Catalioto: "Ripristiniamo i controlli preventivi di legittimità sugli atti degli Enti locali"

Catalioto: “Ripristiniamo i controlli preventivi di legittimità sugli atti degli Enti locali”

Antonio Catalioto

Catalioto: “Ripristiniamo i controlli preventivi di legittimità sugli atti degli Enti locali”

martedì 16 Ottobre 2012 - 20:19

L'avvocato Antonio Catalioto propone, anche alla luce di quanto accaduto da tangentopoli ad oggi, di ripristinare, almeno in Sicilia, grazie allo Statuto speciale, i controlli preventivi di legittimità sugli atti degli Enti locali, per evitare quelle distorsioni del sistema che tanto stanno facendo discutere.

Chi scrive sostiene da anni che la riforma del Titolo V della Costituzione, che ha eliminato i controlli preventivi di legittimità sugli atti degli Enti Locali, ha aggravato la situazione, pur grave, dell’era Tangentopoli. Infatti: a) l’eliminazione dei controlli non ha certo migliorare le cose; b) i fenomeni corruttivi e di sprechi come c’erano prima, ci sono adesso, anzi da anni la Corte dei Conti segnala che sono aumentati; c) dal 2001 (anno di completa eliminazione dei controlli preventivi esterni) la spesa delle regioni è degli Enti locali è aumentata di circa il 40% e il debito pubblico dell’Italia notevolmente accresciuto; d) moltissime sono le amministrazioni regionali e locali con problemi di bilancio immensi e gestioni fortemente critiche e irregolari. Ora, se uno strumento indispensabile per garantire la legittimità e la trasparenza, oltre che l’efficacia dell’azione amministrativa, come erano i controlli, non funzionava bene, forse sarebbe stato il caso, allora, di potenziarlo, non di eliminarlo. Oggi il Governo, con il D.L. 174 pubblicato lo scorso 10 ottobre, cerca di correre ai ripari potenziando un sistema di controlli “interni” e provando a dare un ruolo di controllo alla Corte dei Conti, che riconduca a legittimità e ragionevolezza la spesa degli enti territoriali. Ciò è insufficiente. Il sistema, invece, per recuperare margini di legalità ed efficienza amministrativa, impedendo che la “discrezionalità” male interpretata o il delirio di onnipotenza convincano di poter assumere ogni tipo di decisione, ha bisogno di controlli “esterni”. Da parte di soggetti neutrali e terzi. Che non abbiano con l’ente controllato assolutamente nessun rapporto, né di nomina, meno che meno di servizio. Gli organi interni degli enti locali sono chiamati a gestire. In particolare, la dirigenza deve attendere alla gestione, rispettando la programmazione degli organi di governo. Gli atti degli uni e degli altri debbono passare un filtro esterno e terzo. Se la dirigenza controlla i propri atti o se, addirittura, la politica interferisce negli atti e nei controlli, in particolare esercitando il potere di attribuire e revocare gli incarichi ai dirigenti e responsabili di servizio, il sistema dei controlli sarebbe inutile, depotenziato prima ancora di nascere. Come fin qui è stato. E l’esempio del ruolo dei revisori dei conti è eclatante. L’organo di revisione non ha avuto mai alcuna capacità di impedire buchi di bilancio, deficit e gestioni allegre. Invece di cambiare decisamente direzione, il decreto, purtroppo, si limita a rafforzare i controlli interni, con approcci anche eccessivamente burocratici. A questo punto, vista la tanto declamata “specialità” della nostra Regione, perché non pensare seriamente che la Sicilia possa fare il primo passo e reintrodurre i controlli di legittimità attraverso lo Statuto? Sarebbe importante se il confronto politico avvenisse, non sempre per carità, ma ogni tanto, anche su questi temi.

Antonio Catalioto

2 commenti

  1. Caro Catalioto,
    sono sostanzialmente d’accordo ma quale organo ha uffici, personale esterno e competenze per fare codesti controlli…la Corte dei Conti è un ufficio giudiziario che come altri in Sicilia è oberato da un’arretrato da fare paura, fascicoli in attesa di giudizio da anni…le prescrizioni contabili sono sempre dietro l’angolo e pensare che esso possa essere presidio di legalità è mera illusione. Le leggi ci sono e forse bisognerebbe solo modificare il sistema di nomina dei revisori dei conti affidandolo a soggetti lontani dalla politica con sorteggio segreto su terne indicate da maggioranza ed opposizione….ed anche dai cittadini.

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  2. Qualcosa non mi torna……..ma è l’ex assessore all’urbanistica del Comune di Messina che scrive?quello che figura anche nell’inchiesta su Villa Gaia?o no?Sicuramente mi sbaglio…….

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