Un incontro-dibattito, rivolto non solo ai precari ma a tutti i giovani interessati alla questione, che è servito a mettere in luce aspetti negativi e positivi delle nuove proposte del mondo della scuola
Si è tenuta nella sala consiliare di Nizza di Sicilia lo scorso venerdì 7 novembre un’assemblea su “La buona scola”, il piano di riforma della scuola, organizzata dal locale circolo PD a cui hanno preso parte il coordinatore del Pd Francesco Parisi, la professoressa Laura Fleres e la professoressa Mariella Russo. Un incontro-dibattito, rivolto non solo ai precari ma a tutti i giovani interessati alla questione, che è servito a mettere in luce aspetti negativi e positivi delle nuove proposte del mondo della scuola.
Diverse sono le novità considerate “buone”, come il reclutamento dei docenti riservato ai vincitori di concorso e l’alternanza scuola-lavoro, “tenendo conto delle difficoltà che possono incontrare le scuole del Sud per la mancanza di attività produttive capaci di assorbire proficuamente l’attività dei ragazzi”. Valutazione positiva ha ricevuto anche la stabilizzazione dei precari e il nuovo organico funzionale “a condizione che si possa tenere conto dei docenti impegnati adesso su più istituti” e soprattutto il “potenziamento di materie quali musica, arte, inglese ed educazione fisica fin dalla scuola primaria”.
Ma tante sono anche le cose da rivedere, a cominciare “dall’inserimento della valutazione senza prefissare criteri oggettivi che non mettano i docenti in mano ai dirigenti” o “l’aumento contrattuale legato agli scatti per competenza e, soprattutto, riservati al solo 66% dei docenti, cosa che potrebbe scatenare conflitti e indebolire maggiormente la funzionalità degli istituti”. Inoltre “manca nel piano qualsiasi riferimento ad aumenti contrattuali, alle classi pollaio in cui è impossibile insegnare, ai tagli dei lettori di lingua straniera effettuati dalla Gelmini”.
“Auspichiamo”, hanno concluso i partecipanti al dibattito “che il Governo pubblichi i risultati della consultazione e che ne tenga conto e che si possa rivedere la legge Fornero per un vero rinnovamento del corpo docente”.