Porta a porta, rifiuti per strada. Cittadini incivili o non bastano i mastelli?

Porta a porta, rifiuti per strada. Cittadini incivili o non bastano i mastelli?

Francesca Stornante

Porta a porta, rifiuti per strada. Cittadini incivili o non bastano i mastelli?

Tag:

venerdì 22 Novembre 2019 - 12:35

Missione Messina pone una serie di domande su ciò che sta accadendo in questi giorni sul fronte rifiuti e annuncia un accesso agli atti

In questi giorni sono apparsi per le strade le prime conseguenze negative della raccolta porta a porta. C’è chi non si abitua alle nuove regole e a dirlo sono le cataste di spazzatura che si sono accumulate per strada. E’ accaduto soprattutto nella zona nord, dove la raccolta porta a porta è arrivata da poche settimane. Sacchetti sparsi e cassonetti pieni sono comparsi anche a sud. Spazzatura anche nei torrenti.

Solo inciviltà?

La quantità di rifiuti che si sono via via accumulati per strada e sui marciapiedi lì dove c’erano i cassonetti che sono stati tolti fa capire chiaramente che qualcosa non sta funzionando nel nuovo sistema di raccolta porta a porta. Di certo c’è l’inciviltà di chi non segue le indicazioni e non ha ancora iniziato a differenziare. Ma c’è anche una responsabilità dell’amministrazione comunale e di MessinaServizi Bene Comune?

Mancano i kit

A porsi l’interrogativo è l’associazione Missione Messina dell’ex consigliere comunale Daniele Zuccarello. «La gestione della raccolta dei rifiuti differenziati, così come concepita, è un sistema antiquato e non adatto ad una città come Messina. Tante città italiane, che da anni hanno il servizio di  raccolta differenziata, si sono rese conto degli errori commessi ed oggi fanno dietro front, modificando e modernizzando il sistema della raccolta, (vedi Bologna, Pisa etc…). Noi invece non guardiamo oltre lo Stretto, non apprendiamo dagli errori delle città più civilizzate della nostra.

Lente di ingrandimento proprio sui disservizi che si stanno verificando in questi giorni, per capire se è solo colpa dei cittadini invicili o se ci sono state delle falle nel sistema.
In tanti infatti hanno lamentato per esempio la mancata consegna di kit e mastelli, anche in zone in cui sono già stati tolti i cassonetti. A questo proposito MessinaServizi consiglia a chi non ha ancora ricevuto i cestini di contattare la ditta Inpost che si occupa della consegna. Ma se il problema non fosse solo questo? Ad alimentare più di qualche dubbio è proprio Zuccarello. 

Fatti male i conti?

«Ad oggi, sono presenti diverse segnalazioni di tanti amministratori che chiedono la consegna dei mastelli singoli senza avere risposta. Il cittadino, anche non incivile, che paga regolarmente la TARI: dove deve gettare la propria immondizia? Basta dare uno sguardo all’ex gasometro, oggi luogo deputato, dove sono conservati i mastelli acquistati dall’Amministrazione. Osservando, salta subito all’occhio la mancata presenza di mastelli singoli privati ma di solo quelli condominiali. Come mai? Perché?

Forse perché l’Amministrazione del “si fa come dico io!” non aveva preso in considerazione le richieste pacifiche fatte dai tanti Amministratori Condominiali. Avevamo suggerito metodi diversi e anche più moderni che non avrebbero inciso nei costi condominiali e quindi al cittadino. Io e i miei colleghi, per tutelare il condomine, siamo stati costretti a ricorrere al TAR che ci ha dato ragione visto che ha dato la scelta al contribuente se accettare i mastelli condominiali o singoli.

Adesso l’Amministrazione, trovandosi in difficoltà, cerca di costringere tutti gli Amministratori di Condominio, poco esperti in materia, ad accettare solo i mastelli condominiali e non i singoli, mentre gli Amministratori preparati che si oppongono e chiedono che venga eseguita la sentenza del TAR, vengono definiti detrattori e poco accomodanti.

La stessa ditta “Inpost” dichiara ai tanti Amministratori la mancanza dei singoli mastelli, perché ormai terminati».

Le domande

Legittime dunque alcune domande: si sono fatti male i conti? Chi pagherà per questi mastelli condominiali che resteranno inutilizzati? Chi è il responsabile di questa scelta affrettata? Siamo in presenza di un danno erariale?

Accesso agli atti

Per questi motivi Missione Messina chiederà a chiedere un accesso agli atti per conoscere l’effettivo numero dei mastelli acquistati e chi lo ha disposto. «La beffa, inoltre, è notare come in questi ultimi giorni il Presidente di “Messina Servizi Bene Comune”, dichiari che stiano prendendo in considerazione l’installazione di cassoni intelligenti come in tante altre città. E allora perché non è stato preso in considerazione l’appello che io e altri colleghi abbiamo portato avanti in tempi non sospetti, tra cui anche i cassoni intelligenti?  Per l’Assessore Musolino erano semplici attacchi politici. Invece erano solo atti collaborativi e propositivi».

Attenderò l’esito dell’accesso agli atti perché i numeri non mentono mai, anche se è già ben visibile a tutti. Questo è un altro esempio a dimostrazione che la Politica e l’Amministrare Messina, non è soltanto “video” per riempire il proprio ego. Messina è una città Metropolitana, la porta della Sicilia e centro del Mediterraneo. Per questo bisogna trattarla come tale, non come un semplice paesino di provincia.

2 commenti

  1. Ma siamo sicuri che è davvero “partita” la differenziata”???????????

    0
    0
  2. La foto parla chiaro, chi ha gettato quei rifiuti lo ha fatto con volontarieta’ sono mobili qui non c’entrano niente i mastelli, qui e’ solo inciviltà e bastasaggine dei cittadini che hanno conferito in discarica non autorizzata sicuramente erano messinesi lordi d’animo e penso anche nelle loro case

    0
    0

Rispondi a Lentopede Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007