Ultimato nel 1994 ma mai utilizzato perché non sussistevano le condizioni di sicurezza. Negli ultimi tre anni si è proceduto a intervenire per renderlo finalmente fruibile, secondo il progetto redatto dallo staff della VI Direzione “Servizi Tecnici generali della Provincia – Ufficio Manutenzione edilizia”, diretta dall’arch. Vincenzo Gitto
Dalla Provincia Regionale di Messina arrivano buone notizie sul Palazzetto dello Sport di Savoca: sono stati affidati i lavori per il completamento esterno dell’impianto, previsti nel progetto redatto dallo staff della VI Direzione “Servizi Tecnici generali della Provincia – Ufficio Manutenzione edilizia”, diretta dall’arch. Vincenzo Gitto. L’appalto è stato aggiudicato con il ribasso del 45,6425 % sull'importo di 113.249,36 euro. Prosegue, come da promessa del Commissario Straordinario della Provincia Filippo Romano, l’iter per rendere finalmente funzionale il centro che, ultimato nel 1994, è rimasto inutilizzato negli ultimi venti anni. Affinché il Palasport potesse essere utilizzato, si rendevano infatti necessari degli interventi per migliorare le condizioni di sicurezza: così era stato stabilito durante i sopralluoghi tecnici in fase di collaudo dell’opera. Ma gli interventi richiesti sono stati rimandati nel tempo a causa della mancanza di fondi e l'importante struttura, che avrebbe dovuto essere il fiore all’occhiello della zona, è finito invece tra le grandi incompiute della provincia jonica.
Poi la svolta con una modifica al progetto originario che ha trasformato il Palasport coperto destinato a competizioni sportive in arena dove ospitare anche spettacoli e manifestazioni culturali all’aperto. Ma soprattutto lo sblocco dei fondi che ha permesso negli ultimi tre anni di procedere all’affidamento dei lavori riguardanti il risanamento delle gradinate e delle travi rampanti e anche degli accessi e dell’area parcheggio e, più in generale, di tutti quegli interventi di riqualificazione preliminari al completamento esterno. L’impianto, una volta ultimato, dovrebbe poter ospitare mille e cinquecento spettatori.
Giusy Briguglio
