La sentenza su un caso di estorsione a Messina, vittima un imprenditore edile
MESSINA – Sono stati scagionati dall’accusa di estorsione i messinesi Maurizio Calabrò (44 anni), e Francesco Capria (28). Il Tribunale (presidente Marino) li ha assolti, accogliendo le tesi dei difensori, gli avvocati Domenico Andrè e Giuseppe Bonavita. Impegnato nel dibattimento, come legale della parte civile, anche l’avvocato Salvatore Silvestro.
Alla base del processo c’è la denuncia della vittima, un imprenditore del settore costruzioni, che ha raccontato alla Squadra Mobile i retroscena di una vicenda risalente al 2015. L’imprenditore ha spiegato che aveva cominciato dei lavori nell’appartamento di Calabrò, e che era stato saldato per il primo intervento. In occasione di questo lavoro, Calabrò gli aveva chiesto in prestito il fuori strada, riportandoglielo la stessa sera, per di più lavato e lucidato. Successivamente i modi del proprietario del committente erano del tutto cambiati.
Calabrò, secondo l’Accusa, aveva preteso altri lavori allo stabile, senza alcun pagamento, e si era impossessato nuovamente della jeep, senza restituirla. Pretesa presentata con fare minaccioso e facendo riferimento ai precedenti giudiziari, secondo la ricostruzione della vittima, tornata in possesso del veicolo solo dopo che i Carabinieri avevano fermato per un controllo Calabrò e si erano accorti che il mezzo era sottoposto a sequestro.
