L’idea che ha ispirato il progetto è quella di individuare le interazioni tra le diverse forme del sapere, promuovendo la padronanza dei linguaggi e delle tecniche e favorendo, al contempo, la pratica laboratoriale e l’apprendimento cooperativo informale

Nell’ambito della programmazione didattica del Liceo Scientifico “Quasimodo” è stato avviato con successo il progetto Byblos, destinato agli studenti delle classi seconda, terza e quarta Liceo Scientifico. L’attività, coordinata dalle docenti Angela Magazù e Rosaria Russo, è arricchita da un’ulteriore valenza culturale e formativa e offre agli studenti la possibilità di effettuare uno stage presso la Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo” di Messina, diretta dal dott. Sergio Todesco.

E’ stata, infatti, siglata una Convenzione, con lo scopo di dare un respiro culturale più ampio al progetto iniziale e promuovere una sua efficace e significativa ricaduta nel tessuto storico-sociale della nostra città. L’idea che ha ispirato il progetto è quella di individuare le interazioni tra le diverse forme del sapere, promuovendo la padronanza dei linguaggi e delle tecniche e favorendo, al contempo, la pratica laboratoriale e l’apprendimento cooperativo informale.

La Biblioteca, anche nell’era del digitale, rimane infatti un luogo privilegiato in cui si fondano atmosfere, si costruiscono incontri e conoscenze, si riscopre il piacere della scoperta, come fatto individuale, ma anche come momento di apprendimento condiviso. In questo senso essa può divenire davvero un’occasione di incontro e di crescita, in grado di confermare la nostra idea di formazione consapevole, che sappia cioè guardare con responsabilità al futuro delle nuove generazioni, ma sia in grado sempre di radicarsi nel proprio tessuto valoriale e identitario.

“Ai nostri ragazzi del liceo scientifico Quasimodo – aggiunge il dirigente scolastico Piero La Tona – vogliamo dare la possibilità reale di migliorare la loro formazione culturale, attraverso gli strumenti della più moderna tecnologia ma senza dimenticare il patrimonio librario che ha fatto la storia dell’umanità.”