Pietro Lo Monaco one man show: «Fosse per me iscriverei l’Acr in A»

E’ un Pietro Lo Monaco a tutto campo quello che si è presentato in città per dare il via al nuovo ciclo dell’Acr Messina. Parole secche,dirette, che dimostrano il carattere e l’approccio del dirigente campano. Uno stile che è punto di riferimento per la conduzione del club da parte dello staff scelto per riportare i colori giallorossi nelle categorie in cui meritano di stare. «Avevo deciso da tempo di aiutare il Messina, quando c’è stata la possibilità non me la sono fatta scappare», ha esordito tra i cori dei tanti tifosi accorsi a salutarlo. Un lapsus divertente nel ringraziare il sindaco per avere aperto la “casa di Catania”: «Dopo otto anni l’errore ci può stare», si è subito scusato Lo Monaco.

LA TRATTATIVA E I RICORDI – Il dirigente del Genoa racconta di non avere mai dimenticato Messina: «L’altro giorno ho preso in mano una foto risalente a 40 anni, fa nella quale fui immortalato con Gulletta, allora presidente dell’Acr, in occasione della sfida promozione contro il Bologna. Mi è venuta la pelle d’oca, emozione che uno come me difficilmente prova». Sull’ipotesi di trasferimento del titolo del Milazzo nel capoluogo: «Solo tante chiacchiere, ma abbiamo sempre dimostrato con correttezza di rispettare entrambe le squadre e le tifoserie». Sull’esperienza a Catania: «Non farò mai riferimenti agli otto bellissimi anni trascorsi lì, è una storia che ormai si è chiusa. Quando arrivai ci trovavamo in B, con tanti debiti e senza un giocatore di proprietà. Oggi il club vale 350 milioni di euro. Nessun progetto può essere uguale». Ancora sulla rottura in extremis del fronte comune con Immacolato Bonina: «La nostra porta per chi volesse partecipare al progetto resta aperta».

IL NUOVO CICLO – Lo Monaco ha spiegato che la squadra è praticamente pronta. Alcuni atleti verranno trasferiti dal Milazzo, altri potranno essere confermati. Sui giocatori della scorsa stagione il dirigente è stato chiaro: «Saneremo con i tesserati la situazione debitoria ereditata, li convocheremo in sede uno ad uno e allo stesso tempo vedremo la disponibilità di ognuno a restare, in base alle nostre esigenze». I tifosi hanno chiesto la conferma del capitano, Carmine Coppola. Sulle giovanili: «Riporteremo tanti nostri ragazzi a casa». Illustrato poi lo spirito che caratterizzerà questa nuova avventura: «Non vogliamo illudere nessuno, quello che è certo è che è finito il tempo della chiacchiere. Siamo consapevoli delle difficoltà che potranno presentarsi ma ho fiducia massima nella compagine societaria allestita. La strada è lunga ma tutti uniti sicuramente ce la faremo».

OBIETTIVI E RIPESCAGGIO – L’obiettivo è fare il massimo ovunque il Messina si troverà a competere: «Fosse per me mi iscriverei in serie A – ha dichiarato ironicamente il neo patron peloritano -, dobbiamo ritornare nei palcoscenici adatti alla storia del club, noi garantiamo il massimo impegno in questo senso. Dai tifosi non mi aspetto abbonamenti, non li ho mai usati, chiedo loro solo di dimostrare l’amore per la squadra. Il giusto impegno che devono metterci tutte le componenti, ognuno per la propria parte, nel rispetto dei ruoli». La scalata comincerà dalla serie D? «Dobbiamo rimboccarci le maniche ed affrontare questo campionato, che probabilmente è il più difficile. In tre-quattro anni speriamo di raggiungere certi campionati, ma non dobbiamo porre limiti alle ambizioni». Infine sul ripescaggio: «Il Consiglio Federale ha varato il blocco, ma negli ultimi giorni sembra ci possa essere una possibilità. Se così fosse, non ci faremmo trovare impreparati». (E. Rig.)