L'Udc: "Il Piemonte all'Asp, il Neurolesi ad integrazione. E restituiamo il Margherita alla città"

L’Udc: “Il Piemonte all’Asp, il Neurolesi ad integrazione. E restituiamo il Margherita alla città”

Rosaria Brancato

L’Udc: “Il Piemonte all’Asp, il Neurolesi ad integrazione. E restituiamo il Margherita alla città”

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mercoledì 10 Giugno 2015 - 10:36

Il gruppo Udc ha presentato un ordine del giorno sull'assetto delle strutture sanitarie cittadine. Sì al Piemonte con il Neurolesi ma non come fusione quanto piuttosto ad integrazione. Il matrimonio deve invece essere Piemonte-Asp. I centristi lanciano poi la proposta: restituiamo al Comune l'ex ospedale Regina Margherita

Sì al Piemonte- ma non come fusione, quanto piuttosto come integrazione. Sì invece al trasferimento del Piemonte all’Asp, per diventare il presidio sanitario dell’azienda. Ed infine un sì alla restituzione dell’ex ospedale Margherita alla città.

Questa in sintesi la proposta del gruppo consiliare Udc sull’assetto sanitario di Messina, una proposta messa nera su bianco in un ordine del giorno che sarà all’attenzione dell’Aula domani e che sarà portato sia sul tavolo di Accorinti che dei deputati regionali, primo fra tutti il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, affinchè venga integrata con il ddl Formica-Picciolo attualmente in esame.

“Auspichiamo che la nostra idea abbia la maggiore condivisione possibile- ha commentato il capogruppo Mario Rizzo- anche perché si tratta di una proposta concreta e di facile attuazione”.

Ad illustrare nel dettaglio la proposta, articolata in 12 pagine, è stato Libero Gioveni, che la vicenda la segue con passione da molto tempo e che ha fatto una breve sintesi della storia del nosocomio, ricordando come sia il presidio prescelto dal Piano di protezione civile in caso di emergenza e di come lo stesso Senato se ne sia occupato proprio in questa chiave nel 2010. “Voglio ricordare- ha detto- che lo stesso capo della protezione civile Gabrielli è anche intervenuto con una lettera per ribadire la necessità di non toccare il pronto soccorso del Piemonte. Noi diciamo, accorpiamo l’ospedale all’Asp, che attualmente è l’azienda sanitaria ma non è collegata ad alcun nosocomio. In questo modo sganciamo il destino del Piemonte dal Papardo e non lo leghiamo ad una fusione con il Neurolesi. Non siamo contrari ad un’integrazione con il Centro Neurolesi, quel che sottolineiamo è che non si deve necessariamente procedere con una fusione che finirebbe con il penalizzare il Piemonte stesso. La mission dei Neurolesi esclude l’emergenza urgenza e il trattamento degli acuti. Mi chiedo perché tutta questa fretta nell’attuare le direttive del decreto Balduzzi quando c’è tempo fino al 31 dicembre 2016.”

Secondo i centristi infatti l’ipotesi di far transitare il Piemonte all’Asp (tesi già sostenuta dal deputato regionale Pd Franco Rinaldi in un’interrogazione) disinnescherebbe la “mina” del Balduzzi e quindi l’obbligo di accorpamenti e chiusure.

“Ci stiamo mettendo la faccia come gruppo- ha proseguito Mariella Perrone- perché per noi è l’unica alternativa che possa dare risposte concrete ed anche immediate, scongiurando il peggio”.

La conferenza stampa di oggi ha fatto seguito ad una serie di incontri nel gruppo per discutere e approfondire sui dati, sui numeri e sulla normativa, la strada migliore.

Ed oltre all’ipotesi che sarà all’attenzione del Consiglio e poi consegnata al sindaco come massima autorità cittadina c’è un’altra idea, da inserire in un più vasto dibattito sulle strutture sanitarie: riaprire l’argomento ex ospedale Regina Margherita, chiuso nel ’99 e diventato il simbolo dell’abbandono e dell’incapacità della nostra classe dirigente di saper risolvere le problematiche.

“La nostra è una piattaforma sulla quale discutere- ha concluso Franco Mondello- Facciamo un appello alla deputazione per inserire nel ddl in esame all’Ars il destino del Margherita, un bene immobile che deve essere restituito alla città. Non dimentichiamo che fino al ’95 era di proprietà del Comune, come il Piemonte, e adesso è in uno stato di degrado e il suo futuro è nel limbo. Non possiamo lasciare zone d’ombra nel ddl, chiediamo alla deputazione d’intestarsi questa battaglia. L’amministrazione Accorinti deve dirci quali progetti ha per l’ex Margherita. Si può fare quel che si vuole, un polo culturale, il secondo palagiustizia, la biblioteca. Il sovrintendente Scimone ha detto che c’è già un progetto in itinere. Possiamo ipotizzare di tutto, l’unica cosa che non dobbiamo fare è lasciarlo in abbandono”.

Nelle scorse settimane sulla vicenda era intervenuto il presidente nazionale dell’Udc Gianpiero D’Alia ribadendo la necessità di trovare il percorso adatto per restituire l’area al Comune e per aprire un dibattito sulle sorti di quello che è diventata terra di vandali senza che nessun progetto concreto sia riuscito a decollare.

L’odg sarà in Consiglio domani, ma la palla, per poter arrivare in rete, deve passare all’Ars.

Rosaria Brancato

4 commenti

  1. E ridicola la manfrina che a turno stanno compiendo prima Pd e adesso Udc, in pratica cambia solo il nome, l`unica differenza che vedo e che l`Udc e piu`democratica del Pd…

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  2. E ridicola la manfrina che a turno stanno compiendo prima Pd e adesso Udc, in pratica cambia solo il nome, l`unica differenza che vedo e che l`Udc e piu`democratica del Pd…

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  3. Bisogna battere i pugni sul tavolo….e rompere il tavolo se inascoltati. Messina ha già subito troppo e di più….Se la regione continua nella sua politica distruttiva verso la nostra provincia, bisogna tagliare tutti collegamenti, non contrattare più nulla e richiedere l’autonomia della provincia per l’eclatante maltrattamento di Messina e provincia da parte della regione.
    Basta con il subire supinamente decisioni prese negli interessi di catanesi e palermitani a danno dei messinesi….giriamo le spalle ad ogni sopruso e siano i messinesi a decidere per Messina…necessita l’impegno di tutti i politici messinesi con gli attributi a prescindere dal partito. Messina come Trento e Bolzano.

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  4. Bisogna battere i pugni sul tavolo….e rompere il tavolo se inascoltati. Messina ha già subito troppo e di più….Se la regione continua nella sua politica distruttiva verso la nostra provincia, bisogna tagliare tutti collegamenti, non contrattare più nulla e richiedere l’autonomia della provincia per l’eclatante maltrattamento di Messina e provincia da parte della regione.
    Basta con il subire supinamente decisioni prese negli interessi di catanesi e palermitani a danno dei messinesi….giriamo le spalle ad ogni sopruso e siano i messinesi a decidere per Messina…necessita l’impegno di tutti i politici messinesi con gli attributi a prescindere dal partito. Messina come Trento e Bolzano.

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