I sindaci dello Stretto insieme per la continuità territoriale. Accorinti: “Un momento storico”

I sindaci dello Stretto insieme per la continuità territoriale. Accorinti: “Un momento storico”

Marco Ipsale

I sindaci dello Stretto insieme per la continuità territoriale. Accorinti: “Un momento storico”

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venerdì 15 Novembre 2013 - 21:26

A palazzo Zanca, insieme al sindaco di Messina ed all’assessore Cucinotta, i rappresentanti delle due Province e nove sindaci calabresi dell’associazione Comuni Area dello Stretto. Il primo atto concreto è una lettera indirizzata al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti per chiedere garanzie in merito al servizio di collegamento veloce Metromare

Dalle parole ai fatti. Negli anni, si è tanto parlato di area integrata dello Stretto, ma di atti concreti se ne sono visti pochi. Il primo vero passo per realizzarla è costituito dalla facilità di collegamento tra le due sponde. E invece le difficoltà aumentano. L’obiettivo è dunque quello di invertire questa tendenza, garantendo ai cittadini il diritto alla continuità territoriale (vedi correlato).

Sulla sponda calabra hanno anche costituito un’associazione, formata da 14 Comuni, 11 dei quali erano presenti a palazzo Zanca. Il commissario di Reggio Calabria, Carmelo La Paglia, il consigliere provinciale e assessore di Santo Stefano in Aspromonte, Francesco Cannizzaro, il consigliere provinciale Demetrio Cara e i sindaci di Villa San Giovanni, Calanna, Cardeto, Scilla, San Roberto, Sant’Alessio in Aspromonte, Bagnara e Laganadi, hanno incontrato il sindaco di Messina, Renato Accorinti, accompagnato dall’assessore alle risorse del mare, Filippo Cucinotta, l’ex assessore provinciale all’Area dello Stretto, Michele Bisignano, e il commissario della Provincia di Messina, Filippo Romano.

“Abbiamo iniziato un percorso storico – ha affermato al termine della riunione il sindaco Accorinti -. I sindaci dell’area dello Stretto si riuniscono perché vogliono abbattere la sottocultura della divisione e portare avanti il valore dell’unione. L’area si allargherà anche ad altri Comuni limitrofi a Messina. Abbiamo molte cose in comune, a cominciare dai trasporti, che rappresentano il fattore fondamentale per far sì che le due comunità diventino un’unica comunità. Deve nascere il popolo dello Stretto, con unità d’intenti nei confronti dei propri territori”.

Quale il primo atto concreto di quest’accordo? “Abbiamo firmato un documento importante che manderemo al ministro dei trasporti – risponde Accorinti -. Tutti noi sindaci chiediamo un incontro urgente perché la questione Metromare è stata lasciata pericolosamente in bilico e vogliamo che dal 1 gennaio venga garantita la continuità del servizio”.

Nella lettera, inviata per conoscenza anche ai presidenti delle Regioni Sicilia e Calabria, i rappresentanti istituzionali “esprimono preoccupazione per la mancanza di informazioni e comunicazioni, in seguito alla riunione tenutasi presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, lo scorso 16 ottobre (vedi correlati, ndr). Rilevano concordemente il costante, rimarchevole, peggioramento dei servizi di collegamento tra le due sponde dello Stretto in termini di frequenza e velocità fin dagli anni ’70 dello scorso secolo e segnatamente negli ultimi anni. Evidenziano la ormai ineludibile necessità di un deciso impulso alla ricostruzione di un servizio integrato di collegamenti che assicurino la continuità territoriale costituzionalmente garantita. Ferma restando la primaria competenza statale in materia di collegamenti marittimi e interregionali, si riservano di produrre entro breve termine proposte operative concrete per la realizzazione. Chiedono inoltre una convocazione urgente, nel corso della quale vengano indicati i tempi, la copertura finanziaria e le modalità di pubblicazione del nuovo bando per l’attraversamento veloce dei passeggeri (servizio Metromare). Chiedono infine garanzie certe di continuità del servizio per il periodo transitorio, che decorrerà dal 1 gennaio 2014 fino all’entrata in esercizio del nuovo bando”.

Metromare è però solo uno degli obiettivi, pur se importantissimo, dell’unione dei sindaci dell’area dello Stretto. “Ci vedremo ancora – prosegue Accorinti – a Messina e in Calabria, uno scambio continuo per creare nuovi rapporti e nuova economia. E’ un’idea semplice ma che sembrava quasi impossibile. Invece è bastato poco perché evidentemente è maturato il pensiero che è arrivato il momento giusto. Non vedevo l’ora di fare quest’incontro perché rappresenta un momento che può cambiare la storia di tutta quest’area. Abbiamo discusso con entusiasmo di tante cose, compreso il progetto della flotta comunale. E’ l’inizio di un percorso virtuoso che può servire a voltare pagina innanzitutto sotto l’aspetto culturale, che si traduce in vantaggi economici e trasportistici. La continuità territoriale è un diritto molto più ampio che andrà sviluppato con gli aliscafi e le navi, anche in direzione dell’aeroporto”.

A proposito di attraversamento dello Stretto, chiediamo quando entrerà in vigore l’ordinanza anti tir anche in direzione da Villa verso Messina: “E’ quasi un falso problema – ci risponde -, perché la cosa più importante è avere il massimo numero di corse possibili. Adesso le corse sono da 32 a 35 giornaliere, si è arrivati anche a 39 e i tir in città sono diminuiti. Per non fare entrare più i mezzi pesanti in centro, è necessaria l’apertura della seconda invasatura del porto di Tremestieri. Sotto quest’aspetto, vediamo ormai l’orizzonte che si avvicina”.

Un accenno generale, infine, sul lavoro da parte dell’amministrazione comunale: “In questi giorni – conclude il sindaco Accorinti – siamo stati presi da tantissime cose. Abbiamo avuto il palazzo invaso da molte emergenze, ma stiamo lavorando ognuno con serenità. Non abbiamo nulla da nascondere perché, anche se siamo qui da quattro mesi, abbiamo fatto la politica del bene comune da sempre e non osiamo neanche pensare di dire una bugia ai nostri cittadini”.

(Marco Ipsale)

10 commenti

  1. Continuiamo così vai Renato!!

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  2. NON MI PIACE
    Non sono su Facebook, quindi invito tutti quelli che la pensano come me a dire “NON MI PIACE” ogni volta che il NOSTRO Sindaco va in giro con quelle magliette del … caso.

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  3. Non si può che condividere e ammirare lo spirito che anima il nostro Sindaco Renato e la sua giunta, nello sforzo di ” rianimare” un malato , in stato terminale come il territorio dello Stretto di Messina. Si ha meno fiducia sulla terapia che si vuole somministrare che non sembra fornire adeguate garanzie ne’ scientifiche ne’ di “medicina alternativa “spiritual energetico vibrazionale o omeopatica pur tanto giustamente apprezzata dal Nostro. Si da però il caso che un grande “luminare” LIBERO ED INDIPENDENTE il Prof. Giulio Ballio…ospite sconosciuto e “trascurato” della nostra bella città non si dia pace. Porta con se una terapia miracolosa… risultato della più INNOVATIVA ricerca scientifica, capace di curare il male alla radice e di garantirne una serena longevità ..la mette a disposizione gratuitamente (a carico del s.s.nazionale) e. come in un incubo però … NESSUNO LO ASCOLTA. A Messina forse neppure lo conoscono… I pur bravi e buoni PROFESSORI nostrani che ci governano, immersi nella loro Matrix ideologica, preferiscono, in buona fede, ricorrere ed affidarsi ai tradizionali rimedi terapeutici dimostratosi finora inefficaci…illudendosi che apportando qualche contributo di trasparenza ed onesta’ di “protocollo”possano salvare il malato o l’enirne le sofferenze. Purtroppo non e’ così . Vedrete che non e’ così… mi “sfida” ed e’ pronto a scommettere l’ospite che ama la nostra città e che come un “extraterrestre” vede le cose dall’alto ( e non dal basso) Infine mi fornisce una spiegazione “illuminante” : non c’è niente da fare! Messina e’ vittima di un tabù. .. ed i tabù non si guariscono con la logica ne’ si estirpano con la ragione o con le evidenze scientifiche.. Il tabù si subisce inconsciamente , senza discussione. Il tabù si vive ( o si muore) il TABÙ del…. Ponte dello Stretto. Per informazioni: Google – Prof. Giulio Ballio, rettore emerito Politecnico di Milano ed altri 39 maggiori scienziati del mondo accademico internazionale. Renato dimostri di essere realmente democratico e spiritualmente rivoluzionario…convocando anche qualcuno di questi scienziati od anche Daniel Libeskind , celebrata archistar in tutto il mondo civile artistico internazionale…

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  4. Meno male che arriva dicembre e Accorinti se ne va a casa

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  5. Scusatemi abbiate pietà per la mia ignoranza ,qualcuno di voi potrebbe spiegarmi cosa ha fatto Accorinti in questi 120 giorni ?

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  6. Scusa e’ il TUO sindaco non il nostro!
    Io direi di cliccare in ogni caso “NON MI PIACE”
    Abbigliamento a parte!

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  7. Il primo strumento di unità è dato dalla flotta comunale che assicura il trasporto pubblico di merci e persone nello Stretto.
    Come dite?
    La flotta non c’è?
    Andate a dirlo ai seguaci dello pseudo-sindaco.
    Loro credono anche agli asini che volano.
    Pensate che scelgono, a piacere, anche il loro colore.
    Pazientate fino a Dicembre.

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  8. L’area integrata dello Stretto si avrà solo ed esclusivamente con la realizzazione del Ponte sullo Stretto che tanto il nostro Sindaco vede come fumo negli occhi ed è favorevole all’inquinamento ambientale prodotto dagli obsoleti traghetti. Con la realizzazione del Ponte era prevista la “Metropolitana dello Stretto” con il tragitto dalle Stazioni Centrale-Europa-Annunziata-Papardo e proseguendo in Calabria fino all’Aeroporto dello Stretto, togliendo di mezzo gli obsoleti mezzi di traghettamento inquinanti, non affidabili e in balia agli eventi sia economici che meteorologici! Tutto il resto sono semplici chiacchere demagogiche improduttive prive di qualsiasi risultato tangibile che vada a favore dei pendolari e non pendolari e della sbandierata “Area integrata dello Stretto”. Tra un anni ci ritroveremo ancora qua a discuterne senza, ovviamente, una soluzione. Si accettano scommesse!!

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  9. Stupisce che in una città NO PONTE , con un Sindaco No Ponte con maggioranza NO PONTE con una classe dirigente sostanzialmente NO PONTE,con una stampa NO PONTE non si registra un solo commento ( argomentato) che ne sostenga le ragioni. Una conferma che il Ponte e’ un TABÙ . Non si discute. Non s’ha da fare! Parliamo di tutto ma non del Ponte….Che e’ cosa brutta e sporca. Il ponte e’ considerato da gran parte dei Messinesi a livello immaginario un oltraggio alla natura , alla coscienza, ai sentimenti. Siamo in presenza di un TABÙ . Servirebbe forse uno sciamano, un esorcista , un buon psichiatra , un sociologo, un antropologo, uno storico , un artista…o semplicemente un UOMO LIBERO CONSAPEVOLE E DECONDIZIONATO ..soprattutto da se stesso. Insomma mi pare impresa ardua.

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  10. La regione dello Stretto, l’area dello Stretto ha una sola identità…..tanto che messinesi e reggini hanno spesso genitori e parenti comuni delle sponde dello Stretto….difficile invece è trovare uno che ha genitori messinese/trapanese o Reggino/cosentino….Messina e provincia hanno solo subito depredazioni di ogni tipo dalla regione Sicilia, e Reggio ha subito la depredazione prima di Messina, la città dello Stretto, come l’altra città dello Stretto ha subito e tanto negli anni settanta.
    Perchè l’area dello Stretto deve essere trattata come periferia sicialana e calabrese, eppure in riva allo Stretto vive la seconda comunità del sud per abitanti, dopo il golfo di Napoli…..le due città principali ed i comuni che si affacciano sullo Stretto contano oltre un 1.000.000 di abitanti, le due province complessivamente circa 1.400.000 ab. metà delle regioni italiane hanno meno abitanti dell’area dello Stretto eppure godono di ben altre risorse ed autonomia gestionale…..Messina e Reggio devono sottostare alle decisioni di regioni che spesso, troppo spesso le penalizzano…… Il ponte è interesse locale, dello Stretto.. accentrare attenzione, favorire il turismo, creare infrastrutture di collegamento di unione dell’area dello Stretto, portare lavoro e produttività…tutte cose belle, per i comuni cittadini…ma toccano altri interessi…….e quindi…..le bandiere e le bandierine…..sono belle e carine….e mentre migliaia di bambini messinesi vivono tra topi e scarafaggi in orribili tuguri, possiamo fare una bella campagna a favore dei diritti delle cavallette del deserto, con una bella bandierina colorata….già…. i bambini poveri messinesi ….non hanno diritti, non hanno difensori….per loro nessuna bandiera…nessuna attenzione….non ci sono interessi…..invece per un ponte…. e che ponte… opera miliardiaria, che se realizzata colpisce interessi miliardari…..le bandiere si muovono al vento e sono tante….. svolazzano decise verso gli interessi di chi il ponte non lo vuole.

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