Raffineria Milazzo. Ancora tensioni, è sciopero fino a mercoledì

Raffineria Milazzo. Ancora tensioni, è sciopero fino a mercoledì FOTO

Salvatore Di Trapani

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sabato 19 Marzo 2022 - 09:54

Lavoratori ex Sicem e dell'indotto della Raffineria di Milazzo ancora in protesta. Si chiede il reinserimento lavorativo dei sui cambi d’appalto.

Ancora aria di tempesta per la Raffineria di Milazzo, più volte finita sotto i riflettori nei mesi scorsi per la questione delle limitazioni alle emissioni previste dall’aggiornamento dell’Autorizzazione Integrata Ambientale, prima, per le proteste degli ex lavoratori Sicem, dopo.

La protesta davanti ai cancelli della Raffineria di Milazzo

Proprio gli ex dipendenti Sicem sono nuovamente protagonisti delle vicende che interessano la Raffineria. Da ieri gli ex Sicem e i lavoratori dell’indotto, infatti, hanno avviato una protesta pacifica dinanzi ai cancelli della raffineria.

I lavoratori in protesta chiedono “la stabilizzazione degli esuberi da parte delle aziende già subentrate e che subentreranno negli appalti della Ram tolti alla Sicem“.

Sulla questione si è espresso il segretario generale della Cisl Messina, Antonino Alibrandi: «I lavoratori sono allo stremo -ha dichiarato- La situazione di questo gruppo di lavoratori ex Sicem che sono fuori dal lavoro già da diversi mesi sta determinando una tensione molto forte e quindi c’è la necessità di trovare una soluzione definitiva con l’inserimento di questi ragazzi e padri di famiglia all’interno del ciclo produttivo».

L’incontro indetto per il 23 marzo

Adesso si cerca un dialogo che possa portare ad una soluzione definitiva alla vicenda: il prossimo 23 marzo, infatti, è previsto un tavolo di discussione con Sicindustria, la Raffineria, le aziende dell’indotto e dei sindacati. Nel frattempo i lavoratori in protesta permarranno dinanzi ai cancelli della Raffineria, in attesa dell’esito dell’incontro.

«Abbiamo avuto un confronto le aziende interessate al cambio appalto – ha spiegato il segretario provinciale della Fim Cisl, Giuseppe Crisafulli- ma permane la situazione di stallo e non ci sono aperture per quanto riguarda il completamento dell’assorbimento delle maestranze all’interno dell’indotto. C’è incertezza sul futuro e sugli investimenti e quindi chiediamo che sia fatta chiarezza da parte di tutti».

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