Randazzo: “Il mare decisivo per lo sviluppo di Messina”

Randazzo: “Il mare decisivo per lo sviluppo di Messina”

Marco Olivieri

Randazzo: “Il mare decisivo per lo sviluppo di Messina”

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martedì 24 Maggio 2022 - 13:46

Parla l’assessore designato da Franco De Domenico: “Metto a disposizione la mia esperienza al servizio di demanio marittimo, erosione costiera e ambiente marino"

MESSINA – “Il mare come occasione di sviluppo è un obiettivo centrale per Messina. Io voglio mettere a disposizione i miei trentennali studi, la mia passione, la mia esperienza su temi come l’erosione costiera, l’ambiente marino e la valorizzazione della falce. Il primo passo è il Piano di utilizzo del demanio marittimo. Mi sembra delittuoso che una città con queste caratteristiche non abbia ancora il Piano approvato. Unico sistema indispensabile per valorizzare tutti i tratti del mare”. Giovanni Randazzo (nella foto) lavora ogni giorno su questi temi.

Docente di Geologia ambientale e di Cartografia e dinamica dei litorali all’Università di Messina, è l’assessore designato da Franco De Domenico per la coalizione di centrosinistra. Un assessore che crede nelle possibilità di valorizzare “la nostra costa, che non è seconda a nessun’altra realtà, con un orizzonte visibile. Uno scenario che hanno in pochi”, spiega.

La sua missione come assessore? Quella di far fruttare il mare, un patrimonio con enormi potenzialità turistiche ed economiche nel rispetto dell’ambiente marino. Con lui, stamattina sono intervenuti in video collegamento il candidato a sindaco De Domenico – “Il Covid non mi ferma e sarò sempre presente e operativo”, ha rassicurato – e la vicesindaca designata Valentina Zafarana (Movimento Cinquestelle). Presenti anche, come M5s, il deputato Francesco D’Uva e il consigliere comunale Andrea Argento, e il parlamentare del Partito democratico Pietro Navarra.

De Domenico: “Randazzo il massimo esperto di erosione costiera e ambiente marino”

Nella sua introduzione, De Domenico ha fatto osservare che “Messina ha il più lungo chilometraggio di coste tra le Città metropolitane. Nessuno aveva mai pensato che si tratta di una ricchezza da tutelare e custodire. Così abbiamo affidato al massimo esperto di erosione costiera e di problematiche legate all’ambiente marino, già consulente della Regione, una delega apposita perché crediamo nello sviluppo dell’economia legata al mare”.

De Domenico in collegamento

Zafarana: “Tuteliamo la nostra costa”

Ha sottolineato la deputata regionale Zafarana: “Il professore Randazzo, e io da parlamentare lo so bene, è un vero esperto per quanto riguarda l’attenzione alle ferite del territorio, all’erosione costiera e alla necessità di manutenzione e interventi. La disponibilità a impegnarsi per Messina da parte di una figura – ha aggiunto la vicesindaca designata – al servizio delle Università siciliane, e di cui si avvale l’Autorità di bacino per il piano della costa, mi sembra un segnale importante. Randazzo ha anche contribuito alle redazione dei Pudm, Piani di utilizzo del demanio marittimo, per varie amministrazioni, e fa parte del team che sta lavorando per la valorizzazione della Falce. Tema centrale per noi messinesi, in vista della riqualificazione. Al primo posto c’è la necessità di tutelare le nostre coste”.

Randazzo: “No alla politica urlata e subito approvazione del Pudm”

Zafarana e Randazzo

Ha evidenziato il professore Randazzo: “Considero delittuoso che una città con sessanta chilometri di mare non abbia ancora un Piano di utilizzo del demanio marittimo approvato. Il Pudm è il primo strumento indispensabile per fruire del mare. Non solo per i lidi. Abbiamo necessità di aree di accesso per lo sport, il lavaggio le barche e altre esigenze. Penso al disegno di legge di Valentina Zafarana per l’accesso dei disabili, ad esempio: altro tema importante che riguarda un pieno utilizzo delle spiagge. Solo con il Pudm si può procedere a tutto questo e utilizzare al meglio le spiagge, comprese le concessioni”.

“Perché fare interventi in somma urgenza a Galati?”

L’assessore designato non ha condiviso la politica della precedente amministrazione: “Non mi è piaciuta la politica urlata e non ho condiviso le scelte compiute. Io che ho molte esperienze e collaborazioni, anche a livello europeo, devo confessare una mia perplessità. Mi fa impressione che Messina abbia fatto degli interventi in somma urgenza su una zona, come Galati, che si sapeva essere in erosione da tantissimo tempo. Fino all’amministrazione Accorinti, come Università di Messina, era stato finanziato un piano di monitoraggio, a costi molto bassi. Purtroppo la Giunta De Luca ha abbandonato questo piano e si è buttata nell’emergenza per Galati”.

“Il processo di erosione può essere mitigato e per tutelare la costa non servono grandi soldi”

“Sia chiaro – ha precisato il docente universitario – chi vive a Galati ha diritto ad abitare in una zona sicura. Però andrebbero studiate le cause e messe in essere le attività che avrebbero potuto mitigare il processo erosivo lì. Un processo che non va trattato solo con i grandi soldi. Per tutelare la costa non servono un gran quantità di milioni di euro. La costa va gestita giorno dopo giorno e stagione dopo stagione, attivando sistemi di spostamento dei sedimenti e assecondando quella che è la natura del mare. A Ischia e nel Lazio queste operazioni sono state fatte con cifre modeste. A San Vito Lo Capo lo spostamento è servito a restiituire alla popolazione una spiaggia fantastica”.

“La Bandiera blu a Capo Peloro? Ci sono stati degli errori da parte della Giunta De Luca”

L’assessore designato non condivide come l’amministrazione uscente si sia approcciata alla questione delle Bandiere blu: “Sono realtà complesse, c’è molta burocrazia dato che alla guida vi è un’organizzazione, ma se io propongo di fare la Bandiera blu a Capo Peloro ci devono essere le condizioni giuste. Se per l’accesso a Capo Peloro ci sono quattro massi in calcestruzzo, una doccia orribile che crea un laghetto quando mi pulisco i piedi, e nel tratto di spiaggia il panorama è rappresentato dai rifiuti dei lidi, come si pensa di domandare la Bandiera blu?”.

“La zona falcata va recuperata alla città”

“La zona falcata va recuperata alla città – ha aggiunto il professore Randazzo – e con il gruppo di lavoro, campagna elettorale permettendo, stiamo per consegnare la relazione conclusiva. Io sono responsabile scientifico, assieme alle professoresse Milone e De Stefano, della caratterizzazione del sistema”.

Se il candidato a sindaco Croce suggerisce di togliere la zona falcata dalla campagna elettorale – “è contaminata e ha bisogno di tanti soldi e tempo per essere bonificata” – l’assessore designato non è dello stesso avviso: “Mi sorprende che Maurizio Croce la voglia togliere dalla campagna elettorale. I soldi non li deve mettere il Comune. Li ha l’Autorità di sistema portuale, che ha anche la volontà di bonificare quell’area. Come amministratori, sosterremo le attività dell’Autorità”.

Alla domanda se si occuperà anche di rifiuti, tema sul quale la coalizione del centrosinistra presenta posizioni differenti al suo interno, così Randazzo risponde: “Io ho la delega al mare e la competenza dei rifiuti è regionale. Di sicuro, servono degli impianti per il trattamento. Si tratta di un impegno che deve assumere l’amministrazione regionale, da diversi anni latitante”.

2 commenti

  1. Ma la Zafarana è un pozzo di scienza!🤣😂🤣🤣

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  2. bastacuradelproprioorticello 24 Maggio 2022 19:09

    ..ehm guardi che la rifioritura dei massi a Galati e le barriere sono progetti e lavori dell’amministrazione accorinti con fondi del commissario Croce, alla fine De Luca ha proseguito quanto gia iniziato. Poi per quanto riguarda l’erosione di galati perchè non guarda le foto satellitari dal 2000 in poi per capire da cosa nasce …. chissa chi ha consigliato e progettato la barriera soffolta a santa margherita?

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