Il Ponte è definanziato ma l’iter prosegue. Avviata la conferenza di servizi per l’approvazione del progetto definitivo

L’opera è stata definanziata, ma il progetto va avanti. Il definitivo è stato esitato dalla società Stretto di Messina il 29 luglio del 2011 ed è in attesa di valutazione d’impatto ambientale da parte del Ministero.

Ma nei giorni scorsi, il 27 settembre, nonostante la Via non sia ancora arrivata, il Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti, retto da Corrado Passera, ha aperto la conferenza dei servizi per valutare le autorizzazioni necessarie che porteranno all’approvazione del progetto definitivo.

Subito forti, come sempre, le reazioni alla notizia. “Il Paese è nel dramma e il governo pensa al Ponte” – afferma Angelo Bonelli, presidente della Federazione dei Verdi. Stesso tenore anche a livello locale. “Quello sulla costruzione del ponte sullo Stretto e’ un dibattito inutile che spunta in ogni campagna elettorale. Non ci sono i soldi per realizzarlo e non e’ una priorita’ per la Sicilia” – è l’opinione del candidato alla presidenza della regione siciliana, Rosario Crocetta. Gli fa eco la candidata di Sel, Idv, Verdi, Prc, Giovanna Marano: “Dopo che Monti ha definanziato l'opera, l'uscita dei ministri Passera e Clini, fatta nel pieno svolgimento di una campagna elettorale importante sembra fatta apposta per lanciare un messaggio a quel mondo degli affari tanto legato al centrodestra. Ci chiediamo con chi stanno giocando i due ministri del governo tecnico in Sicilia e, probabilmente, in Italia”.

Ed allora ecco che il ministro dell’ambiente, Corrado Clini, si affretta a precisare: ““La valutazione di impatto ambientale è un documento tecnico e amministrativo, non politico. E prescinde dall’opinione del ministro sul progetto. Si tratta infatti di un atto dovuto il cui iter, una volta avviato, non può essere interrotto. In ogni caso, rimango contrario alla priorità di realizzare il ponte sullo Stretto rispetto ad altre infrastrutture, che invece ritengo più urgenti. Come per esempio la capacità ferroviaria del trasporto merci, che deve essere aumentata al più presto”.

Il Governo, quindi, almeno quello attuale, non impiegherà un euro per la costruzione del Ponte, ma intanto continua a spendere per la prosecuzione dell’iter che, di fatto, va avanti e non è bloccato. Se il ministero dovesse approvare il progetto definitivo, il passaggio successivo sarebbe l’avvio della gara per il reperimento dei finanziamenti che, a questo punto, dovrebbero provenire interamente da capitale privato.

(Marco Ipsale)