Quando il comunista Pancrazio De Pasquale invitava l'Europa a dire sì al Ponte

Quando il comunista Pancrazio De Pasquale invitava l’Europa a dire sì al Ponte

Redazione

Quando il comunista Pancrazio De Pasquale invitava l’Europa a dire sì al Ponte

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martedì 23 Aprile 2019 - 09:16

L'eurodeputato messinese presentò nel 1983 una proposta di risoluzione a favore del Ponte sullo Stretto

Pippo Pracanica, di CittadinanzAttiva, riporta l’attenzione sulla proposta di risoluzione, presentata dall’ex eurodeputato Pancrazio De Pasquale a favore del Ponte, evidenziando come oggi in troppi pensano che per “essere di sinistra” si debba essere No Ponte……

“Un’altra questione riguarda il ponte sullo Stretto di Messina, per il quale la risoluzione presentata da Pancrazio De Pasquale ha dato vita ad un rapporto della commissione trasporti approvato dal Parlamento.

23 febbraio 1983

Proposta di risoluzione presentata dall’on. De Pasquale conformemen­te all’art. 47 del Regolamento

Oggetto: progettazione di un collegamento stabile sullo stretto di Mes­sina

II Parlamento europeo,

A. conscio dell’importanza che riveste per le zone periferiche ed insulari un collegamento rapido ed efficiente con le aree centrali della Comunità;

B. sottolineando le conseguenze positive di una moderna struttu­ra di trasporto quale fattore di sviluppo regionale, economico e sociale, così come peraltro previsto nell’ambito della stessa politica regionale comunitaria;

C. convinto che una adeguata soluzione al problema del collega­mento fra la Sicilia e il continente sia nell’interesse di tutta la Comuni­tà, affinchè vengano superate al suo interno quelle strozzature che in­cidono gravemente su un’effettiva integrazione dei mercati;

D. considerando il «programma sperimentale in materia di infrastrut-ture di trasporto» presentato dalla Commissione CEE il 10 dicembre 1982;

1. si rammarica che la Commissione CEE non abbia inserito la co­struzione di un collegamento stabile sopra lo Stretto di Messina nel «pro­gramma sperimentale in materia di infrastruttura di trasporto» e deplo­ra che lo Stato membro interessato non abbia previsto tale progetto nel­l’elenco presentato alla Commissione;

2. chiede in particolare che la Commissione avvii al più presto, in collaborazione con lo Stato membro, uno studio per la progettazione delle infrastrutture di collegamento fra la Sicilia e il continente;

3. ritiene che la realizzazione di tale opera rappresenti un fatto con­creto nel superamento degli squilibri regionali oggi esistenti, dal momento che favorisce lo sviluppo e l’integrazione economica di una zona parti­colarmente svantaggiata della Comunità;

4. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione alla Commissione, al Consiglio e agli Stati membri interessati.

23 febbraio 1983

Rivolgo alla Commissione Trasporti e partico­larmente all’on. Klinkenborg il più vivo apprezzamento, non solo mio, ma anche dei più vasti ambienti politici, sindacali, imprenditoriali della Sicilia, per lo scrupolo e la serietà con cui ha trattato, i complessi pro­blemi concernenti il progetto di un collegamento stabile, viario e ferro­viario, tra la Sicilia e il Continente Europeo.

Egli ha dimostrato con dati di fatto e sulla base di un attento esame condotto in loco, l’interesse comunitario alla realizzazione di questa gran­de opera, mettendo in luce la erroneità delle conclusioni cui era perve­nuta la Commissione, sulla base di valutazioni superficiali sommarie ed inattendibili.

Dopo il voto del Parlamento la Commissione dovrà rivedere il suo giu­dizio negativo e contribuire direttamente alla preparazione e alla esecu­zione del progetto.

Così non è andata, come ben sappiamo, ma Pracanica, nel ricordarci quando nel lontano 1983 un deputato europeo del calibro di De Pasquale, si spendeva a favore del Ponte, ci invita a riflettere su quanto oggi la sinistra rischi di essere in errore legando la battaglia no Ponte ai programmi elettorali

3 commenti

  1. Ero un ragazzo quando Pancrazio De Pasquale segretario regionale del PCI teneva i comizi in Via Palermo davanti alla scuola Boer! Dotato di un’oratoria non comune faceva della serietà e dell’impegno il suo biglietto da visita. Ricordo che De Pasquale lottò con tutte le sue forze per fare avere ai messinesi le case popolari e ci riuscì. Un politico di razza, un uomo che vedeva lontano, senza fronzoli si scontrava spesso con il suo partito su questioni che riteneva vitali. Anche l’intuizione del Ponte sullo Stretto che molti a sinistra hanno sempre osteggiato, per lui invece era una grande opportunità di sviluppo e di rinascita che Messina e il suo territorio non potevano farsi sfuggire. Pancrazio De Pasquale fu fra i suoi coetanei, quello che sfidò più di altri l’apparato del PCI. Egli non arretrò di una virgola nella sua idea di ciò che secondo lui il PCI avrebbe dovuto fare nella Sicilia del dopoguerra e che invece non faceva. Per questo suo andare controccorrente, pagò molto, rimanendo sempre un po’ emarginato. Nella sua vita ebbe molti onori, ma mai potere. Anche quando arrivò ai vertici più prestigiosi delle istituzioni, la Presidenza dell’Assemblea regionale siciliana, quella della Commissione affari regionali del parlamento europeo non fu mai parte integrante del gruppo dirigente rimanendo sempre un un outsider. E per via di questa sua biografia libera, insofferente verso conformismi e trasformismi rimase sempre coerente con le sue idee. Il suo fastidio per il vociare populista, lo avevano fatto dipingere come un politico di destra, ma De Pasquale era un comunista anomalo, uno di quelli che non si piega ai voleri delle segreterie. Un grande messinese rimpianto ancora oggi da quelli che lo hanno conosciuto. Un esempio per tutti!

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    1. E’ TUTTO VERO

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  2. Quando smetterete di utilizzare la parola “PONTE” per indicare una infrastruttura per l’attraversamento stabile delle stretto. L’onorevole del vecchio PCI non chiedeva la costruzione di un ponte ma proprio di una infrastruttura. Il Ponte come progettato è l’alibi per non realizzare nulla……

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