Operazioni "Mustra": 12 rinvii a giudizio e due riti abbreviati per le estorsioni a Barcellona

Operazioni “Mustra”: 12 rinvii a giudizio e due riti abbreviati per le estorsioni a Barcellona

Operazioni “Mustra”: 12 rinvii a giudizio e due riti abbreviati per le estorsioni a Barcellona

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lunedì 30 Luglio 2012 - 16:49

Il gup Massimiliano Micali ha rinviato a giudizio 12 indagati dell'operazione "Mustra" presunte appartenenti ad un'organizzazione dedita alle estorsioni nel barcellonese. Due hanno chiesto di essere giudicati con l'abbreviato. Nel processo si sono costituiti parte civile il Comune di Barcellona e la Federazione Nazionale Antiracket.

Sono dodici rinvii a giudizio e due le richieste di rito abbreviato decise oggi pomeriggio nell’udienza preliminare dell’operazione “Mustra” scattata il 20 aprile. L’inchiesta consentì ai Carabinieri di smantellare un gruppo emergente che gestiva il nel barcellonese il racket delle estorsioni. Il gup Massimiliano Micali ha rinviato a giudizio Salvatore Campisi, il fratello Vincenzo, Salvatore Foti, Carmelo Maio, Antonio Vaccaro Notte, Stefano Puliafito, Giovanni Perdichizzi, Antonino Mazzeo, Torre Ionela Anisoaro, Salvatore e Santo Puliafito e Antonino Aliquò. I dodici indagati saranno giudicati il 25 ottobre prossimo dai giudici del Tribunale di Barcellona. Le accuse a vario titolo sono di associazione mafiosa ed estorsioni, lesioni personali aggravate e violenza privata. Il 9 novembre prossimo saranno giudicati con il rito abbreviato dal giudice Micali, Nunziato Siracusa e Vincenzo Sboto. Nel processo si cono costituiti parte civile il Comune di Barcellona e la Federazione Nazionale Antiracket
Grazie alle indagini scattate la scorsa estate, gli inquirenti hanno potuto delineare il nuovo organigramma della mafia barcellonese, che vede i figli d’arte assumere il controllo del territorio e il monopolio delle estorsioni. Nulla doveva accadere senza che loro non lo consentissero. Per questo, quando a novembre 2011 il titolare di una sala giochi subisce il furto di mille euro, nonostante presenti la denuncia alle forze dell’ordine, vede l’intervento dell’associazione, che si organizza e il primo dicembre avvicina il presunto autore del furto, lo porta davanti al titolare della sala giochi e dopo averlo pestato lo minaccia invitandolo a restituire i soldi rubati.
All’interno dell’ordinanza dell’operazione Mustra (in dialetto “fretta”, ndr) condotta dai carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore della Dda Giuseppe Verzera e dal collega della Procura di Barcellona Francesco Massara ci sono un episodio di estorsione, due di tentata estorsione e il pestaggio del figlio di un ristoratore punito per uno sgarro subito da un affiliato che era andato a cenare presso il locale e non era stato fatto sedere. Al vertice del nuovo organigramma della famiglia barcellonese, secondo gli inquirenti ci sono Salvatore Campisi, figlio del più conosciuto Agostino, e Salvatore Foti, figlio di Carmelo Vito Foti.
Le indagini scattano dopo l’arresto di Salvatore Campisi bloccato la scorsa estate mentre intascava da un imprenditore 500 euro. Soldi che servivano all’associazione per pagare gli avvocati dei detenuti e sostentare le famiglie degli esponenti finiti dietro le sbarre. Grazie alle denuncia della vittima e il lavoro certosino dei Carabinieri, la Procura di Barcellona e la Dda di Messina sono riusciti a sgominare la nuova organizzazione che aveva in Nunziato Siracusa l’elemento di collegamento tra vecchie e nuove leve. Elemento fondamentale e di svolta in tutta l’indagine è stata la maggiore collaborazione delle vittime, che hanno cominciato a denunciare consentendo agli investigatori di individuare e arrestare i responsabili.

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