Ponte sullo Stretto: l'iter va avanti nonostante lo stop del Governo

Ponte sullo Stretto: l’iter va avanti nonostante lo stop del Governo

Ma. Ip.

Ponte sullo Stretto: l’iter va avanti nonostante lo stop del Governo

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lunedì 16 Luglio 2012 - 08:58

“La nostra società ha un contratto che intende rispettare – dichiara il rappresentante di Eurolink, Giovanni Parisi - oltre alle dichiarazioni non c’è nulla di ufficiale, l’iter progettuale va avanti. La commissione per la Valutazione dell’Impatto Ambientale ha chiesto di elaborare un’alternativa al piano d’impiego dei materiali. Quest’alternativa deve ora riaffrontare lo stesso iter e prevede l’acquisizione di nuove aree da espropriare”

“Oggi verranno pubblicati, come nel settembre 2011, da parte di Eurolink e Stretto di Messina, i nuovi avvisi per lo Studio di Impatto Ambientale ed Espropri, conseguenti allo studio alternativo di nuovi siti di deposito dei materiali da scavo, richiesto dalla commissione di Valutazione dell’Impatto Ambientale e dalla Regione Siciliana nell’ambito dell’istruttoria sul progetto definitivo ancora in corso. I cittadini interessati dal nuovo piano di espropri integrativo potranno esaminare gli elaborati di progetto e presentare osservazioni entro 60 giorni. Gli uffici Eurolink di Messina, ai quali si accede dall’ingresso della Facoltà di Ingegneria, saranno aperti al pubblico ogni settimana dal lunedì al mercoledì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16 fino al 16 settembre”.
E’ il testo di una nota di Eurolink e Stretto di Messina riguardante il progetto per il Ponte sullo Stretto. Ma l’iter non era fermo? Lo scorso 19 giugno, il ministro allo Sviluppo Economico, Corrado Passera, aveva dichiarato: “Il Ponte sullo Stretto non è una priorità”. Il discorso sembrava chiuso, almeno per il momento. Eurolink e Stretto di Messina, invece, vanno avanti per la loro strada e presentano la documentazione integrativa richiesta dal Ministero dell’Ambiente il 16 marzo.
“La nostra società ha un contratto che intende rispettare – dichiara il rappresentante di Eurolink, Giovanni Parisi – oltre alle dichiarazioni non c’è nulla di ufficiale, l’iter progettuale va avanti”.
“Il piano d’impiego del materiale di scavo – continua Parisi – prevedeva nel progetto definitivo abbancamenti a chilometri zero in prossimità degli imbocchi delle gallerie. Questo programma non è stato condiviso dalla Regione Sicilia, che ha imposto che il materiale venga riutilizzato sia per il ripascimento sia per la riqualifica di cave dismesse o in via di esaurimento. La commissione per la Valutazione dell’Impatto Ambientale ha accolto la modifica e ha chiesto di elaborare un’alternativa al piano d’impiego dei materiali. Quest’alternativa deve ora riaffrontare lo stesso iter e prevede l’acquisizione di nuove aree da espropriare. Il progetto definitivo è stato approvato dalla Stretto di Messina nel 2011. Queste modifiche sono necessarie per l’approvazione del progetto da parte del Cipe, che deve acquisire la Valutazione d’Impatto Ambientale”.
Il Ministero chiedeva atti integrativi concernenti: “alternative proposte per il piano dei siti di deposito provvisorio e definitivo in materia di scavo e discarica sia sul lato Sicilia che sul lato Calabria, relativa cantierizzazione e analisi ambientale; impiego alternativo dei materiali di scavo in interventi di rinascimento costiero e relativa cantierizzazione; aggiornamento della Valutazione di incidenza relativi a ciascun sito natura 2000 ed in particolare quello riferito alla Zona a Protezione Speciale della direttiva 79/409/CEE”.
“Gli elaborati progettuali – prosegue Eurolink – relativi agli atti integrativi richiesti ed afferenti l’aggiornamento dello Studio d’Impatto Ambientale, dello Studio d’incidenza sui Siti d’Interesse Comunitario e sulle Zone a Protezione Speciale, con la sintesi non tecnica del progetto, sono stati depositati, per pubblica consultazione, presso i dipartimenti Ambiente delle Regioni Sicilia e Calabria e presso i ministeri per l’Ambiente e per i Beni Culturali”.
Gli atti integrativi sviluppati nell’ambito del progetto definitivo interessano i Comuni di Messina, Milazzo, Monforte San Giorgio, Rometta, Saponara, Spadafora, Torregrotta, Valdina, Venetico e Villafranca Tirrena sul versante siculo; Gizzeria (Cz), Curinga (Vv), Limbadi (Vv), Nicotera (Vv), Pizzo (Vv), Campo Calabro, Montebello Jonico, Seminara, Terranova Sappo Minulio, Varapodio e Villa San Giovanni sul versante calabro.
Gli immobili interessati dalle opere, invece, sono tutti ricadenti nei Comuni di Messina, Torregrotta, Venetico, Valdina, Saponara e Villafranca Tirrena, sul versante siculo; Villa San Giovanni, Campo Calabro, Limbadi, Nicotera, Seminara, Terranova Sappo Minulio e Varapodio. (Ma. Ip.)

12 commenti

  1. L’OPERA PIU’ GRANDE DEL MONDO..
    continuano a prenderci in giro…questi senza realizzare niente guadagnano lo stesso: progetti, personale, dirigenti etc.. Questa è davvero la più grande opera dell’ingegno italico: un’opera inesistente che però da oltre trent’anni costa come se ci fosse…tra poco in Europa ci prendono a pernacchie..non c’è manco l’ombra di un cantiere l’Italia trema per i terremoti e questi continuano a guadagnare questi è il vero scandalo che merita la parole fine.

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  2. La Stretto di Messina S.p.A. è sicuramente una delle poche società pubbliche che pur non producendo niente, ha assicurato la pensione a tutti i suoi dipendenti che dal 1981 percepiscono ingenti somme. La Spending Rewiev dovrebbe riguardare anche loro, che invece continuano imperterriti nella loro strada in discesa per perpetuare ai posteri (parenti, amici, ecc.) i lauti stipendi.
    Ah, poveri noi!

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  3. Per l’appunto: a stabilire che il Ponte è una priorità dello Stato è indicato da una legge, la n. 443/2001, del dicembre del 2001 votata fra gli altri anche dal Pd e che prevedeva decine di grandi opere al Nord per centinaia di miliardi di euro, tra cui la Torino Lione, le linee ferroviarie di alta velocità e alta capacità Napoli – Milano, il Mose, i trafori del Brennero, del Frejus del San Gottardo, l’autostrada Milano, Bergamo Brescia,il secondo valico del Brennero, il passante di Mestre, la Venezia Ravenna (la nuova Romea) la ristrutturazione e l’allargamento dei porti di Livorno, Trieste, Genova, l’alta capacità Genova Milano o valico dei GIOVi etc. etc. tutto a nord, uno sviluppo “leghista”.
    A noi poveracci e straccioni di siciliani e calabresi solo il completamento della Salerno Reggio Calabria, il completamento della Messina – Palermo e la Catania Siracusa.
    Ah dimenticavo …. il ponte. Ma come si fa a costruire il ponte? I padani dicono che siamo terremotati e mafiosi. Ah, però pure in Giappone sono molto più terremotati di noi, anzi l’intero Giappone è sorto per la compressione di una faglia e quei pazzi hanno costruito i tunnel e i ponti più lunghi del mondo o a San Francisco sotto cui passa un’altra faglia, dove hanno il Golden Gate costruito nella baia dove si aspetta il Big One. E la mafia e la ndrangheta? Ah dimenticavo anche in Giappone hanno una mafia potentissima.
    E allora qual’è il problema: Il problema sono i siciliani mediocri e qualunquisti che davanti al deserto economico che gli si apre davanti, si ionventano tutti i problemi per campare assistiti (dipendenti regionali, comunali, provinciali etc.) e poverazzi, mangiare la pizza il sabato e il 15 agosto andare in fiera e alla festa della vara a pregare la madonna e poi votare tutti per Genovese che ci ha dato il ferryboat e mi ha promesso che sistemerà mio figlio per tre mesi sulla tourist ….

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  4. BANZAI I GIAPPONESI !
    Fernando è vero in Giappone costruiscono ponti e ferrovie e tunnel, dopo il disastro dello ztunami hanno ricostruito in meno di una settimana una autostrada completamente distrutta: ma in Giappone non esiste una società che opera da oltre 30 anni con dipendenti e nomina dirigenti e progettisti vari senza alzare un mattone, in Giappone esistono edifici antisismici e cultura contro il terremoto e nelle scuole i bimbi imparano a reagire ad eventi terrificanti. Il Prof. Boschi ( direttore INGV massima autorità sui terremoti) ha detto invece a Rai Uno dopo il sisma in Emilia che se ci fosse un terremoto a Messina di pari grado a quello del 1908 avremmo oggi il doppio delle vittime di allora…tu dirai ma tanto chi campa per vederlo questo ponte ? E ti rispondo che hai ragione noi non lo vedremo mai il Ponte perchè le imprese hanno firmato clausole contrattuali per cui prendono soldi senza realizzarlo..guarda la città e dimmi cosa è stato fatto in attesa di sta minchia di ponte per prevenire vittime..poi se mi garantisci che siamo come in Giappone io divento favorevole subito al Ponte

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  5. Caro Antonio, le tue perplessità sui tempi sono le mie e le sottoscrivo. Non sono cretino, sono un professionista che nei prossimi giorni verserà allo Stato svariate decine di migliaia di euro per pagare il debito pubblico (che non ho creato essendo quarantenne), le grandi opere al nord e la corruzione dilagante ed assistenziale al sud. 1895 dirigenti della Regione a 8000 euro lordi di media. Aziende municipalizzate fallite (a Messina l’ATM ha 600 dipendenti e 42 autobus funzionanti), un esercito di dipendenti regionali, comunali, provinciali etc. una Sicilia improduttiva e parassitaria che ha prosperato con la DC, il PCI, il PSI, il PLI, la CGIL, la CISL, la Uil, nessuno ha pagato e i politici hanno piazzato dopo di loro i loro figli e nipoti. La Stretto di Messina di cui tu parli è quella di Calarco messo li da Gullotti e altri maggiorenti della DC. La Stretto di Messina “operativa” che ha appaltato l’opera nel 2006 al general contractor Eurolink e che ha Ciucci quale commissario straordinario (boiardo di Stato che non stimo e all’origine di tanti mali) nasce dalla legge citata prima. Nel 2006 ha subito uno stop dal governo Prodi, e nel 2008 è ripartita. Nel 2010 sono iniziati i lavori per la variante di Cannitello e in meno di un anno i lavori (alla faccia di Repubblica e Report) sono ultimati (ma nessuno lo dice). Sul terremoto credo che tu non sappia che il progetto del ponte (realizzato da studi di ingegneria Danesi, Tedeschi e Giapponesi)prevede una resistenza a terremoti di 7,5 scala richter da cui il ponte resterebbe illeso; e che il terremoto più forte di cui si è a conoscenza in questa regione è quello del 1908 di 7,2 gradi. Come dire: ci salveremo dalla catastrofe solo se saremo sul ponte.
    Ci sono due tipi di siciliani: quelli che credono al gattopardo e che pensano che tanto nulla cambierà e non si accorgono che fra qualche mese non ci saranno più soldi per pagare gli stipendi ai regionali e al personale degli enti locali e manco ai pensionati e quelli come me che sono stufi del pietismo, del vittimismo, del chi ce lo fa fare, di essere considerati terroni e che vogliono lavorare per il riscatto proprio e del loro territorio.
    Nel 1870 prima di costruire il ponte di Brooklin, Manatthan era una meravigliosa isola a 1900 metri di distanza, da un paesino di 150.000 abitanti. Poi dei pazzi pensarono di costruire un ponte, per quei tempi assurdo. Oggi quella citta si chiama New York e nessuno li chiama terroni o improduttivi.

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  6. E io pago..tasse…serit…contributi pure per questi qua?? cazzarola che sono contento…

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  7. fiorenzo crespantini 16 Luglio 2012 18:51

    La legge alla quale fai riferimento fu votata dal PD perchè riteneva che i miliardi che sarebbero stati messi a disposizione dalla Comunità Europea, in gran parte sarebbero entrati nelle loro tasche. Fu lo stesso Prodi (quello che ci ha fatto entrare in Europa e che venne osannato per quella scelta) salvo poi capire che faceva parte insieme a Draghi a Monti ed altri ristretti amici degli amici al gruppo BILDENBER e che ci ha portato allo sfacelo facendo diventare l’Italia da Stato sovrano a stato dipendente e senza possibilà di stampare la lira e dover prendere l’euro a condizioni dettate dalla Comunità.
    Da quel momento il nostro debito pubblico è diventato impossibile da restituire e siamo arrivati a questo punto senza possibilità di tornare indietro dato che non potremmo mai restituire quello che ci hanno prestato.

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  8. Ah ah il ponte quando dopo 20 anni per uno svincolo…ancora non sanno se collegandolo al viadotto a cui era stato previsto di collegarlo .. questo viadotto riuscirà a reggerlo.
    Ed il tunnel allora? Non dovrebbe esserci anche una società che studi e progetti un tunnel sotto lo stretto?
    I giapponesi qua e i giapponesi là….
    Che persone audaci e ..previdenti sti giapponesi… che, basta uno tzunami e rischiano di estinguersi per radioattività e di fottere anche gli altri popoli vicini e lontani.
    Bravo il Boschi… e il suo istituto delle cause perse, proprio un bell’esempio da citare perché di quello che è successo a L’Aquila se n’é già persa la memoria.
    Certo.. quelli “hanno un contratto ed intendono rispettarlo”, sembra anche una cosa onorevole, inutile ma onorevole e non ci vuole molto a capire di quale onorevole si tratti.
    Poi siamo tutti liberi di commentare per “sputare” su questo o quello, sui ferry boat o sui tunnel, magari sarebbe utile se iniziassero a studiare la fattibilità di un ponte che colleghi la Sardegna a Civitavecchia. Un ponte più lungo allunga la vita, soprattutto di chi lo progetta.

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  9. fiorenzo crespantini 16 Luglio 2012 21:56

    Fernando, credere a Genovese che avrebbe sistemato tuo figlio è come credere alla moltiplicazione dei pani e dei pesci.Genovese ha fatto promesse a tutti affinchè lo votassero e farà lo stesso quando si presenterà come sindaco.
    E’ ricco come paperone e ha una schiera di credenti alle sue menzogne che non si può immagginare.
    Pensare che possa essere ancora sindaco è come flaggellarsi pensando che sia purificazione.

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  10. fiorenzo crespantini 16 Luglio 2012 22:00

    Fino a quando ci sarà l’idea che è possibile realizzare il ponte, questa società ed altre collegate potranno essere uno stipendificio a favore di tutti quelli che hanno votato per questo o quello.
    Se finisse questo schifo dei voti di fratellanza e riconoscenza forse potremmo vivere in uno stato di vera democrazia dove chi veramente merita sarà ricompensato.

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  11. intanto Eurolink o non euro,si ammuccanu gli stipendi e pensioni senza colpo ferire.Il ponte non si farà mai perchè questi parassiti non sono interessati al ponte ma al guadagno facile che hanno, senza fare un kaiser.

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  12. CHE VERGOGNA!!! Una città MORTA che non sa protestare… grazie solo a qualcuno che urla o si arrampica… o che scientificamente cerca di trovare motivazioni “volanti”, il resto è noia… una città che guarda dall’alto dei SUV o dal basso dei marciapiede dei locali alla moda, che occupa con noia ed assoluta indifferenza… mentre questi oscuri SAPROFITI del PONTE si nutrono da decenni del substrato MORTO di questa città.

    Che tristezza… ma quando una vera presa di posizione?!

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