Ponte sullo Stretto, "su tariffe e costi previsioni imprudentemente insufficienti"

Ponte sullo Stretto, “su tariffe e costi previsioni imprudentemente insufficienti”

Gianluca Santisi

Ponte sullo Stretto, “su tariffe e costi previsioni imprudentemente insufficienti”

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martedì 19 Agosto 2025 - 18:00

I docenti universitari Guido Signorino e Domenico Gattuso: "Salvini e Stretto di Messina espongano i documenti economici"

Nel balletto di cifre su tariffe e costi di gestione del Ponte sullo Stretto tornano a farsi sentire i docenti universitari Domenico Gattuso (Università di Reggio Calabria) e Guido Signorino (Università di Messina). Lo fanno provando a mettere quelli che definiscono “due conti in croce”, orientandosi “a spanne tra le informazioni secretate dei conti del Ponte”. Sulla questione, nei giorni scorsi la Stretto di Messina Spa aveva chiarito “che il pedaggio previsto per le autovetture sarà compreso tra circa 4 e 7 euro per tratta, con la formula più favorevole (A/R in giornata) pari a 3,94 euro”. “Si tratta – aveva sottolineato la società – di valori sensibilmente inferiori agli attuali costi di attraversamento dello Stretto di Messina, pur garantendo nel periodo di esercizio dell’Opera l’integrale copertura dei costi operativi e quelli per la manutenzione ordinaria e straordinaria”.

“Previsione imprudente”

“Avevamo chiesto alla Stretto di Messina e a Salvini di esporre i documenti economici del ponte. Ancora una volta viene risposto con parole senza riscontri. E, ancora una volta, queste parole non convincono”, dichiarano adesso Gattuso e Signorino, che poi forniscono le loro stime: “I costi di gestione e manutenzione per opere di questa dimensione si attestano mediamente poco sopra lo 0,5%/anno rispetto al costo complessivo. Su 13,5 mld siamo a circa 70 milioni/anno. In effetti, l’analisi costi-benefici indicava 71,2 milioni/anno per tale voce. Questo valore “standard” però è sottostimato perché il ponte prevede interventi innovativi e costosissimi. Si pensi per esempio che le decine e decine di chilometri di acciaio dell’impalcato e dei cavi dovrebbero essere sottoposti a deumidificazione continua: un immenso sistema di condizionatori d’aria che raggiungono h24, 365 giorni l’anno ogni centimetro dell’ acciaio della struttura e dei cavi del ponte; si pensi anche ai complessi “smorzatori sismici” dinamici attivi prescritti per le fondazioni dei blocchi di ancoraggio, che richiedono spese straordinarie di drenaggio idraulico, controllo e manutenzione, con consumi molto più elevati del normale di energia elettrica. La previsione dei costi di gestione e manutenzione dell’analisi costi-benefici appare dunque imprudentemente insufficiente”. 

“Valori finanziari di fantasia?”

“Tuttavia – proseguono nella loro analisi Guido Signorino e Domenico Gattuso – pur volendo considerare adeguata questa previsione, è necessario ritenere che l’analisi costi-benefici avesse stimato tariffe “elevate” al fine di garantire la copertura delle spese di gestione del ponte. Oggi apprendiamo che una delle principali voci di ricavo che dovrebbero coprire quei costi risulta più che dimezzata. Come viene garantito dunque l’equilibrio finanziario? Quale rivoluzione tecnologica è intervenuta nell’ultimo anno per giustificare questo crollo? O l’analisi costi-benefici era così inaccurata e incompleta (lo avevamo detto) da presentare valori finanziari di fantasia? E adesso il documento che garantisce l’utilità sociale e la sostenibilità economica e finanziaria del ponte rivedrà le sue previsioni di costi e ricavi? O forse il problema non si pone perché interverrà un non esplicitato “contributo pubblico” continuo per succhiare ancora centinaia di milioni dei contribuenti?”.

“Pubblicare i documenti economici”

I due docenti universitari lanciano una sfida: “Per chiarire questo mistero e sfatare la favola SdM e Salvini hanno un’unica strada: pubblicare i documenti economici e contabili del progetto (Piano Economico-Finanziario, computo metrico, quadro economico del progetto, stima dei costi, piano di manutenzione). Visto che si spendono soldi dei contribuenti è un atto dovuto. Non è sopportabile che i conti del ponte siano un segreto di Stato”.

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2 commenti

  1. Non avendo altri argomenti Signorino e compagni,adesso parlano di tariffe,quando ancora non esiste una buca per fare il Ponte,siamo veramente alle comiche,bisogna sempre parlare,parlare,ogni scusa è buone per mettersi in mostra.

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  2. I professori Signorino e Gattuso sbagliano a fare i conti. Dicono che i costi di gestione e manutenzione per opere di tali dimensioni e’ pari allo 0,5% del costo. Ma sbagliano a considerare per il ponte un costo di 13,5 miliardi quando invece il costo per il ponte è pari a 5 miliardi . Tutto il resto è per le altre opere quali rete autostradale, rete ferroviaria, opere compensative , ecc. Quindi lo 0,5% corrisponde a 25 milioni . Allora tutto il ragionamento economico fatto e’ solo fuffa. Ma sappiamo che i due professori appartengono alla rete No Ponte e quindi hanno tutto l’interesse a fuorviare i lettori. Solita tattica dei sinistri .

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