Raffineria di Milazzo. I sindacati: “Insostenibili i nuovi limiti di emissioni"

Raffineria di Milazzo. I sindacati: “Insostenibili i nuovi limiti di emissioni”

Redazione

Raffineria di Milazzo. I sindacati: “Insostenibili i nuovi limiti di emissioni”

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mercoledì 24 Giugno 2020 - 16:05

La Raffineria di Milazzo ancora sotto i riflettori. I direttivi aziendali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil avviano la mobilitazione dei lavoratori.

Torniamo a parlare della Raffineria di Milazzo e della questione legata al Piano Regionale della Qualità dell’Aria. Per i direttivi aziendali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil i nuovi limiti di emissioni sarebbero “insostenibili” e metterebbero a rischio la continuità produttiva.

«I nuovi valori emissivi indicati dalla regione per tutte le aziende –dichiarano i direttivi della Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil- altro non sono che l’abbattimento al 50% di quanto previsto dalle norme. In quanto tali, non sono stati mai applicati da nessun’altra regione d’Italia per il motivo che provocherebbero l’immediato blocco di qualsiasi attività industriale».

Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil hanno quindi dichiarato l’immediata mobilitazione dei lavoratori, in vista della definizione di un calendario delle iniziative di proteste.

In una nota viene sottolineato come, per i direttivi aziendali della raffineria, sia urgente che il governo regionale fornisca chiarimenti sul piano energetico della Sicilia: «Cosa, come e dove debbano produrre le aziende dell’isola per garantire il fabbisogno regionale e nazionale e se intende, o meno, fare in modo che le aziende onorino il debito che hanno con il territorio, continuando a dare lavoro e ad investire, anche e soprattutto in termini di abbassamento delle emissioni o, infine, se ritiene più utile offrire a queste il facile alibi per andarsene».

I sindacati proseguono, quindi, chiedendo che Eni e Q8, azionisti della Raffineria di Milazzo, “chiariscano le proprie intenzioni sul futuro dell’impianto di Milazzo e definiscano il piano aziendale e gli investimenti per i prossimi anni”.

«Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil ritengono irresponsabile chi, oggi, chiede di scegliere tra occupazione e salute –si legge ancora nella nota- Chi lo fa vuole mettere l’opinione pubblica di fronte ad un assurdo bivio, non garantendo entrambe a tutti. Chiediamo, quindi, alle deputazioni, ai comuni, alle associazioni, agli attori economici di questo territorio di far sentire la propria voce in sostegno al mantenimento delle aziende ed al miglioramento ambientale».

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