Quella "M" di Metroferrovia sui piani bus, ma le coincidenze non esistono.FOTO

Quella “M” di Metroferrovia sui piani bus, ma le coincidenze non esistono.FOTO

Quella “M” di Metroferrovia sui piani bus, ma le coincidenze non esistono.FOTO

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giovedì 25 Ottobre 2018 - 06:21

Abbiamo fatto un viaggio nelle dieci stazioni della Metroferrovia. Pochissimi i viaggiatori che abbiamo incontrato. Uno studio su bus e orari dei treni dimostra che non c'è nessuna logica di integrazione, anche se il servizio viene segnalato dall'Atm anche nel nuovo piano bus.

I treni ci sono, 28 corse al giorno. Tra le 6 del mattino e le 20, tra Giampilieri e la stazione centrale di Messina, si muovono 14 coppie di treni che coprono 16 km di percorso in circa 20 minuti. Dall’estrema zona sud al centro città. Ci sono anche le stazioni. Oltre la Stazione centrale sono nove, in principio dovevano essere 10 ma quella di via S. Cecilia non è mai stata realizzata. Infrastrutture realizzate con soldi del Comune, ma in quasi tutti i casi il tempo e l’incuria hanno avuto il sopravvento (GUARDA LE FOTO).

Abbiamo fatto un viaggio nelle dieci stazioni della Metroferrovia, un viaggio in stazioni deserte perché durante il nostro giro, fatto sia in orario mattutino che pomeridiano, le persone incontrate ad attendere un treno della Metroferrovia le abbiamo contate sulle dita di una mano. E nessuno di loro usa il treno come mezzo integrato con gli altri mezzi di trasporto pubblico locale. Raggiunge la stazione con l’auto e poi prende il treno. L’integrazione con la Metroferrovia non esiste. Già nei giorni scorsi avevamo parlato di questa grande opportunità sprecata, di un biglietto integrato che potrebbe dare la possibilità ai pendolari di muoversi sui treni e sui bus Atm con un unico tagliando e a prezzi che ti convincono a lasciare l’auto a casa (VEDI QUI). Il problema però non sono solo i biglietti o il costo. Perché l’integrazione dovrebbe iniziare dagli orari, cioè solo facendo coincidere partenze e arrivi dei bus nelle fermate della Metroferrovia si potrebbe davvero parlare di un pettine che abbraccia tutto. E invece questo non accade.

L’ultimo piano di esercizio dell’Atm riporta la “M” di Metroferrovia, la segnala come mezzo complementare a diverse linee. Ma di fatto cosa accade? Le coincidenze sono pochissime, molte stazioni sono totalmente fuori mano rispetto ai percorsi dei bus, per esempio per arrivare a quella di Contesse dalla statale bisogna camminare verso il mare, attraversare un sottopassaggio buio e angusto che spesso quando piove si allaga.

Filt Cgil e Uiltrasporti hanno posto l’attenzione proprio su quella presunta integrazione col servizio Metroferrovia inserita nelle brochure informative del nuovo piano esercizio dell’era Campagna-De Luca con tanto di icona “M” presente sugli orari alla clientela e nel sito Atm in corrispondenza delle linee 1 (shuttle) , 2 (Altolia-Briga) 3 (Pezzolo) 4 (S. Stefano Briga) 5 (Mili – Galati ) 6 (Tipoldo) 7 (Zafferia )1N ( notturno ), cioè in tutte le linee che coprono la zona sud in cui viaggia anche la Metroferrovia.

Da uno studio più attento hanno constatato che però quella “M” è una sorta di pubblicità ingannevole perchè nel 90% dei casi non ci sono né fermate di interscambio dei bus nelle vicinanze delle 10 stazioni di Metroferrovia né orari in coincidenza tra bus e treno, né ovviamente integrazione tariffaria come ampiamente risaputo. Insomma un bluff.

ALCUNI ESEMPI

Per la linea 6(Tipoldo) e 7(Zafferia) non sono previste fermate bus nelle vicinanze di alcuna stazione di Metroferrovia tali da potersi considerare utili all’interscambio. La linea 5(Mili/Galati) avrebbe l’interscambio nella stazione FS di Mili Marina ma su 14 corse solo 3 possono consentire una reale coincidenza d’orario con i treni di Metroferrovia. La linea 3(Pezzolo) prevedrebbe interscambio nella stazione FS di Giamplilieri ma sulle 11 corse bus giornaliere solo 2 permettono una reale coincidenza con gli orari dei treni di Metroferrovia. La linea 4(S. Stefano Briga) trova interscambio per raggiungere Messina con Metroferrovia nella stazione Fs di Galati, ma solo 3 delle 12 corse previste garantiscono una coincidenza di orario con i treni in partenza.

Il capolavoro che dà il senso della mancata integrazione con cui gli orari sono stati predisposti è la linea 2(Altolia/Briga) per la quale su 17 corse bus risulta una sola coincidenza di orario con treno da Messina a Giampilieri in arrivo alle 9:15 e partenza bus per Altolia/Briga alle 9.25 e per tutte le altre corse la partenza dei treni è antecedente all’arrivo dei bus.

«Ci chiediamo – dicono i sindacalisti – il senso di considerare l’integrazione con lo Shuttle nel percorso a sud che si sovrappone alla stessa Metroferrovia. Sono servizi alternativi e non complementari mentre addirittura fa sorridere come l’Atm preveda l’integrazione con il bus notturno (1N) che circola in orari in cui la Metroferrovia non espleta più servizio, considerato che l’ultima corsa da Giampilieri è alle 19.50. L’integrazione di Atm con il servizio Metroferrovia è una notizia che attendiamo da tanto, già dai tempi dell’amministrazione Buzzanca – concludono Carmelo Garufi e Michele Barresi, segretari generali di Filt Cgil e Uiltrasporti Messina – ma serve una concreta azione amministrativa e non propaganda, serve trovare nell’interlocuzione con la Regione risorse adeguate per l’integrazione tariffaria dei biglietti e un piano vero condiviso con Trenitalia per coincidenze orarie che siano funzionali alle esigenze dell’utenza».

TRAM E LIQUIDAZIONE

Filt Cgil e Uiltrasporti commentano anche gli ultimi obiettivi dichiarati da De Luca: «Anche oggi il sindaco non ha fatto mancare le sue consuete novità sul futuro del tram. Da Roma ha annunciato un progetto che rivoluzionerà la linea, tracciato e modalità, serviranno 200 milioni per eliminare questo tram per passare ad una nuova tipologia di trasporto, il sindaco ha parlato di un filobus quindi ci ritroviamo a passare dal fantasmagorico e avveniristico tram volante al preistorico filobus. Insomma, fughe in avanti per sedare la piazza che si è opposta alla chiusura del tram, ma anche un nuovo immancabile balletto sui numeri dei bilanci e dei debiti dell’Atm che De Luca ha deciso di mettere in liquidazione. Il sindaco però continua a dimenticare i crediti esigibili, garantendo però credibilità ad un Collegio dei Revisori dei conti che in Atm sembra essere buono per tutte le stagioni».

Francesca Stornante

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