Presentato il libro "Storia di un femminicidio: Alessandra no end"

Presentato il libro “Storia di un femminicidio: Alessandra no end”

Redazione

Presentato il libro “Storia di un femminicidio: Alessandra no end”

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mercoledì 12 Giugno 2019 - 07:52

All’interno del Salone delle Bandiere del Comune di Messina è stato presentato il libro-memoria di Francesca Spadaro dal titolo: Storia di un femminicidioAlessandra no end, edito da Armando Siciliano.

L’incontro, patrocinato dal Comune di Messina e dal Lions Club “Messina Jonio”, è stato moderato dall’avv. Silvana Paratore che nel corso della presentazione ha ribadito come il libro sul femminicidio consumato a ridosso del giorno della festa della donna induca a riflettere sulle contraddizioni di una società in cui le donne faticano a credere in se stesse e si trovano costrette a scegliere tra lavoro e famiglia, mentre parole come stalking e femminicidio entrano sempre più prepotentemente nella vita di tutti i giorni andando oltre le pagine di cronaca dei giornali.

I saluti dell’amministrazione comunale sono stati resi dall’assessore ai servizi sociali Alessandra Calafiore. A seguire l’intervento di Maurizio Provenzano, presidente del Lions Club “Messina Jonio”, club impegnato da tempo nella lotta alla violenza di genere e promotore dell’inaugurazione di due panchine rosse realizzate una Villa Dante e l’altra presso la scuola “Salvo D’Acquisto”.

Sono ben sette i sottotitoli che, insieme all’introduzione curata dall’editore Siciliano, connotano il libro memoria di Francesca Spadaro e nei quali si ripercorrono le fasi della morte di Alessandra, della tematica dell’amore malato; di amori e “amorazzi”, dello stato d’animo di avere un macigno dentro, della cronaca di una morte annunciata, del grido di una madre e, infine, delle dinamiche dell’ultima ora. A conclusione del libro una pagina aperta a quanti consapevolmente o inconsapevolmente abbiano assistito ai rapporti conflittuali tra Alessandra e il suo “presunto” fidanzato.

Ha suscitato interesse la riflessione dalla stessa Spadaro riportata a p. 88: «se gli uomini sono violenti, una forte componente di responsabilità va individuata nella differente educazione familiare impartita».

La violenza sulle donne in generale“, ha affermato Silvana Paratore richiamando le parole dello  psichiatra Ferdinando Testa, “risiede là dove la famiglia ha fallito il suo compito, ovvero quello di porsi come modello di comprensione, di rispetto e di intelligenza emotiva fornendo ai figli gli strumenti cognitivi ed emotivi per gestire il mondo sotterraneo degli istinti e degli impulsi all’interno del mondo delle relazioni personali e sociali“.

Interessante la disamina dal pdv letterario e linguistico curata dalla prof.ssa Cinzia Mendolia. Un libro quello di Francesca Spadaro che si rivela utile per tutte quelle giovani donne che si innamorano giustificando condotte violente, vessazioni psicologiche, fisiche e morali di chi dice di amarle. L’amore, quello vero, è qualcosa di diverso ma spesso lo si comprende solo dopo. La paura del distacco, dello stare soli prende il sopravvento.

Emozionante la lettura di alcuni estratti del libro a cura degli attori Giada Vadalà e Antonio Previti. A conclusione l’intervento dell’autrice che ha affermato come doloroso sia stato lo scrivere questa storia che auspica possa aiutare altre donne ad acquisire la consapevolezza di allontanarsi subito da amori malati, di chiedere aiuto alle forze dell’ordine.

Commossa la sorella di Alessandra, Carmen, presente a Palazzo Zanca con tutta la famiglia che ha ricordato la voglia di vivere della sorella, i suoi desideri di donna, i suoi sogni mentre sullo schermo scorrevano le foto della giovane tragicamente uccisa quel 7 marzo 2019.

Intensa di emozioni la coreografia curata da Rosanna Gargano che ha ballato sulle note del brano musicale scritto da Chiara Martino, studentessa liceale che sulla scia delle emozioni suscitate dalla tragica fine di Alessandra, ha composto il pezzo “Day by day”.

Le conclusioni dell’evento sono state tratte dall’editore Armando Siciliano che ha richiamato i centri antiviolenza, quasi tutti assenti all’incontro al Comune, di essere di concreto aiuto a tutte quelle donne che lo richiedono. “Il cambiamento” ha affermato, “è possibile e deve partire da una rieducazione civile e sentimentale di cui devono farsi carico: la famiglia, la scuola, l’intera società e, naturalmente, la legge“.

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