Riaperta la gara per la demolizione e ricostruzione del ponte di Galati

Riaperta la gara per la demolizione e ricostruzione del ponte di Galati

Riaperta la gara per la demolizione e ricostruzione del ponte di Galati

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venerdì 07 Dicembre 2012 - 11:20

La soluzione progettuale prevede la demolizione del vecchio ponte esistente, costituito da due strutture reticolari principali in acciaio inglobate nel calcestruzzo, gravemente ammalorate, e la realizzazione del nuovo attraversamento aereo su ponte a unica campata

Sono stati riaperti i termini della gara prevista per il 20 novembre scorso per l’affidamento della progettazione definitiva, l’esecuzione di tutti i lavori e le forniture necessarie per la demolizione e ricostruzione del ponte di Galati Marina, in via nazionale Messina, ed è stato approvato quindi il nuovo schema di bando modificato.

Il ponte oggetto del progetto, risalente ad oltre cinquanta anni fa, attraversa l’alveo del Torrente Galati in prossimità della foce, a circa 110 metri dal mare. Secondo il protocollo di intesa del 2002, tra il Comune e l’Università di Messina, per lo studio finalizzato al controllo delle opere d’arte (ponti e viadotti) della rete stradale comunale, il Dipartimento di Costruzioni e tecnologie avanzate della facoltà di Ingegneria era stato incaricato del controllo di affidabilità strutturale del ponte e della residua capacità portante, effettuando una analisi scientifica delle strutture.

La soluzione progettuale prevede la demolizione del vecchio ponte esistente, costituito da due strutture reticolari principali in acciaio inglobate nel calcestruzzo, gravemente ammalorate, e la realizzazione del nuovo attraversamento aereo su ponte a unica campata di circa 21 m. di luce, 110 metri a monte della foce del Torrente Galati. La larghezza complessiva sarà di 8,60 metri, con una carreggiata pari a 6 metri e due marciapiedi di un metro di larghezza. Prevista anche la demolizione delle vecchie spalle di appoggio in muratura e la realizzazione di due nuove spalle in cemento armato, fondate su platea, con sottostanti pali; ed inoltre la riprofilatura dell’alveo in corrispondenza al nuovo manufatto, che garantisca un franco idraulico di almeno tre metri, con la regolarizzazione, senza alterarle, delle naturali pendenze dell’alveo torrentizio.

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