Una nuova Conferenza di Messina: 60 anni dopo un evento per riportare la città al centro dell’Europa

Una nuova Conferenza di Messina: 60 anni dopo un evento per riportare la città al centro dell’Europa

Danila La Torre

Una nuova Conferenza di Messina: 60 anni dopo un evento per riportare la città al centro dell’Europa

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sabato 13 Dicembre 2014 - 08:03

Nei giorni scorsi, vi abbiamo parlato dei progetti della giunta Accorinti, che punta a rilanciare il ruolo euro- mediterraneo di Messina, oggi vi illustriamo la proposta redatta dall’Università di Messina con la collaborazione del Consiglio Comunale, da giugno scorso all’attenzione del Governo Renzi

«Siamo tutti ansiosi di estendere sempre più la nostra integrazione. Mi auguro che in questa Conferenza aggiungeremo un’altra pietra alle fondamenta della costruzione europea». Era l’1 giugno 1955 e a pronunciare queste parole fu Gaetano Martino in occasione della Conferenza di Messina, in cui si gettarono le basi per la costruzione della Comunità Europea. Si trattava di una riunione interministeriale a cui parteciparono Jan Willem Beyen per l’Olanda, Antoine Pinay per la Francia, Joseph Bech per il Lussemburgo, Walter Hallstein per laRepubblica Federale Tedesca e Paul-Henri Spaak per il Belgio.

Il prossimo anno ricorrerà il 60° anniversario di quell’importante evento storico e le istituzioni messinesi sono in fermento per poterlo celebrare al meglio, al fine di garantire alla città un ritorno di immagine che possa essere costituire anche un volano di sviluppo economico e turistico.

Nei giorni scorsi vi abbiamo illustrato i progetti della giunta Accorinti, che punta a rilanciare il ruolo euro- mediterraneo di Messina nel XXI secolo e a tal fine, approfittando del 60° anniversario della Conferenza del 1955, intende organizzare un «Convegno Euro-Med ogni anno per i prossimi tre anni a cui affiancare iniziative di incontro tra gli operatori economici e culturali dei diversi paesi» (vedi correlato).

La proposta messa nera su bianco dall’amministrazione comunale nella relazione previsionale e programmatica 2014-2016 è stata in un certo senso anticipata dal progetto redatto dall’Università di Messina con la collaborazione del Consiglio Comunale, da giugno scorso già all’attenzione del Governo Renzi. Il Comitato promotore è composto dalla presidente del Consiglio, Emilia Barrile; dal rettore dell’Ateneo Peloritano, Pietro Navarra; dai prorettori Antonio Saitta e Michele Limosani; dal professore Josè Gambino; e da Enrico Vinci, già Segretario Generale del Parlamento Europeo. Il progetto editoriale è a cura di Lorenzo Ferrigno.

La proposta finita all’attenzione del Presidente del Consiglio è la seguente: «organizzare una nuova Conferenza di Messina, stavolta con i 28 Paesi membri UE partecipanti, la cui celebrazione conclusiva, da prevedersi fra l’1 ed il 3 di giugno del 2015 (proprio come in quei giorni del ’55)»

Una tregiorni dedicata tematiche già individuate. Si comincerebbe con “L’Europa nel Mediterraneo”, con un focus su temi quali «aspetti sociali, giuridici e politici della migrazione afroasiatica; l’emergenza profughi nel canale di Sicilia; interventi comunitari e prospettive internazionali; l’integrazione europea dei popoli terzi.»

Al centro della seconda giornata l’argomento prescelto dal Comitato promotore è “L’Europa ed i Paesi membri”, che si snoderebbe attraverso i seguenti seminari: «verso un unico status europeo; la condizione giovanile; l’integrazione culturale fra i popoli; produttività e lavoro: un fronte comune; il sistema monetario europeo nell’economia comunitaria; le aree vaste e le Città metropolitane»

In occasione della terza giornata il dibattito si concentrerebbe su“L’Europa e la Sicurezza internazionale”, con approfondimenti che riguarderebbero i seguenti temi: «sistemi di difesa e politica per la pace; le relazioni internazionali: verso una strategia comune; l’ipotesi degli Stati Uniti d’Europa».

L’intento dell’Università è quello di creare un’onda culturale che riaccenda sopiti entusiasmi, facendo in modo che «lo “spirito di Messina” del 1955 possa avvertirsi ancora oggi che si acuisce la tensione internazionale e che la crisi economica sopravvenuta all’avvento della moneta unica impedisce una coerente visione comunitaria verso una “mission impossible”».

L’Ateneo peloritano ha assicurato al Governo Renzi di disporre «del potenziale umano, logistico e organizzativo per affrontare un impegno che sarebbe secondo solo alla visita di S. S. Giovanni Paolo II, oggi santo, sbarcato a Messina nel 1988 per la canonizzazione di S. Eustochia, unica santa proclamata fuori le mura del Vaticano.»

Nella proposta progettuale spedita a Roma, il Comitato promotore spiega, inoltre, che Messina ospiterà l’annuale Gala internazionale del folklore e «che, per l’occasione, gli organizzatori si dicono pronti ad anticipare agli inizi di giugno 2015, con la partecipazione di un gruppo per ogni Paese membro». La coincidenza dei due eventi potrebbe essere un mix perfetto per fare di qualche Messina, almeno per qualche giorno, la capitale europea.

Dall’Università si augurano, quindi, di poter « incontrare la simpatia e la disponibilità del Governo non solo perché siamo certi di poter contribuire a scrivere un’altra bella pagina di storia italiana ed europea ma anche perché pensiamo di poter contribuire all’approfondimento e dunque avviare a soluzione concertata fra i 28 Paesi membri la problematica comune».

A Piazza Pugliatti attendono ancora una risposta dal Governo nazionale e si augurano che possa essere positiva, per poter “bissare” la Conferenza del 1955e riportare Messina al centro dell’Europa.

«Nei primi giorni di quel memorabile giugno del 1955 Messina apparve bella come mai e l’incantevole scenario dello Stretto fece da ideale cornice all’avvenimento».

L’Università ed il Consiglio comunale sono convinti che Messina possa tornare ad essere un luogo storico, esattamente come 60 anni fa.

Danila La Torre

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