Riparte la protesta dei precari della Pubblica Amministrazione. I Comuni rischiano di chiudere battenti

Riparte la protesta dei precari della Pubblica Amministrazione. I Comuni rischiano di chiudere battenti

Riparte la protesta dei precari della Pubblica Amministrazione. I Comuni rischiano di chiudere battenti

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giovedì 08 Settembre 2016 - 13:58

La Cisl Fp Messina denuncia l’atteggiamento irresponsabile e negligente dei governi regionale e nazionale. Il 13 settembre ripartono le proteste del sindacato sotto Palazzo dei Normanni.

Ripartono le azioni di protesta dei precari della Pubblica Amministrazione e del sindacato contro i Governi regionale e nazionale per la definizione dei percorsi certi per la fuoriuscita dallo stato di precarietà dei lavoratori a tempo determinato, «ostaggio della politica e delle amministrazioni».

«Il 31 dicembre è alle porte – spiega il segretario provinciale della Cisl Fp, Calogero Emanuele – e si ripresenta la drammatica situazione dei precari che, oltre a non avere un futuro certo e stabile, rischiano questa volta di perdere il posto di lavoro per l’irresponsabile atteggiamento dei Governi regionale e nazionale, che ancora una volta dimostrano scarso e falso interesse, pressapochismo, interponendo interessi politico-clientelari finalizzati solo ad assicurarsi la poltrona».

E i Comuni del messinese, dal 31 dicembre, rischiano di chiudere le porte dei Municipi per la mancanza di quel personale al quale oggi si sopperisce con i lavoratori precari dopo la diminuzione della forza lavoro a tempo indeterminato a causa di pensionamenti e dismissione dei servizi.

«È urgente – sottolinea Calogero Emanuele – la riconvocazione della cabina di regia regionale portando al tavolo, oltre che sindacati e Anci, anche i rappresentanti del Governo nazionale per definire la soluzione dell’annosa vicenda e per non mettere a rischio il funzionamento della macchina amministrativa degli Enti e soprattutto i servizi alla collettività».

Per questo lavoratori e sindacati regionali, martedì 13 settembre in occasione della riapertura dei lavori dell’Assemblea Regionale Siciliana, faranno sentire la loro voce sotto Palazzo dei Normanni. «Speriamo – conclude Emanuele – che non si debba passare ad altre iniziative che, purtroppo, destano preoccupazioni e allarmismo per lo stato di disagio e psicologico dei lavoratori dovuto alla perdita di ogni speranza su cui hanno costruito il futuro personale e familiare».

2 commenti

  1. Hombre de barro 8 Settembre 2016 16:38

    Ma con quale coraggio protestate? Siete peggio Delle sanguisughe a cui avete portato i voti negli anni ottanta e novanta.. siete entrati per fare 3 Mesi non rinnovabili e siete lì da decenni rubando parte time… Rubando il posto a gente meritevole, ai tanti giovani che continuano ad emigrare per sopravvivere. Siete il peggio della società, appoggiati anche da quel sant’uomo di accorinti e quella lavandaia della Crocè. Se solo la legge fosse uguale x tutti!

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  2. Hombre de barro 8 Settembre 2016 16:38

    Ma con quale coraggio protestate? Siete peggio Delle sanguisughe a cui avete portato i voti negli anni ottanta e novanta.. siete entrati per fare 3 Mesi non rinnovabili e siete lì da decenni rubando parte time… Rubando il posto a gente meritevole, ai tanti giovani che continuano ad emigrare per sopravvivere. Siete il peggio della società, appoggiati anche da quel sant’uomo di accorinti e quella lavandaia della Crocè. Se solo la legge fosse uguale x tutti!

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