In caso di crisi l’Udc lascerà anche la giunta Buzzanca.

In caso di crisi l’Udc lascerà anche la giunta Buzzanca.

In caso di crisi l’Udc lascerà anche la giunta Buzzanca.

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martedì 24 Maggio 2011 - 00:00

Il malcontento non è nuovo: poco gradita la politica accentratrice del sindaco e l’eccessivo potere dato ai suoi fedelissimi. E poi c’è il giallo Pippo Rao…

Se rottura deve essere, lo sarà su tutti i fronti. Il patto elettorale in salsa messinese l’Udc l’ha fatto tanto con Ricevuto quanto con Buzzanca, in quei “caldi” giorni di fine primavere 2008. Se quindi i centristi decidessero di dire addio al presidente della Provincia, sarebbero pronti a farlo anche a Palazzo Zanca col sindaco. La posizione è chiara anche perché un’eventuale crisi non sarebbe legata alla semplice decisione di Ricevuto di far spazio a Pid e Responsabili nel suo esecutivo, bensì ad una volontà precisa dello stato maggiore del Pdl. Stato maggiore di cui Buzzanca, oggi, è il massimo rappresentante in città nella qualità di co-coordinatore insieme a Roberto Corona. I prossimi giorni, dunque, saranno decisivi: i centristi, questo il succo del vertice di ieri in casa D’Alia, aspettano comunicazioni ufficiali dal Pdl. E come ribadito in consiglio provinciale (vedi articolo a parte), in caso di aperture a nuovi 0ingressi nella giunta di Palazzo dei Leoni, il passaggio successivo sarà immediato. Così come alla Provincia, anche al Comune si verificherebbe la fuoriuscita dalla giunta Buzzanca degli assessori scudocrociati: Magazzù, Puglisi, Santalco e il vicesindaco Mondello. Una vera e propria crisi, insomma, che comporterebbe una paralisi totale in consiglio comunale, dove l’Udc con nove elementi (come a palazzo dei Leoni) è colonna portante di una maggioranza incapace di reggersi sulle sole forze del Pdl.

Ma una crisi del genere sarebbe da imputare solo all’eventuale apertura a Pid e Responsabili (fortemente voluta, per il momento, dai piani alti del Pdl romano)? No, certamente no. Anzi, sarebbe la naturale conseguenza non solo delle nuove dinamiche politiche nazionali e regionali, ma anche e soprattutto dei tanti malumori che in casa Udc, rispetto alle mosse di Buzzanca, si trascinano praticamente dall’inizio di questo mandato amministrativo. Tra gli assessori si respira aria di malcontento, dovuto alla gestione fortemente accentratrice che il sindaco continua perpetrare delle vicende comunali, nelle quali coinvolge poco o nulla gli alleati (vedi il caso Messinambiente). Così come poco graditi sono gli eccessivi poteri dati a pochi “eletti” tra i fedelissimi di Buzzanca, su tutti gli assessori Miloro e Capone e il capo di gabinetto Ruggeri. Gli assessori Udc sono stati spesso messi ai margini, nonostante uno di essi sia persino il vicesindaco. Senza contare un ulteriore elemento: da quando Ardizzone ha lasciato la Giunta, è venuta meno la proporzione stabilita in campagna elettorale secondo cui l’Udc avrebbe avuto diritto ad un terzo degli assessori comunali. Oggi così non è, da qui la presa di posizione forte di “condanna” della sostituzione di Pippo Rao con Roberto Sparso. «Si è persa un’occasione per ridurre il numero degli assessori», l’uscita del capogruppo Cilento. In realtà anche qui la posizione dell’Udc è nota: o Buzzanca nomina un altro assessore Udc oppure ne “depenna” uno del Pdl, per ristabilire le proporzioni iniziali. Per il momento non è accaduta né l’una né l’altra cosa. Senza contare che anche la sostituzione di Rao è diventata un giallo: ad oggi c’è solo l’annuncio, al Risanamento c’è sempre lui e Sparso continua a fare il consiglio comunale. Fino a prova contraria, stavolta ufficiale.

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