A dicembre la legge sul Ponte arriva in Parlamento. Garofalo: "Lasciamo ad altri le chiacchiere"

A dicembre la legge sul Ponte arriva in Parlamento. Garofalo: “Lasciamo ad altri le chiacchiere”

Rosaria Brancato

A dicembre la legge sul Ponte arriva in Parlamento. Garofalo: “Lasciamo ad altri le chiacchiere”

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giovedì 29 Settembre 2016 - 22:09

Entro dicembre la proposta di legge che riattiva la procedura per la realizzazione del Ponte presentata a marzo da Ncd approderà in Aula. Soddisfatto Garofalo: "Noi parliamo con dati non con gli slogan".

Per gli uomini di Alfano le dichiarazioni di Renzi sul Ponte sono stati manna dal cielo e hanno dato ossigeno ad un partito ridotto numericamente e acciaccato dopo le gaffe a raffica del ministro Lorenzin sul Fertility day.

Loro,gli Ncd il disegno di legge che rimette in pista il Ponte sullo Stretto lo hanno presentato a marzo, ben sei mesi fa (leggi articolo). Da allora però, nonostante la conferenza stampa, l’argomento era tornato sotto coperta. Fino a due giorni fa quando il premier, ormai in piena campagna referendaria, ha detto: “se siete pronti noi ci siamo”. E il Nuovo centro destra, almeno sul piano legislativo, è prontissimo. Già Enzo Garofalo, poche ore dopo le dichiarazioni di Renzi ha colto la palla al balzo: “entro dicembre porteremo in Aula il disegno di legge”. Detto, fatto, la Conferenza dei capigruppo di Montecitorio ha deciso che entro dicembre la Camera esaminerà la proposta di legge presentata da Area Popolare a marzo e che prevede la riattivazione delle procedure dopo che il Parlamento con una legge aveva cancellato la Società stretto di Messina”.

La richiesta è stata presentata da Maurizio Lupi, tra i principali sostenitori, a marzo della proposta e che ora si dice soddisfatto, così come il messinese Enzo Garofalo: “La decisione di far approdare entro dicembre in Aula la nostra proposta di legge per riattivare la procedura sul ponte è segno dell’impegno concreto del governo in questa direzione. Lasciamo agli altri le chiacchiere e il populismo. Il ponte è occasione di crescita e di sviluppo. Lo dimostriamo con dati, studi e numeri e non con slogan e frasi fatte”.

La norma è stata quindi inserita nel calendario delle votazioni, dando un’accelerazione ad un percorso che stagnava da sei mesi e che solo dopo le dichiarazioni di Renzi ha riportato d’attualità l’argomento.

Ma andiamo a ripassarci cosa hanno dichiarato Alfano e gli altri esponenti Ncd il 30 marzo, in occasione della conferenza stampa di presentazione del ddl.

“Noi vogliamo il Ponte sullo Stretto di Messina. E’ un’opera utile, necessaria ed alla quale crediamo, oggi come in passato. Alla squadra dei benaltristi diciamo, fate pure convegni e dibattiti sul ben altro…Noi facciamo il Ponte”

Così il ministro dell’Interno Angelino Alfano sei mesi fa, annunciava la proposta lanciando la sfida al Pd di Renzi: “questo governo grazie ad Ncd ha eliminato tabù della vecchia sinistra, cancelli anche questo tabù che risale a una vecchia visione. Noi vogliamo il Ponte perché è un’opera per il Sud con il Nord e per il Nord con il Sud. I giovani invece che emigrare potranno lavorare, le imprese dell’indotto creeranno economia. Preferisco difendere i giovani meridionali piuttosto che pensare solo agli uccelli migratori. Finora il fronte del no al Ponte non ha dato alternative, sono i benaltristi ai quali diciamo, continuate pure a dire che c’è ben altro da fare…. Ma almeno diteci cosa. L’alta velocità oggi si ferma a Reggio Calabria, poi se vuoi andare in Sicilia ti tuffi e vai a nuoto….”.

Ad aprire la conferenza stampa alla Camera era stato il messinese Enzo Garofalo, vicepresidente della Commissione trasporti che ha lasciato “parlare” i dati tecnici, gli studi, dai quali trae origine il disegno di legge (firmato da Lupi, Garofalo, Scopelliti,Pagano, Minardo,Bosco, Misuraca) che ha un primo obiettivo: non ricominciare da zero, perché, come si legge: “Esistono studi di altissima qualità, curati da operatori indipendenti a livello nazionale e mondiale. Questi studi dotati di un incredibile livello di dettaglio, anche se confinati in una sorta di clandestinità di fatto, costituiscono un patrimonio conoscitivo ambientale, ingegneristico, giuridico ed economico di primaria qualità dal quale ripartire”. Sono studi che rispettano le direttive Cee,ci sono analisi dei costi e stime di traffico, condotte con criteri rigorosi. “Solo pochi sanno che sotto il profilo ambientale è stato elaborato un progetto di monitoraggio ambientale territoriale e sociale unificato che definisce criteri e approcci metodologici d’avanguardia per la prevenzione del rischio idrogeologico”.

Garofalo insieme ad uno staff ha predisposto un lavoro di supporto al ddl sotto il profilo tecnico: “Parlo anche da messinese, da siciliano, da uomo del sud. I ponti di solito uniscono, questo ponte invece ha sempre diviso. Noi vogliamo cambiare questa visione, vogliamo che il Ponte unisca e che diventi un punto fondamentale nel sistema. Voglio farvi solo un esempio tra i tanti articoli che ho letto ultimamente: 100 mila giovani in fuga dal Sud. Ecco, sono queste le cose che dobbiamo cambiare, è a questi giovani che abbiamo il dovere di dare risposte diverse dalla fuga, dall’emigrazione”.

Il ddl prevede che il Ponte sia considerato infrastruttura prioritaria per lo sviluppo del Meridione e per l’interesse del Paese (art.1) e che per ridurre costi e tempi di realizzazione il presidente dell’Anas sia nominato Commissario per 2 anni per la costruzione dell’opera (art.2). Spetterà al commissario l’aggiornamento di tutti gli studi e le analisi.

In conferenza stampa l’ex ministro Lupi (unico lombardo) la sottosegretaria Simona Vicari , il senatore Bruno Mancuso, e Schifani che aveva ricordato:Il governo Prodi azzerò in poche ore anni ed anni di progetti e dibattiti. Non vogliamo partire da zero, ma da quanto ha spiegato Garofalo che parla sia da ingegnere che da appassionato siciliano. L’opera si autofinanzia in gran parte ma oggi siamo qui per chiedere che venga inserita tra le opere prioritarie di questo governo”.

In quel 30 marzo ancora Renzi tentennava ed aveva spiegato che il Ponte non era una priorità ma l’avvicinarsi del 4 dicembre ed il rischio di una vittoria dei no lo hanno spinto a fare l’occhiolino anche agli elettori di centro-destra, cambiando idea sul Ponte e “berlusconizzandosi” con tanto di annuncio di 100 mila posti di lavoro.

Ncd vuol riaprire quindi un capitolo chiuso 4 anni fa. A marzo la domanda era: cosa dirà Renzi? Ora lo sappiamo. Resta un’altra domanda: cosa pensa D’Alia del Ponte, dal momento che si è sempre opposto ma che adesso è in Area Popolare, insieme agli Ncd?

Rosaria Brancato

12 commenti

  1. Questi soggetti sono stati abituati e vivono di propaganda. Sono soggetti che non hanno alcuna credibilità e questa è una garanzia per chi, come me, è No Ponte da sempre. Stessa mancanza di credibilità del loro padrone fiorentino. Spesso, mi domando: vista la enorme affinità tra i modi di fare del “principe fiorentino” e del “berluska”, se quest’ultimo verso la fine del 1974 si è recato a Firenze…. Sono troppo precisi questi due… sembra quasi che il loro DNA sia particolarmente affine….

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  2. Questi soggetti sono stati abituati e vivono di propaganda. Sono soggetti che non hanno alcuna credibilità e questa è una garanzia per chi, come me, è No Ponte da sempre. Stessa mancanza di credibilità del loro padrone fiorentino. Spesso, mi domando: vista la enorme affinità tra i modi di fare del “principe fiorentino” e del “berluska”, se quest’ultimo verso la fine del 1974 si è recato a Firenze…. Sono troppo precisi questi due… sembra quasi che il loro DNA sia particolarmente affine….

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  3. Il progetto in questo modo genera solo mafia e confusione. Nella realtà i progetti sono due e il primo e la messa in sicurezza del territorio, parcheggi strade etc..e nessuno può dire da adesso quando sarà proponibile il progettto del ponte. D’Alia è sempre stato un grecario e si pronuncerà solo quando avrà capito se vincerà il si o il no.

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  4. Il progetto in questo modo genera solo mafia e confusione. Nella realtà i progetti sono due e il primo e la messa in sicurezza del territorio, parcheggi strade etc..e nessuno può dire da adesso quando sarà proponibile il progettto del ponte. D’Alia è sempre stato un grecario e si pronuncerà solo quando avrà capito se vincerà il si o il no.

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  5. michele mantineo 30 Settembre 2016 12:37

    I no ponte hanno constatato la pioggia di soldi che e’ arrivata a Messina dal momento che si era deciso che il ponte non si doveva fare più. Infatti Messina adesso e’ l’invidia di tutta Italia per il salto di qualità che ha fatto. Io penso che col ponte o senza ponte Messina sarà sempre la città più disastrata d’Italia.

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  6. michele mantineo 30 Settembre 2016 12:37

    I no ponte hanno constatato la pioggia di soldi che e’ arrivata a Messina dal momento che si era deciso che il ponte non si doveva fare più. Infatti Messina adesso e’ l’invidia di tutta Italia per il salto di qualità che ha fatto. Io penso che col ponte o senza ponte Messina sarà sempre la città più disastrata d’Italia.

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  7. CONOSCO IL PONTE DI WATERLOO (DOMANI TU NON CI SARAI…) IL PONTE DEI PERATI, IL PONTE DEI SOSPIRI, IL PONTE DE BASAN (DOVE CI DEMMO LA MANO…..), IL PONTE DEL FIUME KWAY ED ILPONTE DI BROOKLYN, MA QUESTO PONTE NON SI FARA’ MAI. E’ ILLUSIONE POLITICA. MA SIA, ANCHE DETTO, CHE POTREBBE ESSERE ALTRA ILLUSIONE CHE SI CHIAMA ELETTORATO, POLITICA

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  8. CONOSCO IL PONTE DI WATERLOO (DOMANI TU NON CI SARAI…) IL PONTE DEI PERATI, IL PONTE DEI SOSPIRI, IL PONTE DE BASAN (DOVE CI DEMMO LA MANO…..), IL PONTE DEL FIUME KWAY ED ILPONTE DI BROOKLYN, MA QUESTO PONTE NON SI FARA’ MAI. E’ ILLUSIONE POLITICA. MA SIA, ANCHE DETTO, CHE POTREBBE ESSERE ALTRA ILLUSIONE CHE SI CHIAMA ELETTORATO, POLITICA

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