Processo De Luca, oggi è il giorno del verdetto in appello

Processo De Luca, oggi è il giorno del verdetto in appello

Alessandra Serio

Processo De Luca, oggi è il giorno del verdetto in appello

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mercoledì 11 Settembre 2019 - 07:33

C'è attesa per la sentenza di II grado del processo sul sacco di Fiumedinisi. Nel caso di condanna il sindaco di Messina rischia la poltrona

E’ nel giorno dell’anniversario delle Torri Gemelle che il sindaco di Messina Cateno De Luca attende il verdetto d’appello del processo sul così detto Sacco di Fiumedinisi. Per lui potrebbe essere la liberazione da un guaio giudiziario, se fosse positivo, o un vero e proprio “attacco terroristico”, se invece i giudici di secondo grado ribaltassero la sentenza emessa nel 2017. Perché in caso di condanna De Luca rischia la poltrona di primo cittadino, per effetto della legge Severino.

L’appuntamento è fissato alle 9, con il presidente Alfredo Sicuro e gli altri giudici della Corte. E la previsione, malgrado restino da ascoltare ancora alcuni difensori, è che la Corte si ritirerà presto in camera di consiglio. A luglio scorso il collegio ha ascoltato l’avvocato Carlo Taormina, che per quattro ore ha difeso De Luca, all’epoca dei fatti primo cittadino di Fiumedinisi, e il contratto di quartiere allora sdoganato, regolare e produttore di benessere per il paese, secondo il legale.

La tesi della Procura è un’altra: un programma amministrativo pilotato per affidare poi gli appalti alle imprese della famiglia De Luca, che così si sono aggiudicati i finanziamenti statali. Per questo lo scorso 16 aprile la Procura Generale – il Pg Andriana Costabile, ha chiesto ai giudici la condanna a 4 anni e 4 mesi del sindaco. Al contrario in primo grado il verdetto era stato liberatorio: l’ assoluzione dall’accusa di abuso, prescrizione dall’accusa tentata concussione, dichiarata prescritta come gli altri reati, falso e reati ambientali. Per la Procura, il Tribunale nel 2017 non avrebbe dovuto assolverlo dall’accusa di abuso, né avrebbe dovuto derubricare la concussione in induzione indebita, consentendo così di applicare la prescrizione.

La richiesta è di 3 anni e 8 mesi, poi, per Tindaro De Luca, titolare delle imprese e fratello di Cateno, di 2 anni ed 8 mesi per Benedetto Parisi, allora presidente della Commissione edilizia del comune di Fiumedinisi, assoluzioni e prescrizioni per gli altri imputati.

Un commento

  1. Antonio La Palma 11 Settembre 2019 12:07

    Come può paragonare una sentenza a un attacco terroristico?

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