fino a quando, il 16 gennaio due assessori e CMdB “hanno protestato contro sé stessi, si sono auto-contestati”. Il sindaco poi, ha “sconfessato” Pino, Ialacqua e il movimento accettando le condizioni dell’intesa. Fa persino tenerezza e sa molto di “contentino” la dichiarazione dopo la firma: “abbiamo avuto rassicurazioni sul fatto che nella falce non ci saranno grattacieli né porticcioli ma solo cose naturalistiche”. L’accordo siglato martedì non fa riferimento a queste ultime considerazioni, ma il problema è che a pochi centimetri dalla fine della zona falcata c’è il waterfront e la via don Blasco, per i quali il Piau prevede ben altro che percorsi naturalistici tra alberi e distese di primule. Nella falce può anche darsi che non ci sarà il grattacielo ma pochi metri dopo ci sarà il porticciolo. Ho avuto modo di guardare il progetto Masterplan con il quale un gruppo di straordinari architetti, Ufo (Urban Future organization) ha sbaragliato tutti vincendo il concorso per il water-front. (il video)

https://www.youtube.com/watch?v=SJq25o2Qfw4&feature=youtu.be

Sono architetti di tutto il mondo, ma hanno anche una “cellula” siciliana e messinese, che dà ampio spazio alla eco sostenibilità dei progetti. Il Masterplan prevede un parco, percorsi pedonali, un centro polifunzionale, cinema, centro commerciale, auditorium uffici, e il porticciolo. Anche il Piau prevede la possibilità del porticciolo, in via don Blasco. Gli Ufo parlano di materiale ecosostenibile e di bio edilizia ma lo scenario rischia di far venire un coccolone a CMdB e ad Accorinti. O meglio, avrebbe fatto venire un infarto all’Accorinti di prima, perché il sindaco Accorinti che in 7 giorni cambia idea come appena accaduto, non batterebbe ciglio. Il Patto per la falce è una vittoria di Pirro per quella parte di giunta dei duri e puri che ha visto retrocedere le posizioni rispetto ai fatti sin da quando, per fare un esempio, il regolamento per i Beni comuni è rimasto un discorso accademico. I primi segnali della resa dell’anima rivoluzionaria, quella dei “40 anni di battaglie” si sono avuti con l’inserimento del progetto per il Pilone fatto dallo studio dell’assessore De Cola nel Masterplan. I segnali sono stati la difesa che Accorinti ha fatto di De Cola contro quanti, come Antonio Mazzeo, gli facevano notare l’inopportunità politica dell’aver assegnato la delega all’urbanistica (quindi gestione Prg e strumenti del territorio) all’ingegnere di uno degli studi professionali più noti della città. Sono rimasti in silenzio a lungo gli assessori Ialacqua e Pino, che solo su sollecitazione di Francesca Stornante hanno dichiarato che non è stata una scelta condivisa in giunta ed hanno aggiunto, per rendere meno amara la pillola: “ma in fondo non è il progetto iniziale”.

A noi amici di Satana il progetto che ha vinto il concorso piace, così come una visione affascinante del water front. Ma il centro polifunzionale, il porticciolo, l’acquapark, fanno a pugni con la visione della piattaforma Mare negato, con la stessa visione “da giardino dell’Eden” di Accorinti. Così come il mare erode la costa sta accadendo allo stesso modo con la rivoluzione accorintiana. Più passa il tempo e più fa un passo indietro. Dal Pilone, simbolo della lotta No ponte, al ritiro del contenzioso per la zona falcata, resta poco o nulla di quella campagna elettorale che ha visto Accorinti e Pino annunciare lo spostamento definitivo di tutto il traffico pesante al molo Norimberga. Non c’è più traccia della flotta comunale, del dissesto, riduzione indennità, beni comuni, bilancio partecipato, persino bike sharing. Di cedimento in cedimento si evidenziano le contraddizioni di una giunta che ha subito una mutazione genetica. Non ci sarebbe nessun stupore se in un futuro non troppo lontano, magari mentre gli accorintiani protestano contro il governo che sta ripensando all’idea di fare il ponte, Accorinti indossi una nuova maglietta: No ponte?….

Rosaria Brancato

20 commenti

  1. Classica conclusione di chi, in campagna elettorale promette 100 e poi, se va bene, realizza 10. Quando diventeremo seri e ci accontenteremo di qualche persona onesta che proporrà 4 soli miglioramenti (acqua, spazzatura, traffico e servizi sociali) e li realizzerà semplicemente ???

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  2. Classica conclusione di chi, in campagna elettorale promette 100 e poi, se va bene, realizza 10. Quando diventeremo seri e ci accontenteremo di qualche persona onesta che proporrà 4 soli miglioramenti (acqua, spazzatura, traffico e servizi sociali) e li realizzerà semplicemente ???

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  3. La politica è compromesso.
    Questo lo sa chiunque (vedi Moro).
    Lei signora Brancato ci offre una visione veritiera ma intrisa della stessa intransigente rigidità che ha spesso separato l’utopia accorintiana dalla realtà del fare.
    Adesso che se ne sta finalmente liberando il Sindaco che inizia ad essere più pragmatico, se me sta ammalando Lei.

    Salvatore

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  4. La politica è compromesso.
    Questo lo sa chiunque (vedi Moro).
    Lei signora Brancato ci offre una visione veritiera ma intrisa della stessa intransigente rigidità che ha spesso separato l’utopia accorintiana dalla realtà del fare.
    Adesso che se ne sta finalmente liberando il Sindaco che inizia ad essere più pragmatico, se me sta ammalando Lei.

    Salvatore

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  5. Vedo con molto piacere che le mie ricerche sulla zona falcata e il waterfront di qualche giorno fà sono inserite in questo articolo, adesso non capisco le critiche di chi non supporta il sindaco, visto che alcuni comportamenti sono per certi versi all’opposto dell’ideologie di Renato non siete contenti?
    Come tutto ci vuole equilibrio abbiamo cosi cultura ed identità della nostra città, mare, investimenti privati per varie opere. dobbiamo essere felici, c’è diaologo con le parti c’è equilibrio, nessuno si sta trincerando dietro alle ideologie. cari concittadini siamo uniti, gridiamo al cambiamento insieme,uniamoci per una città migliore con i fatti…non solo parole.
    Vi invito alla visione di questo doc. realizzato dall’inglese John Dickie

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  6. Vedo con molto piacere che le mie ricerche sulla zona falcata e il waterfront di qualche giorno fà sono inserite in questo articolo, adesso non capisco le critiche di chi non supporta il sindaco, visto che alcuni comportamenti sono per certi versi all’opposto dell’ideologie di Renato non siete contenti?
    Come tutto ci vuole equilibrio abbiamo cosi cultura ed identità della nostra città, mare, investimenti privati per varie opere. dobbiamo essere felici, c’è diaologo con le parti c’è equilibrio, nessuno si sta trincerando dietro alle ideologie. cari concittadini siamo uniti, gridiamo al cambiamento insieme,uniamoci per una città migliore con i fatti…non solo parole.
    Vi invito alla visione di questo doc. realizzato dall’inglese John Dickie

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  7. link: https://www.youtube.com/watch?v=vNU26Z9J1ms

    Città senza memoria?
    non mi piace, abbiamo memoria e quel poco che resta non doabbiamo cancellarla anzi dobbiamo farne identità e sviluppo!

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  8. link: https://www.youtube.com/watch?v=vNU26Z9J1ms

    Città senza memoria?
    non mi piace, abbiamo memoria e quel poco che resta non doabbiamo cancellarla anzi dobbiamo farne identità e sviluppo!

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  9. Purtroppo noi cittadini siamo dei grandi beccaccioni ,non ci ricordiamo mai al momento del voto che nella vita ci sono: Uomini, mezz’uomini, ominicchi, ruffiani , quaquaraquà e munzignari.

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  10. Purtroppo noi cittadini siamo dei grandi beccaccioni ,non ci ricordiamo mai al momento del voto che nella vita ci sono: Uomini, mezz’uomini, ominicchi, ruffiani , quaquaraquà e munzignari.

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  11. Area rivoluzionaria = area di contestazione a prescindere. E’ questa l’equazione del giornalista?

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  12. Area rivoluzionaria = area di contestazione a prescindere. E’ questa l’equazione del giornalista?

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  13. Non capisco argomento del servizio e commenti! La situazione mi pare assolutamente chiara: lo scalzo, vive alla giornata. Oggi è dalla testa, domani dai piedi. La realtà è che non ha idea di cosa stia facendo e di cosa si stia parlando. Il primo arcistufo che arriva, gli propone il sole, il secondo arcistufo, gli propone la luna e lui? Lui, semplicemente, ormai arcistufo pure lui, non avendo idea di cosa sia il sole e di cosa sia la luna, dice si a tutti e due. Ma qualcuno, in parole estremamente semplici, sa spiegare al maestro di ginnastica di cosa stiamo parlando? Alla fine, ma proprio alla fine, forse capirà i danni che ha causato. Nel frattempo, paga mariedit affinché confonda i lettori con numeri ridicoli e inventati.

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  14. Non capisco argomento del servizio e commenti! La situazione mi pare assolutamente chiara: lo scalzo, vive alla giornata. Oggi è dalla testa, domani dai piedi. La realtà è che non ha idea di cosa stia facendo e di cosa si stia parlando. Il primo arcistufo che arriva, gli propone il sole, il secondo arcistufo, gli propone la luna e lui? Lui, semplicemente, ormai arcistufo pure lui, non avendo idea di cosa sia il sole e di cosa sia la luna, dice si a tutti e due. Ma qualcuno, in parole estremamente semplici, sa spiegare al maestro di ginnastica di cosa stiamo parlando? Alla fine, ma proprio alla fine, forse capirà i danni che ha causato. Nel frattempo, paga mariedit affinché confonda i lettori con numeri ridicoli e inventati.

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  15. uno che nasce analfabeta e non studia , non può che morire analfabeta

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  16. uno che nasce analfabeta e non studia , non può che morire analfabeta

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  17. I soliti messinesi.Sempre critiche. Ricordo che quando è salito Accorinti circolavano 14 bus e gli operai di messinambiente stavano anche 3 mesi senza stipendio e non protestava nessuno. Ma perché nessuna critica al Consiglio Comunale? Credo che senza il loro appoggio il sindaco andrebbe a casa.

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  18. I soliti messinesi.Sempre critiche. Ricordo che quando è salito Accorinti circolavano 14 bus e gli operai di messinambiente stavano anche 3 mesi senza stipendio e non protestava nessuno. Ma perché nessuna critica al Consiglio Comunale? Credo che senza il loro appoggio il sindaco andrebbe a casa.

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  19. Perché? Dovremmo tacere dei disastri dello scalzo? I dipendenti di messinambiente stavano tre mesi senza stipendio e non protestava nessuno? Forse, tu non sei di Messina!

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  20. Perché? Dovremmo tacere dei disastri dello scalzo? I dipendenti di messinambiente stavano tre mesi senza stipendio e non protestava nessuno? Forse, tu non sei di Messina!

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