Iniziativa per chiedere l’approvazione della legge sulla lingua dei segni

Hanno manifestato a lungo questa mattina con un sit-in tenutosi davanti la Prefettura. Loro sono i componenti dell’Ens, Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi, in protesta contro la mancata approvazione da parte del Parlamento Italiano della legge che riconosce la lingua dei segni come vera e propria lingua. Perché in realtà di questo si tratta, un metodo di comunicazione che mette in condizioni i cittadini più in difficoltà di poter comunque contare su uno strumento che li metta in contatto con il mondo.

“Se l’italiano è la lingua di tutti così come il brail lo è per i ciechi – hanno affermato questa mattina – altrettanto giusto è, per i sordomuti, godere di pari diritti. L’iter in Parlamento è cominciato nel 2009 e va avanti come una palla in un match di tennis. Il 16 marzo scorso, la Commissione Affari Costituzionali del Senato ha approvato all’unanimità il testo unificato del disegno di legge, passato in discussione alla Commissione degli affari sociali della Camera. Dopo tre seduta, l’ultima il 3 maggio scorso, la proposta di legge non è ancora stata approvata”.

Un ritardo che non viene accettato e che ha portato alla protesta odierna, svoltasi al suono di campancci e tamburi per far “sentire” la loro indignazione anche agli udenti. Mani in alto non per arrendersi, ma per applaudire ai discorsi di chi interviene sul palco. Nella giornata odierna tanti altri i sit-in organizzati nelle altre città italiane.