Barcellona, Collica: “In 60 giorni 20 affidamenti diretti”. Ma il sindaco smentisce

Barcellona, Collica: “In 60 giorni 20 affidamenti diretti”. Ma il sindaco smentisce

Giovanni Passalacqua

Barcellona, Collica: “In 60 giorni 20 affidamenti diretti”. Ma il sindaco smentisce

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giovedì 20 Agosto 2015 - 15:54

“C’è differenza tra un affidamento diretto e uno per somma urgenza” – ha spiegato Roberto Materia, in risposta alle accuse dell’ex primo cittadino.

“Il mio primo atto amministrativo è stato quello di inviare a tutti gli uffici una circolare vietando questo malcostume amministrativo (gli affidamenti diretti, n.d.r.) di cui si è fatto abuso predisponendo l’obbligatorietà di bandi di gara anche per piccole somme”. Questo dichiarava il Sindaco sulla sua pagina Facebook l’1 agosto, dopo averlo annunciato in Consiglio Comunale. Ma alle parole non sono di certo seguiti i fatti”. Con questo incipit Maria Teresa Collica, ex sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, ha criticato il sindaco Roberto Materia per quelli che, a suo dire, sarebbero stati 20 affidamenti diretti. Proprio per il frequente utilizzo di questo strumento Collica era stata duramente contestata in campagna elettorale; Ora, la situazione sembra invertita. Sembra, perché la replica – anche se indiretta – del sindaco non si è fatta attendere.

“ In 60 giorni, dall’insediamento del sindaco ad oggi” – insiste Collica – “si contano già 19 affidamenti diretti, più uno annunciato per la costruzione di loculi presso il cimitero e che porta il conto a 20. Questo non fa che svelare l’ipocrisia e la strumentalità delle critiche rivolte alla mia amministrazione sul tema, con attacchi velenosi da parte di chi, all’atto dell’amministrare, si rende conto che il ricorso agli affidamenti diretti è, in alcuni casi, del tutto normale”.

Ma ci sarebbe una fondamentale distinzione tra un affidamento diretto e uno per somma urgenza. “Con l’affidamento diretto” – spiega il primo cittadino, replicando alle critiche di un utente sulla fanpage – “ci si rivolge ad una azienda sola. Con la somma urgenza, come da noi impostata, avviene un sorteggio fra 10 aziende. Per il comune cittadino, probabilmente, non vi è differenza. Per la Pubblica Amministrazione – e non solo – c’è eccome”. Una differenza fondamentale, dunque: nel caso in questione le aziende vengono selezionate, tra quelle registrate come ditte di fiducia del Comune, con il metodo del sorteggio e un ribasso stabilito per legge; per gli affidamenti diretti c’è invece la discrezionalità dell’amministratore, che deve sì attenersi agli obblighi di trasparenza e rotazione, ma senza vincoli di sorta.

Una questione di cavilli, dunque, determina la diversa interpretazione tra chi sostiene che ci sia un’incoerenza tra le dichiarazioni del sindaco e le sue azioni e chi ritiene invece strumentali e demagogiche le critiche mosse dall’opposizione. Una questione che si trascina da quando si denunciò l’impiego frequente, da parte della ex amministrazione Collica, degli affidamenti diretti, spesso concessi per cifre appena inferiori ai 40.000 euro, tetto imposto per legge a questo strumento.

Giovanni Passalacqua

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