Ponte sullo Stretto, in Consiglio spunta (di nuovo) l'ipotesi referendum

Ponte sullo Stretto, in Consiglio spunta (di nuovo) l’ipotesi referendum

Giuseppe Fontana

Ponte sullo Stretto, in Consiglio spunta (di nuovo) l’ipotesi referendum

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lunedì 15 Maggio 2023 - 13:36

Calabrò e Gioveni attaccano sulla commissione Ponte, in stand by da settimane. Poi la proposta: "Facciamo votare i messinesi"

MESSINA – Nella giornata in cui il governo pone la fiducia sull’opera, in Aula consiliare torna in auge l’ipotesi referendum. Durante la prima commissione, con ospiti i vertici di “Invece del Ponte”, alcuni consiglieri comunali hanno riaperto le porte all’idea, per dar voce ai cittadini e alla città, permettendo loro di scegliere il proprio destino.

Calabrò: “Che fine ha fatto la Commissione?”

Durante il dibattito, infatti, è stato per primo Felice Calabrò, capogruppo del Pd, a parlarne. Prima ha attaccato la maggioranza sul ritardo nella costituzione della commissione dedicata al Ponte: “Che fine ha fatto la delibera di Trischitta? È tutto bloccato per il conflitto interno alla maggioranza. Questo Consiglio è bloccato, ci siamo arenati su questo scontro. I nostri amici dicono bene: i quesiti vanno posti. Vogliono distruggere la parte più bella del nostro territorio, ma non in 20 o 30 anni, lo faranno ora. Torre Faro, Ganzirri, la riviera, ce li dimenticheremo. Oggi sta a noi consegnare il territorio alle future generazioni, ma bisogna farlo in maniera consapevole”.

“Dovremmo fare un referendum sul Ponte”

Poi il passaggio chiave: “Abbiamo fatto un referendum su Montemare, a me piacerebbe che si facesse sul Ponte, in maniera consapevole, con i cittadini messi da parte a ogni elemento. Non possiamo essere messi davanti al fatto compiuto e a un’opera che sarà devastante. La commissione ponte va fatta subito. Invece facciamo riunioni e discussioni su temi inutili”.

Gioveni: “Il Consiglio può indire il referendum”

E gli dà manforte Libero Gioveni, capogruppo di Fratelli d’Italia: “Ero tra i contrari, e non lo dico per posizione politica, ma oggi sono convinto che bisogna guardare agli aspetti politici. Penso all’emorragia demografica. Ci sono tante valutazioni da fare e la Commissione diventa centrale, abbiamo il diritto di comprendere. E concludo parlando del referendum consultivo che citava il collega Calabrò. Il consigliere Gioveni lo propose già da tempo, perché è previsto dall’articolo 30 dello Statuto. Il Consiglio lo deve deliberare, a chi aspettiamo? Facciamolo. Siamo noi a poterlo indire. L’articolo 30 lo prevede, facciamolo”.

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Un commento

  1. E se il Consiglio comunale tutto anziché paventare inutili referendum, quindi spreco di soldi pubblici, referendum dove come al solito non ci andrebbe nessuno, facesse un cosa buona per la città? Magari se si dimettessero tutti, e andassero a lavorare, non sarebbe male.

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