Pochi giovani siciliani riescono a inserirsi nel calcio che conta. I problemi delle società e la debole capacità di incidere delle scuole calcio
MESSINA – Pur essendo la più vasta per estensione e la quinta più abitata, da anni a questa parte la Sicilia continua a essere una delle regioni meno rappresentate nel calcio professionistico italiano in base al numero di giocatori.
La sessione estiva di calciomercato non è ancora terminata, eppure in Serie A si contano attualmente solo tre siciliani: tra i titolari del Lecce vi è il terzino palermitano Antonino Gallo, una garanzia per la fascia sinistra della squadra; nel neopromosso Pisa, invece, troviamo l’attaccante ragusano Alessandro Arena, ex FC Messina, e il portiere di riserva Leonardo Loria, nativo di Erice, che tuttavia non è certo di una permanenza in massima serie.
Sicilia più presente in Serie B e in Serie C, anche se di poco. In particolare, nella serie cadetta, un messinese è diventato un punto fermo per il centrocampo del Modena, ovvero Simone Santoro, efficace sul piano difensivo, nonostante le tante ammonizioni ricevute.
Pochi giovani siciliani entrano nel calcio che conta. I motivi
I motivi per cui così pochi giovani della nostra Regione entrano a far parte del calcio che conta sono molteplici e non dovuti esclusivamente a differenze sul piano della tecnica o della condizione fisica. Il Meridione sta risentendo maggiormente della crisi economica, ragion per cui diventa sempre più
complicato investire in aziende, comprese le società sportive.
Negli ultimi anni diverse società sono cadute nelle mani di gestioni fallimentari, che hanno
accumulato debiti per investimenti non andati a buon fine e tra i tanti aspetti hanno trascurato il
settore giovanile. Un esempio è dato proprio dal Messina, appena retrocesso in Serie D, che
nell’ultima stagione non è riuscito a reclutare abbastanza giocatori per l’Under-15 e ha dovuto
ritirare persino l’Under-17 dal campionato.
Il calcio rischia di diventare uno sport d’élite
Anche il sistema delle scuole calcio non ha attecchito in maniera uguale su tutto il territorio: in troppe ancora non sono funzionali alla formazione degli aspiranti giocatori, per l’inadeguatezza delle infrastrutture, il personale ridotto e la carenza di servizi necessari per qualsiasi società sportiva.
Come se non bastasse, il costo delle iscrizioni continua a salire e il calcio rischia di diventare uno sport d’élite. Non tutte le famiglie possono permettersi di spendere centinaia di euro per consentire ai figli di praticare lo sport che preferiscono, il che invece dovrebbe essere un diritto per tutti. Persino maglie, palloni e trasferte non sempre vengono garantiti ai nostri giovani.
Si sa che la Sicilia di campioni ne ha sfornati e che buona parte di essi è cresciuta in famiglie bisognose, su tutti Salvatore “Totò” Schillaci, il protagonista dei Mondiali del 1990. Oggi, invece, può capitare che venti famiglie iscrivano i loro figli in una scuola calcio e nessuno di loro riesca a coronare il suo sogno.
I giovani calciatori messinesi che stanno crescendo in serie A e B
In particolare, quella di Messina è una delle aree metropolitane che soffre maggiormente questo periodo di crisi calcistica, malgrado la storica tradizione sportiva.
Ciò nonostante, alcuni giovani messinesi sono riusciti a farsi notare dai talent scout delle società di Serie A e B, venendo ingaggiati per i loro vivai. Merito del loro impegno, come anche della serietà dei tecnici e delle accademie che li hanno seguiti sin dall’inizio.
Ne troviamo almeno uno per ogni reparto: quattro in particolare sono da tenere sotto osservazione in vista della prossima stagione, dal momento che si trovano tra gli Under-20 (nuova denominazione della Primavera) o si allenano già con la prima squadra della loro società di appartenenza.
Scardigno e Nicolosi nella Sampdoria e nel Palermo
Il più promettente dei portieri messinesi è Nicholas Scardigno, che con i suoi 189 centimetri difende i pali della Primavera della Sampdoria. Nel 2023, le prestazioni con il settore giovanile blucerchiato gli valgono la chiamata di Bernardo Corradi per uno stage con la Nazionale Under-17. Inizia ad allenarsi con la prima squadra nel precampionato della scorsa stagione. Con la Primavera non riesce a mantenere la porta inviolata, a causa del rendimento negativo della squadra, ma Alberico Evani lo premia per i suoi ottimi riflessi e lo convoca in Serie B data l’emergenza portieri. Anche in questa stagione, Scardigno è partito per il ritiro della prima squadra sotto la guida del nuovo tecnico Massimo Donati. Spetta adesso alla società decidere se tenerlo in rosa o prestarlo altrove.
Si allena, invece, con la prima squadra del Palermo il difensore Ettore Nicolosi, nato a Sant’Agata di Militello e passato anche dalle giovanili del Parma. La Primavera del capoluogo siciliano ha vissuto una stagione da montagne russe, oscillando tra la parte alta e quella bassa della classifica. In una rosa dal reparto difensivo spesso lacunoso, Nicolosi ha rappresentato uno dei pochi elementi affidabili, soprattutto per la sua capacità di adattarsi sia al centro della difesa che sulla fascia destra. Impiegato in ritiro con la prima squadra in Valle d’Aosta, il giovane difensore veste attualmente il numero 15, solitamente attribuito ai big. Chissà se Filippo Inzaghi ha intenzione di tenerlo e puntare su di lui.
Mendolia e Viola nel Genoa e nel Napoli
Il centrocampista Mattia Mendolia spicca per tecnica, dribbling e fiuto per il gol. Nato a Taormina, è stato scoperto dagli osservatori del Genoa, la stessa società che ha lanciato un altro noto messinese della Serie A, ovvero Antonino Ragusa. A soli 16 anni ha iniziato a far parte dell’Under- 18, in cui viene impiegato sia come trequartista che come esterno destro. Sfoggia la sua migliore prestazione nel derby contro la Sampdoria, segnando anche il gol finale. A fine stagione entra stabilmente nella Primavera. Considerando che il Genoa è una delle società di Serie A che impiega più talenti del vivaio in campionato, non è da escludere che Mendolia possa attirare presto l’attenzione di Mister Patrick Vieira.
Per concludere, Nicola Viola è in questo momento colui che tra i messinesi eccelle per doti balistiche. Cresciuto nel Messina, realizza 20 reti nell’Under-17 e altre 7 nella Primavera, destando dunque l’interesse del Napoli, che lo acquista a febbraio. Con i partenopei disputa 6 presenze nel campionato Primavera 2, impreziosite da una rete fondamentale per la squadra: uno stacco di testa vincente sullo scadere contro i pari età del Cosenza. Contribuisce pertanto alla qualificazione ai play-off del Napoli, attraverso i quali centra la promozione in Primavera 1. Data l’età ancora giovane, l’ipotesi più probabile è che Viola rimanga nella squadra Primavera per un’altra stagione, durante la quale potrà giocare con più continuità e confrontarsi con giovanili di livello più alto.
Riccardo Giacoppo
