Nel processo “Gotha”, la Corte di Cassazione ha assolto uno degli imputati eccellenti, l' avvocato Giorgio De Stefano
ROMA – Colpo di scena nel processo “Gotha”, la Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio, perché “il fatto non sussiste”, la sentenza di condanna emessa dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria nei confronti dell’avvocato Giorgio De Stefano, uno degli imputati eccellenti del procedimento istruito dalla Direzione Distrettuale Antimafia reggina.
De Stefano, ritenuto dall’accusa uno dei professionisti più influenti e raffinati, espressione dei livelli apicali della ’ndrangheta calabrese, era stato condannato a dieci anni di reclusione per il reato di partecipazione alla cosiddetta “mafia visibile”. L’avvocato era già stato in precedenza assolto dall’accusa di essere uno dei vertici della presunta “mafia invisibile”.
La Suprema Corte ha quindi cancellato definitivamente la condanna, ponendo fine alla vicenda giudiziaria che vedeva De Stefano imputato. L’avvocato era difeso dai legali Valerio e Giorgio Vianello, Giovanni De Stefano e Paolo Tommasini.
Nella stessa decisione, la Cassazione ha annullato senza rinvio anche la condanna di Antonino Nicolò, dichiarando l’estinzione del reato per intervenuta prescrizione. Nicolò era assistito dall’avvocato Giovanna Beatrice Araniti.
Rigetto, invece, per le posizioni di Domenico Marcianò e Roberto Franco: per entrambi la Corte ha confermato le condanne già inflitte nei precedenti gradi di giudizio.
La pronuncia della Cassazione segna un passaggio decisivo nel complesso processo “Gotha”, uno dei procedimenti più rilevanti celebrati a Reggio Calabria sul presunto sistema di relazioni tra professionisti, imprenditoria e criminalità organizzata.
