Ponte sullo Stretto, i Verdi pronti alla battagli all'Ars: "Meglio potenziare flotta"

Ponte sullo Stretto, i Verdi pronti alla battagli all’Ars: “Meglio potenziare flotta”

Redazione

Ponte sullo Stretto, i Verdi pronti alla battagli all’Ars: “Meglio potenziare flotta”

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giovedì 12 Agosto 2021 - 07:00

La deputata Palmeri presenta una interrogazione e annuncia il dossier per dimostrare l'infattibilità dell'opera

La deputata regionale Valentina Palmeri ha presentato una interrogazione all’Assemblea regionale siciliana e annuncia un dettagliato dossier che il partito presenterà in aula in autunno, per dimostrare che l’opera non è fattibile.

“Occorre investire da subito per il potenziamento della flotta marittima che assicura i collegamenti nello Stretto di Messina e per l’abbattimento delle attuali tariffe e occorre farlo adesso per dare una risposta concreta e in tempi rapidi ai problemi di attraversamento di cittadini e trasportatori. Questo, anche perché il “futuribile” Ponte sullo Stretto appare oggi, “al di là dei proclami ma sulla base dei dati ufficiali che emergono dagli studi del Ministero della mobilità e dell’Anas, del tutto insostenibile dal punto di vista finanziario.”, dice l’esponente dei Verdi.

“Da più parti il ponte viene presentato come la panacea di tutti i mali della Sicilia – afferma la parlamentare di Europa Verde – ma fino ad oggi nessuno, al di là di slogan e prese di posizione di principio, ha mai fornito dati concreti. Cosa che invece ha fatto il Gruppo di lavoro del Ministero della Mobilità, dalle cui analisi emerge in modo chiaro che questa opera è insostenibile finanziariamente; tutto questo ovviamente oltre le perplessità più volte e da più parti proposte sulla sua sostenibilità ambientale ed effettiva utilità.”

Il riferimento della deputata è alla “valutazione di soluzioni alternative per il sistema di attraversamento stabile dello Stretto di Messina” realizzata per conto del Ministero della mobilità sostenibile, dove si legge che “appare evidente che la brevità del percorso di attraversamento e delle relative opere connesse non consente di prevedere un volume di pedaggi a carico degli utenti in grado di consentire una operazione di project financing”. “Ciò comporterebbe – spiega Palmeri – la necessità di un intervento diretto della finanza pubblica non solo per la realizzazione dell’opera ma anche per la sua manutenzione a cui si aggiungerebbero i costi indiretti, sempre a carico della comunità nazionale, con il pagamento di un canone di disponibilità dell’infrastruttura particolarmente oneroso da parte di ANAS e RFI, entrambe società possedute interamente dallo Stato.”

Uno studio analogo e precedente, condotto dall’Università Cattolica del Sacro Cuore sulla base dell’andamento dei flussi di attraversamento dello Stretto, aveva portato ad analoghe conclusioni già nel 2003, quando sosteneva che “a meno di irrealistici scenari di crescita economica, il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina non genera benefici sufficienti per chi lo utilizzerà a fronte delle risorse economiche necessarie per realizzarlo”. Nel suo atto parlamentare, la deputata dei Verdi ricorda che dal 1981, anno di avvio delle “concrete” fasi di progettazione di un collegamento stabile fra Sicilia e Calabria, lo Stato ha già speso oltre 300 milioni di euro nonostante ad oggi non sia disponibile nemmeno lo studio di fattibilità, e che le previsioni sui costi di realizzazione dell’opera sono progressivamente lievitate fino a raggiungere oltre 8,5 miliardi di euro secondo quanto stimato dalla società Stretto di Messina.

“Insomma – conclude Palmeri – siamo di fronte all’evidenza di un’opera faraonica sostanzialmente irrealizzabile e che se mai dovesse essere realizzata avrebbe costi di gestione e manutenzione non sostenibili né per lo Stato né per ipotetici privati che si avventurassero nella realizzazione e gestione del ponte. Un motivo in più per chiedere che finalmente si parli e si intervenga rispetto a quanto effettivamente necessario ed urgente e cioè il miglioramento della rete di collegamento marittimo attuale e, soprattutto, il potenziamento delle reti stradale e ferroviaria interna dell’Isola.”

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13 commenti

  1. Finalmente un esponente politico con le idee chiare.

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    1. Idee chiare? a me sembra molto confusa e poco informata.

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  2. Le ferrovie hanno 16 mezzi navali, ma non trasportano più del 15% del traffico dello Stretto.
    Mancano le infrastrutture dove far attraccare le navi!!!!!!!!
    Caro deputato conosci bene lo Stretto? No

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  3. Anche questa si è digerita il cervello ed aspetta di ……evacuare! certamente non vive nello Stretto perciò ignora i “DISAGI”-eufemismo!!!- che la città SUBISCE da CINQUANTA anni.lei -toma toma quacchia quacchia- ha CAPITO l’infattibilità del Ponte. Un’altra nota stonata avulsa dal raziocinio o ….stretta parente della Tourist & C. cointeressata. Invece riesce “SCONCERTANTE” far “BAVIARE” ignoranti che contestano STUDI INGEGNERISTICI mondiali, ignorando (per convenienza inconfessabile!) la REALE REALTA’ di una città strangolata da MEZZO SECOLO per l’arricchimento di poche famiglie.
    SMETTETE DI CONTINUARE AD OFFENDERE MESSINA:le giovani menti -I CERVELLI- sono in fuga, rimangono ….quello che viviamo (nullafacenti, criminalità pollaiola, mortazzi di fame, genialoidi onniscienti e troppi quacquaracqua!).
    Per DECENZA COMUNE,non denigrate quanto potrebbe restituire DECORO E VIVIBILITA’ A QUESTA CITTA’ UMILIATA:

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  4. questa ambientalista non ha capito niente! A me dispiace lo stuolo di persone che le credono. Non hanno capito niente, vogliono una Sicilia medievale.

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  5. Infatti, siamo a questo punto per le idee chiare di questa gente e di tutti i movimenti di nullafacenti…..

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  6. Idee molto chiare. Come pure è chiaro a chi gioverà in maniera esclusiva il potenziamento della flotta.

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    1. Si quella “bagnarola” di nave Messina costata 50 milioni di euro, e l’altra che vogliono ordinare da 70 milioni di euro, per traghettare 4 o 5 treni al giorno

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  7. È un’opera strategica per il Sud chi ha la forza di portarla avanti lo faccia,tutto quello che pensano i verdi che vada a quel paese, in Sicilia abbiamo la disoccupazione alle stelle il ponte sarebbe refrigerio per un bel p’di operai e poi dico a Musumeci dai le concessioni per riaprire qualsiasi attività di estrazione che siano sali o zolfo ect ect ,solo così possiamo riprendere la nostra dignità.

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  8. Finalmente qualcuno che oltre a dire cose sensate prova a togliere ossigeno al malaffare. Le sponde dello stretto non sono baciate solo dal sole ,ma da mali che affliggono la vita di Sicilia e Calabria .
    E poi …ma vedete in che condizioni sono i lavori del viadotto a camaro…Una vergogna infinita. E ancora parlano di ponte…

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  9. I Verdi ????? di che cosa parlano ?????
    hanno mai studiatio/Verificato quanto inquina una sola nave…. NO.

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  10. Un NO per giustificare la propria esistenza .

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  11. Ignoranza assurda … Il ponte va fatto senza ombra di dubbio chi non lo vuole è contro il meridione

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